Quel Casto matrimonio tra horror e hard

L' incontro tra l'horror e il porno non è una novità, se pensiamo allo scenario italiano anni '80 in cui Joe D'Amato miscelava hard e orrore in pellicole come Porno Holocaust. Il protagonista era sì uno Zombie che massacrava le sue vittime ma prima di ucciderle esigeva prestazioni sessuali. Unire l'horror all'hard, comunque, oggigiorno risulta un processo molto difficile, soprattutto per i videoclip. Infatti per quanto riguarda quei video musicali cosiddetti estremi, o sono horror, come ad esempio la clip della canzone Scream! dei Misfits, oppure sono marcatamente porno come il video Pussy dei Rammstein. E' difficile trovare questi due generi, diversi tra di loro ma comunque cugini e complementari. Il porno non differenzia molto dall'orrore per quanto riguarda la perpetrazione del mostrare, la telecamera fissa che inquadra ogni cosa sino all'esasperazione. Immanuel Casto, cantante che da quasi una decina d'anni è all'attivo con decine di brani 'proibiti' ha unito il Porn Groove, quel genere musicale che accompagnava i film hard anni '70, con il pop inserendo venature New Wave. I suoi testi sono rigorosamente espliciti elencando un vocabolario forbito di posizioni e metodologie porno. Quello che è interessante per quanto riguarda il versante horror è che nella sua ultima clip Deepthroat Revolution uscita recentemente nel giugno 2015, vi sono racchiuse elementi orrorifici. Immanuel Casto è accompagnato dalla band munita di corna in testa e sguardo assassino che sembrano rimandare alle visioni satiriche di Horns, il film di Alexandre Aja in cui il protagonista interpretato da Daniel Radcliffe, creduto un mostro, è condannato a portare i segni del demonio. Altro riferimento importante sono gli aghi conficcati nelle braccia di una spogliarellista che rimandano sì a pratiche bondage estreme ma anche a pellicole horror anni '80 in cui lo sfacelo della carne e la sua tortura erano l'ingrediente principale: un film su tutti Hellraiser.
In ultimo lo scenario è intriso di quell'aura post apocalittica che tanto caratterizzava i film post atomici alla Castellari e alla Martino, come I Guerrieri del Bronx piuttosto che 2019 - Dopo la caduta di New York. In una presunta fabbrica abbandonata che sputa fiamme come se si fosse all'inferno, si sta svolgendo un rave party dove si esibiscono dal vivo i demoni, mentre la folla commette 'atti impuri' intrattenendosi in riti orgiastici. In più Immanuel è vestito da novello Caligola, uscito appunto dalle malefatte indicibili di Io, Caligola di Tinto Brass. Ci sono esattamente buoni elementi visionari horror conditi da squarci voyeuristici, il tutto amalgamato da un testo molto spinto in cui la pratica sessuale del deepthroat vorrebbe cancellare la guerra e portare la pace nel mondo. 
Non sappiamo ancora nulla dell'album in atto e quindi se tutte le canzoni del nuovo disco di Immanuel Casto tracceranno questa linea, c'è però una nota curiosa che fa ben sperare.
La seconda traccia inedita che si può ascoltare su youtube è la canzone Rosso, oro e nero interpretata assieme alle musiche dei Soviet Soviet. Di per sé il brano non è spinto e il senso non è propriamente identificabile però racchiude un elemento affascinante: è una cover degli Einsturzende Neubauten, il gruppo industrial tedesco che suonava nel periodo punk con i martelli pneumatici e i trapani. Riusciamo al momento a sentire solo le parole, perché non c'è il video, però se Immanuel Casto decidesse di farne uno, forse potrebbe proprio ispirarsi al video originale della band industrial tedesca. La loro canzone si intitolava Sabrina e nel video trovavamo un mostro nel bagno, probabilmente di un autogrill, intento a lavarsi. Ha la faccia di un demone, con rimandi grotteschi alle deformità di Elephant Man e alla tipica faccia schiacciata dei vampiri del telefilm Buffy l'ammazzavampiri.
Forse finalmente l'horror e l'hard sono tornati insieme? Ce lo auguriamo tutti noi.
       
a cura di Francesco Basso