I Tarocchi Lovecraft di Autori Vari

Antologia ambiziosa, sorprendentemente varia

Un progetto coraggioso, che riesce a trovare un difficile equilibrio tra vincoli tematici e libertà narrativa

I Tarocchi Lovecraft, a cura del Gruppo Telegram Lovecraft Italia


Con I Tarocchi Lovecraft, il collettivo del Gruppo Telegram Lovecraft Italia prosegue il proprio percorso editoriale lungo i sentieri del fantastico, questa volta avventurandosi in un crocevia affascinante: quello tra l’esoterismo degli Arcani Maggiori e l’orrore cosmico dei Miti di Cthulhu. Il risultato è un’antologia ambiziosa, sorprendentemente varia, in cui ogni carta del mazzo diventa il punto di partenza per racconti che, pur condividendo un impianto simbolico comune, si esprimono attraverso stili, toni e immaginari molto diversi tra loro. La struttura dell’opera è semplice quanto efficace: ogni autore (o autrice) interpreta più Arcani Maggiori, dando vita a un racconto per ciascuno. La coerenza tematica è garantita dalla cornice simbolica dei Tarocchi, mentre la libertà narrativa consente un’esplorazione ampia e sfaccettata del fantastico, che spazia dal weird puro al gotico, dalla fantascienza visionaria all’horror psicologico.

Alcuni racconti colpiscono per la loro costruzione e per la profondità delle suggestioni. È il caso dei testi di Federica Baldi (giovane e talentuosa autrice di Bari) come negli iniziali Il Bagatto e La Papessa, che fondono introspezione, mitologia aliena e una scrittura attenta ai dettagli. Il Bagatto racconta la storia di Ozne, giovane inquieto che trova rifugio presso una coppia tanto ospitale quanto misteriosa. Il progressivo disvelamento dell’elemento mostruoso in chiave “grande antico” è ben calibrato, con un finale disturbante e coerente con l’estetica dei Miti. La Papessa, invece, si presenta come un racconto più denso e stratificato: attraverso il diario di una ragazza cresciuta tra saperi antichi, si delinea un legame profondo tra identità, folklore e richiamo del mare. L’epilogo evoca chiaramente La maschera di Innsmouth, ma senza risultare derivativo. Baldi riesce a rendere familiare l’orrore, lavorando sulla trasformazione come cifra narrativa ricorrente. La Stella sintetizza i temi centrali della sua poetica, esplorando il corpo femminile come guscio destinato a rivelare un'identità aliena. La metamorfosi finale, con echi dal Necronomicon, risulta perturbante ma calibrata, carica di simbolismi e riferimenti cosmici. Flavio Deri, autore prolifico all’interno dell’antologia e nome ormai consolidato, si distingue per la capacità di contaminare atmosfere e contesti. In L’Imperatrice, ambientato nel deserto di Giza, l’evocazione di Nyarlathotep si intreccia con il fascino di un’“archeologia nera” che riecheggia certe suggestioni di Prigioniero con i faraoni, il racconto commissionato a Lovecraft da il mago Houdini. Più gotico e tenebroso, invece, La Morte, ambientato in una Toscana seicentesca devastata dalla peste: un racconto che sembra flirtare con Poe, ma si tiene saldo nel solco lovecraftiano per senso di ineluttabilità e corruzione. Mauro Palazzi si segnala con L’Innamorato, un racconto dal tono classico ma ben orchestrato, che narra il destino tragico di un uomo attratto in un abisso di amore (si invaghisce di una ragazza plagiata da una setta) e culti oscuri. La malinconia e la perversione qui si incontrano in modo raffinato, con uno stile che richiama il weird tradizionale ma riesce a evitarne gli stereotipi. In altri racconti dell’autore si percepisce una originalità stilistica notevole. In La Temperanza l’orrore emerge da un sogno lucido che si riversa nella realtà, tra creature colossali e una condanna morale alla caccia. Piace anche Il Matto, con un’impostazione più classica e una riuscita caratterizzazione del villain. Palazzi sa muoversi anche tra registri più ironici, come ne La Torre, che gioca con il linguaggio giuridico, e più fiabeschi, come L’Appeso, in versi e completamente estraneo alla poetica lovecraftiana, ma proprio per questo originale. Si fa poi notare Sergio Poli con Il Carro, racconto onirico e allucinato, che parte da un’idea curiosa – un camion contenente qualcosa di blasfemo – e si sviluppa con crescente inquietudine. L’orrore qui si insinua nel quotidiano con efficacia, lasciando il lettore in una condizione di spaesamento.  Il guru Paolo Sista firma 4 racconti fra cui La Giustizia, tra i racconti più visionari e grotteschi della raccolta: un patto tra un adolescente e Hassatur, per superare l’esame di maturità (passato peraltro con un modesto 38/60) da vita a una narrazione ironica e surreale, quasi da teen horror psichedelico, che spiazza e diverte, pur mantenendo un’anima lovecraftiana. In La Forza, il tema della conoscenza proibita è declinato attraverso l’idea affascinante di libri che generano visioni solo a partire dalla copertina. Il Papa è un noir pulp, dove l’horror diventa pretesto per un’esplosione splatter tra gangster e tomi maledetti. Stefano Sbaccanti, con L’Imperatore, opta per una deriva distopica: una civiltà post-umana annientata dal proprio delirio di onnipotenza. Lo stile visivo richiama l’immaginario di Beksinski più che Lovecraft, ma si inserisce con coerenza nel tono esoterico dell’opera. Meno centrati, ma non privi di spunti, alcuni racconti di Elena Baila, come La Ruota della Fortuna, che soffre di una certa prolissità, o Il Diavolo, che ha momenti di fascino ma si perde nella complessità simbolica. Più riuscito La Forza, dove il tema del controllo mentale e della manipolazione mediatica è affrontato con maggiore incisività.

I Tarocchi Lovecraft è un progetto coraggioso, che riesce a trovare un difficile equilibrio tra vincoli tematici e libertà narrativa. La scelta di legare ogni racconto a un Arcano Maggiore non risulta forzata, ma anzi stimola gli autori a confrontarsi con simboli potenti, offrendo interpretazioni personali e spesso inaspettate. Le illustrazioni interne, di ottima qualità, completano il progetto sul piano visivo, rafforzando l’impressione di trovarsi davanti a un mazzo narrativo da esplorare.

Naturalmente, come in ogni antologia collettiva, alcuni testi brillano più di altri. Ma è anche questa varietà a rendere l’opera stimolante: ogni lettore troverà le proprie “carte preferite”, e il gioco che ne scaturisce è tanto letterario quanto immaginativo. I Tarocchi Lovecraft è una raccolta che non si limita a reinterpretare Lovecraft, ma lo attraversa e lo mette in dialogo con l’occulto, la psiche, il simbolo. Un libro che si apre come un mazzo divinatorio, dove ogni racconto è una finestra sul mistero – e su ciò che, forse, non dovrebbe essere conosciuto. Da segnalare anche le illustrazioni di Mario Delucis che imprezionsiscono questo volume e lo rendono un oggetto di culto e da collezione.

I Tarocchi Lovecraft
(I miti di Cthulhu raccontati
attraverso gli Arcani Maggiori)
Autore: AA.VV.
Editore: Colomò Editore
Pagine: 236
ISBN 13: 979-1281430211
Costo:15 € cartaceo


A cura di Cesare Buttaboni


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