Jentry Chau contro il regno dei demoni di Echo Wu

Jentry chau Vs the underworld (2024)

Autore: Echo Wu
Musiche: Brian H. Kim
Pubblicazione: Netflix

Questa è una di quelle serie che Netflix mi propone così a caso e che altrimenti non avrei mai visto. Ammetto di averla guardata solo perché lo stile grafico mi ricordava quello della recente: Scott Pilgrim Vs. The universe (e quella è una bomba); anche il titolo era un po’ assonante. Avevo torto, e mi sono ritrovato a vedere un cartoon teen sovrannaturale di dodici episodi.

Jentry è una spensierata adolescente Koreana piena di amici e amata dalla sua “gugu” una vecchietta che gli fa da madre/nonna/zia/tuttalafamiglia. Purtroppo la ragazza verrà aggredita da un demone, un Jiangshi, e così scoprirà di essere al centro di una complessa trama soprannaturale. Cresciuta dalla Gugu che è una esorcista taoista, la ragazza non è all’asciutto di soprannaturale, spiriti e mostri, ma non si sarebbe mai aspettata di dover combattere in prima persona. Dovrà tornare a vivere negli USA, rincontrare vecchi amici e rivivere il trauma di un paese che aveva abbandonato quando aveva manifestato i suoi terribili poteri a otto anni, dando fuoco a tutto il paesino. Riuscirà la ragazza a districarsi dai demoni che le danno la caccia, capire i suoi poteri e finire il liceo?

L’intro più teen di sempre per una serie che ha come target quello. Jentry Chau è la risposta americana agli Shonen giapponesi, è una serie di magia, botte e cotte. La visuale della protagonista femminile è diversa dal solito standard al quale questo genere ci abitua, tutto viene invertito come gli ovvi triangoli amorosi e così via, ma la progressione è la classica. C’è molta mitologia cinese e più mistero di quanto non ci si aspetterebbe. La trama è complicata e interessante, anche se… ve lo dico dopo.
L’animazione è particolare come stile, ma curata e diventa fluida e decisamente epica all’interno dei combattimenti che sono un vero piacere da vedere.
La colonna sonora è una chicca. Mi piace tantissimo, è musica pop, ma ben suonata e inserita nel contesto. Ho anche apprezzato molto la sigla, tant’è che non l’ho mai saltata.
…arriviamo alla nota dolente che vi dicevo prima (ecco perché i puntini). La trama è bella, il cosmo articolato, i personaggi tanti; ma un sacco di cose vengono saltate e poi spiegate successivamente. Ci sono persone che manifestano poteri off-screen, relazioni che si rompono (e in una serie teen sono tutto) off screen, personaggi importati del background dei quali non sapremo mai niente. Inoltre, pare molto buffo, la trama soprannaturale è sensata, mentre quella mondana no. Succedono molte cose dove tutti perdonano qualsiasi cosa alla protagonista solo perché è tale, una delle quali è riassumibile (perdonate lo spoiler e la volgarità in combo) in:
“Vaaaai Jentryyyy! Sei troppo fica, cazzo! Stasera fatti ingravidare dal mio ragazzo che ti ama un casino!”
Queste sono le uniche pecche di questa serie, grosse, che temo siano dovute al solito produrre con le cesoie di Netflix la quale avrà imposto tagli netti al minutaggio e quindi all’articolarsi di certi eventi.
Jentry chau Vs the underworld non sarà un capolavoro, ma è una serie decisamente carina e non troppo impegnativa che mi sento di consigliare.

A cura di Marco Molendi



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