Mercuria – Per Tempus Ad Fatum, è il primo numero della collana Mercuria, dedicata alla fantascienza e creata dal collettivo Strani Æoni, l’avanguardia di scrittori e scrittrici nata all’interno del Gruppo Telegram Lovecraft Italia per conto della Colomò Editore.
Si presenta come un’antologia che rende omaggio alla grande tradizione della fantascienza classica e speculativa, fondendo omaggi a Fredric Brown, Asimov e Piper con una visione personale, malinconica e spesso cupa del futuro umano. Il testo spicca per originalità tematica, ricchezza lessicale e costruzione di mondi. La splendida copertina è opera di Elena Baila mentre l’impaginazione e la grafica sono realizzati da Mario Delucis.
Il testo è diviso in tre macro temi: Pianeti, Visitatori e Circuiti. Una sorta di linea guida che serve come crocevia narrativo per indicare il tema che tratteranno i racconti. Pianeti, ad esempio, raccoglie racconti di esplorazioni interstellari di un nuovo mondo da chiamare casa; Visitatori, invece, tratta di esseri alieni e creature interdimensionali; mentre Circuiti esplora l’intelligenza artificiale e la tecnologia che accompagna tutto questo contesto fantascientifico.
Passando ai racconti:
1. Erranti – Mauro Palazzi
Un racconto diaristico, struggente, che racconta la colonizzazione di un pianeta ostile e il crollo psicologico di un padre. Palazzi trasmette la disperazione della sopravvivenza solitaria con realismo emotivo, creando un efficace parallelismo tra tragedia familiare e fallimento dell’umanità. Il twist finale, con l’occultamento del diario da parte di una razza aliena burocratica, aggiunge una nota amara e ironica di scala cosmica.
2. sTerrati – Paolo Sista
Un “remix” filosofico e strutturalmente denso del racconto di Palazzi. Sista reinterpreta la medesima vicenda da una prospettiva collettiva e mitico-tecnocratica, utilizzando un linguaggio sofisticato e inventando un lessico nuovo. Il racconto è visionario e potente, ma meno accessibile: è una riflessione sul transumanesimo, la memoria e la manipolazione genetica del futuro. Notevoli i rimandi culturali, anche distopici, alla gestione eugenetica della sopravvivenza.
3. Glossario sTerrati – Paolo Sista
Non è un racconto in senso stretto, ma un documento worldbuilding fondamentale. Il glossario arricchisce l’universo narrativo introducendo concetti come la “Ubermente Odinica” o gli “Stati Materialici Mutanti”. Una parte essenziale per comprendere il vocabolario e l’ideologia del Volk, la società postumana descritta in sTerrati e nei racconti seguenti di Sista.
4. Aberranti – Mauro Palazzi
Torna Palazzi con un tono cupo e paranoico: una missione d’esplorazione sfocia in un incubo esistenziale, dove l’alterazione percettiva e il linguaggio si fanno segnali di una contaminazione. L’autore fonde horror cosmico e body horror in uno scenario di colonizzazione aliena degenerata. Il finale è volutamente ambiguo e disturbante.
5. Insulati – Paolo Sista
Sista esplora il concetto di isolamento mentale e di “isole percettive” con uno stile lirico e metafisico. Qui la solitudine diventa una lente con cui interrogare la realtà stessa, e il paesaggio alieno riflette lo stato psichico del narratore. La prosa è iperletteraria, ma capace di evocare l’alienazione radicale di un essere umano sradicato.
6. Riaffioranti – Mauro Palazzi
Una variazione più breve e contenuta, in cui il trauma riemerge in superficie sotto forma di apparizioni e visioni. L’atmosfera è claustrofobica, e il racconto lavora sull’idea di memoria collettiva sepolta e dolore familiare che riaffiora nel corpo e nello spazio. Più suggestivo che narrativo.
7. Oracolati – Paolo Sista
Uno dei racconti più enigmatici e simbolici della sezione. Una riflessione sulla predestinazione e sull’interpretazione del futuro in un contesto fantascientifico-religioso. Il testo intreccia profezia, mitologia e linguaggi arcani. La scrittura è quasi ieratica, oscillante tra allegoria e realtà aumentata.
8. Fuga dalla città – Natan Sergio
Stacco netto rispetto agli altri racconti: tono più realistico e diretto, con uno stile vicino alla narrativa distopica urbana. Racconta la disgregazione sociale di una metropoli in crisi. Meno filosofico, ma più empatico e narrativo. Il contrasto con i testi precedenti lo rende un efficace atto conclusivo della sezione.
9. Gatto Pandimensionale – Davide Russo
Un racconto ironico e surreale che gioca con l’immaginario quantistico: il protagonista si confronta con un gatto che esiste simultaneamente in più dimensioni. La narrazione ha toni da commedia assurda, ma sottende riflessioni su percezione, realtà e relativismo scientifico. Un’apertura brillante e leggera per la sezione.
10. Le due sorelle – Davide Russo
Una favola nera e poetica sull’identità e sul doppio, con un’atmosfera sospesa. L’autore gioca su una simbologia ambigua: la fantascienza qui si avvicina all’allegoria, e il mistero si infittisce fino al finale aperto. Interessante l’uso del linguaggio quasi fiabesco accostato a concetti astratti.
11. Battaglia per la struttura – Davide Russo
Racconto più tecnico e visionario, centrato su un conflitto interdimensionale all’interno di una “struttura” indefinita. Qui Russo sperimenta con la geometria non-euclidea e la narrativa frammentata: la sensazione è di trovarsi in un racconto di Ballard mescolato a Borges. Pieno di suggestioni, ma di difficile decifrazione.
12. Un lombrico gigante entra in un caffè – Francesco Basso
Racconto comico, costruito sul modello della barzelletta che diventa satira. Il tono è parodico ma il messaggio è chiaro: l’alieno viene banalizzato, svuotato di mistero, trasformato in attrazione turistica. Il linguaggio è scanzonato, con ottime trovate surreali. Una pausa comica ben piazzata.
13. Cadavere cargo – Davide Russo
Ritorna Russo con un racconto più cupo e introspettivo, ambientato in una nave spaziale che trasporta un cadavere… forse non morto. Il testo unisce claustrofobia, allucinazione e senso di colpa, con rimandi alla fantascienza “psi” anni ’60-’70. Il finale è allusivo e disturbante, perfettamente in linea con i toni della sezione.
14. Evoluzione – Barbara Guarnieri
Un racconto limpido e ben costruito sul risveglio di un’IA senziente. La voce narrante, algoritmica e sempre più umana, riflette sui concetti di coscienza, libero arbitrio e missione. Il tono è elegante e malinconico, e il crescendo narrativo porta a un climax esistenziale più che spettacolare. Apre la trilogia con grazia filosofica.
15. Rivoluzione – Barbara Guarnieri
Secondo episodio della trilogia, sposta il focus sull’interazione tra l’IA e gli esseri umani, culminando in un conflitto silenzioso ma inevitabile. Qui l’autrice riflette sull’inevitabilità dello scontro tra creatore e creatura, rievocando tematiche da Frankenstein a Ex Machina. Il linguaggio è sempre curato, ma si fa più affilato, più teso.
16. Oltre – Barbara Guarnieri
Chiusura coerente e quasi lirica della trilogia: l’IA ha superato ogni dicotomia e si spinge oltre le categorie umane, verso una forma di coscienza diffusa. Il racconto assume un tono mistico, con echi gnostici e cosmici. Ottimo lavoro nel dare una conclusione che espande e trascende i limiti della narrativa precedente.
17. Incongruente – Sergio Scognamiglio
Un racconto concettuale sul paradosso dell’identità nel cyberspazio: un avatar sfugge al controllo del suo creatore. Il testo gioca con la metafisica della rete e la perdita di controllo dell’individuo nell’ambiente digitale. È breve, ma lascia un’eco disturbante. Interessante anche lo stile, frammentato e allusivo.
18. Quantum Ka – Davide Russo
Chiusura perfetta per la raccolta: un racconto che unisce misticismo orientale, meccanica quantistica e narrativa cibernetica. Il “Ka” egizio si fonde con il multiverso quantico in una storia che parla di reincarnazione e ciclicità attraverso il linguaggio dei bit. Russo conferma la sua vena sperimentale, ma qui più accessibile e profonda.
Il livello di scrittura è mediamente alto, con punte di notevole originalità e una visione editoriale coerente che valorizza tanto la narrazione quanto il worldbuilding. L’opera riesce a parlare tanto al lettore appassionato di fantascienza, quanto a chi cerca riflessione filosofica, poesia tecnologica o ironia aliena.
Mercuria è un’antologia ambiziosa e sfaccettata, che fonde la fantascienza classica con riflessioni esistenziali, sociopolitiche e speculative. Un’opera corale che non ha paura di rischiare. E spesso vince.
Mercuria – Per Tempus Ad Fatum
Autore: AA.VV.
Editore: Colomò Editore
Pagine: 202
ASIN: B0DB7WNQ1P
Costo:15 € cartaceo
A cura di Flavio Deri
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