La redazione GHoST segnala Un passo dalla morte, il primo romanzo di Christian Amadeo (leggi l'intervista con Amedeo) edito da Lettere Animate Edizioni.
Vita e morte, due opposti che si compenetrano, complementari come nel Tao. Vita e morte che si rincorrono, si legano, si intrecciano continuamente assumendo connotati ora positivi ora negativi a seconda della presa di coscienza dei singoli personaggi: il semplice impiegato, l'acclamata o la depressa rockstar, la ragazza alternativa, il samurai, il tossicodipendente, la giovane lesbica innamorata. La morte, in particolare, viene raccontata nelle sue varie sfaccettature: l'omicidio, il suicidio, la visione del decesso altrui, l'esperienza diretta della propria morte. La morte connessa alla vita, perché dalla piena consapevolezza della morte sgorga vita, quella vera.
Lasciar morire il proprio Sé, per farlo rinascere dopo un’esistenza scialba. La propria morte quale punto di partenza per una nuova vita, perché dalla consapevolezza della morte germoglia l’essenza del proprio vivere. La morte genera profondo amore o perverso stimolo sessuale, si mostra sotto forma di omicidio o suicidio, è amata o odiata, si tenta inutilmente di ignorarla o la si rincorre con tenacia. La morte è sempre ad un passo, come la vita. Questione di scelte.
Per maggiori informazioni e curiosità sul libro leggere l'esclusiva intervista con l'autore: Incontro con Christian Amedeo, leggi l'intervista.
Il libro è disponibile sia in versione e-book che cartaceo, acquistabile presso i canali Youcanprint, Feltrinelli, Mondadori, Amazon e Ibs. Pagina web: www.facebook.com/unpassodallamorte
Un passo dalla morte, anno: 2014, pagine: 183, codice isbn: 978-88-688-2359-7, Editore: Lettere Animate Edizioni.
Un assaggio del libro
Disteso, il corpo supino. Sollevo il busto, mi siedo. Uno sguardo a ciò che mi circonda: il vuoto, il nulla. Mi alzo in piedi, senza fatica. Muscoli rilassati, nessuna tensione, nessuno sforzo per raggiungere la posizione eretta.
Vengo attirato verso l'alto, come se fossi legato ad un filo invisibile. Corde senza consistenza, prive di materia, ma capaci di sollevare un corpo pesante. Corde che non lasciano segni sulla pelle. Penetrano, affondano, incidono indelebilmente il loro messaggio di conquista e costrizione senza mostrare ferite evidenti. Fa più male ciò che non si vede. La vera forza si cela in ciò che è invisibile e percettibile solo ai sensi più acuti.
Levitazione. Piedi che prendono le distanze dal terreno, prendono il volo. Su, più in alto. Osservo gli oggetti che restano a terra ridursi di consistenza e svanire, le persone perdere il proprio ego e divenire tutti uguali a distanza. Si annullano le differenze, da un’ottica assai lontana.
Sto abbandonato ciò che conosco, che ho sempre conosciuto. O che ho creduto di conoscere. Ho paura. La vertigine per l'altezza, il timore di cadere giù e sfracellarmi al suolo. Non ci sono appigli, non posso aggrapparmi a nulla. Solo avere fiducia. Ma la paura prevale. Paura di perdere contatto con le cose e le persone a cui sono attaccato.
Paura di perdere la vita.
Foschia, nebbia, nuvole. Perdita del senso della vista, dopo quella degli altri sensi. Non vedo nulla, tutto è grigio, poi bianco. Un bianco accecante, occhi ben aperti eppure non vedo nulla. Lunghi attimi nei quali cambia lentamente la mia coscienza, il mio “sentire”.
L'angoscia evapora tra le nubi, il bagliore mi risveglia.
La nebbia si dirada, sprazzi di azzurro affiorano.
Si fa spazio il colore. L'azzurro che vince sul bianco. Il bianco col suo nulla, la sua angoscia, la sua incertezza, il suo impedirmi di vedere oltre, tanto è accecante.
Posso osservare solo dentro di me. L'ho fatto. Mi sono visto, non mi sono piaciuto. Evito di osservare ancora, solo bruttezze, solo rabbia e frustrazione.
Sto salendo sempre più in alto, lascio me stesso tra le nuvole, imprigionato tra esse. Mi sto liberando, mi sto spogliando. Lascio le nuvole sotto i miei piedi, salgo.
Nudo, totalmente esposto e indifeso.
Il cielo azzurro, di un azzurro intenso, nitido. Potrei nuotarci. Lo faccio. Nessuna resistenza. L'aria è impalpabile, il mio corpo si muove in totale libertà. Nessuna corda. Mi godo il fluttuare leggiadro, muscoli rilassati, sforzo azzerato.
Stop all'ascesa, sono giunto alla meta. Mi guardo attorno, solo azzurro, un colore immenso, infinito, riposante dopo la spossante ascesa liberatoria. Il bianco delle nuvole sta là sotto, lontano. Movimenti leggeri, nessuna costrizione, nessuna ansia, nessun attaccamento. Non c'è nulla a cui aggrapparsi, quassù.
Mente libera, corpo libero, spirito libero.
Sono solo, ma sono con il Tutto. Con l'Universo intero. Io SONO l'Universo. Le uniche sensazioni fisiche risiedono nel centro del mio petto e dell'addome. Calore intenso che deve trovare sfogo, deve liberarsi, espandersi.
Il cuore, il ventre.
L'Amore, la Vita.
L'amore per la vita. Prendo e do. Ricevo e restituisco. Sorrido. Alla Vita, all'Amore. Questo è il mio posto, sono morto, sono rinato. Forse prima non ero mai nato, o forse era necessario vivere senza coscienza e morire, per cominciare davvero a vivere...
Comincia così la mia vita da morto...
L'AUTORE
Christian Amadeo ha 43 anni e vive a Settimo Torinese. Fa l'impiegato per sopravvivere e vive per la scrittura, facendo il giornalista e scrivendo racconti. Combatte ogni giorno per resistere alla furia dei contribuenti, essendo responsabile dell'ufficio tributi di un noto Comune alle porte di Torino e quando riesce a tornare a casa sano e salvo si dedica a ciò che ama di più: la scrittura.
Scrive da più di vent'anni di una delle sue passioni, la musica, collaborando attualmente con TorinoSette (inserto del quotidiano La Stampa) e La Nuova Voce di Settimo Torinese, dopo aver prestato la propria penna e la propria voce a mensili, settimanali, quotidiani, radio tv e portali (tra le testate: Tuttifrutti, Rockstar, Rockit, Il Giorno, Il Giornale del Piemonte, Rai di Torino, Radio Chivasso International), oltre ad essere direttore di alcuni periodici. A richiesta, ci mette anche la faccia, moderando incontri con celebri artisti della musica o presentando serate e concerti.
È sposato da 19 anni ed è padre di due figli, che oggi hanno 17 e 15 anni. Ama lo sport, fermamente convinto che sia meglio praticarlo che guardarlo in tv e da tempo si è appassionato di arti marziali giapponesi, delle quali ama la stretta connessione tra fisicità, filosofia e spiritualità: per 20 anni ha praticato l'Aikido e attualmente si cimenta con il Ju Jitsu.
Adora leggere libri, ovviamente, mettendo in cima alla lista di autori preferiti Paulo Coelho, Leopold von Sacher-Masoch, Herman Hesse, Charles Baudelaire, ma anche scrittori italiani come Niccolò Ammanniti e Alessandro Baricco.
Il 17 aprile 2014 ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato Un passo dalla morte, edito in versione e-book da Lettere Animate. Da maggio 2015 l'opera è disponibile anche in versione cartacea, acquistabile tramite www.youcanprint.it e sui siti internet dei megastore Amazon, Feltrinelli e Mondadori.
Attualmente sta lavorando al libro su di una band anglo-australiana, i Dead Can Dance, per Tsunami Edizioni. Incontro con Christian Amedeo, leggi l'intervista.