Nella sua ormai ultratrentennale carriera da regista, Kevin Smith è stato capace di raccontare il suo mondo interiore e quindi imporsi come uno degli autori più riconoscibili del cinema popolare americano. Girando il seminale Clerks nel nativo New Jersey all’interno del negozio dove aveva lavorato, ha iniziato a creare un universo narrativo (il View Askewniverse) e personaggi poi assurti a oggetti di culto come Jay e Silent Bob. Storie differenti che hanno attraversato l’intera carriera del regista di Red Bank e che sono cresciute insieme a lui con nuovi capitoli e chiusure del cerchio. Un eterno ritorno alle origini, intervallato da momenti complicati, cambiamenti e sorprendenti svolte. Tra quest’ultime, senza dubbio, il momentaneo passaggio al genere horror con titoli come Red State e Tusk ha rappresentato una felicissima parentesi e un vero e proprio punto di ripartenza.
Questo saggio monografico scritto da Francesco Belliti, il primo dedicato a Kevin Smith, ha come obiettivo mettere in luce l’essenza della sua poetica: la sua universalità nelle tematiche più intime e personali così come la sua visione in quelle di carattere socio-politico. Amore, morte e tutto ciò che può succedere nella vita, con l’ironia e l’umorismo dissacrante che lo hanno sempre contraddistinto e con la passione per la settima arte che non ha mai smesso di guidarlo.
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