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La dama in nero di Max Dave


Il terribile caso de La dama in nero, rimasto sepolto da decenni negli archivi segreti di Scotland Yard, viene presentato ora per la prima volta ai lettori italiani.
Solamente il genio sregolato di Max Dave, l’uomo che ha esaminato centinaia di casi inspiegabili, strani, assurdi o rimasti insoluti, solamente questo scrittore poteva regalarci una storia del brivido che non ha paragoni. Solamente un accanito ricercatore del mistero come Max Dave, poteva scoprire questa vicenda tenebrosa emersa negli anni ’50 e subito soffocata dal silenzio e dalla censura della Stampa.
Un caso pauroso, mai completamente risolto, che ha allarmato i migliori investigatori e ha impegnato le menti più acute di Scotland Yard.
E’ la storia di un mistero impenetrabile. E’ un caso infernale quello capitato all’Ispettore Gross di Scotland Yard, un caso pazzesco che sembra impossibile da risolvere.
I terribili avvenimenti che accadono sulla rupe di Santa Fosca, sconfiggono i ragionamenti degli uomini più acuti. Succede qualcosa che stritola la ragione, che va contro ogni logica; qualcosa che non si può risolvere con metodi naturali.
Ma è naturale quello che sta succedendo? E’ soprannaturale? Diabolico? O che altro ancora?
Gli avvenimenti si susseguono sempre più inspiegabili, sempre più terribili, sempre più angosciosi. La vicenda diventa un incubo ossessivo fino a quando…
Max Dave era uno specialista nel raccontare queste storie. C’è nel racconto una suspense talmente acuta che prende il lettore per la gola. Il ritmo è veloce, lo stile cinematografico.
Max Dave era un genio, sregolato, intelligente, fantasioso; e questo suo romanzo ne è la dimostrazione.
Ricordo che una sera del 1963 portai il libro a letto e rimasi a leggerlo durante tutta la notte. In seguito però ho riletto il libro tante altre volte provando sempre lo stesso piacere.
Mentre leggeranno La dama in nero i lettori penseranno sicuramente quello che pensavo io mentre lo leggevo la prima volta: “Mai letto niente di simile, prima d’ora. Non mi capiterà più di leggere qualcosa che assomiglia a questo”.
    
LA TRAMA
Un pescatore sulla sua barca trova un cadavere decapitato in mare, sotto la rupe di S. Fosca.
É il terzo uomo decapitato trovato in mare. Le vittime provengono dal Manicomio criminale di St. Albany, ricavato dentro un antico castello. Il sergente Mathiews chiede l’intervento di Scotland Yard e l’incarico viene affidato all’ispettore Mc Loy e al sergente Donovan.
I due poliziotti partono in treno e durante il viaggio conoscono una donna bella e misteriosa.  É Laura Morrison, cuoca al manicomio, che fa una assurda e sconvolgente rivelazione: “Non è un caso adatto alla Polizia quello. A St. Albany c’è il demonio.”
Arrivati sul posto i due poliziotti scoprono che un alone di superstizioni e leggende circondano il castello, da quando passò allo Stato dopo che l’ultimo proprietario George Pinewood si suicidò nel 1852. Il manicomio è un edificio tetro e isolato circondato da mura con 4 torri a cuspide più la torre dell’orologio.
L’ispettore Mc Loy e il sergente Donovan vengono ricevuti dal Direttore del Manicomio, il professor Harrow e il sovraintendente Bluembell. A rendere più complicato il caso è il fatto che i tre detenuti scomparvero dalla cella di isolamento e furono ritrovati decapitati in mare.
Gli uomini della Polizia incominciano a indagare. Durante un appostamento notturno scoprono il prof. Harrow e Laura Morrison abbracciati, nudi, dentro un magazzino. Arriva il marito, il cuoco Filippo Morrison che vorrebbe uccidere Laura, ma poi calmatosi racconta la sua storia ai poliziotti. La donna aveva scontato una pena nel manicomio criminale di Cleveland, prima di sposarsi e avere una vita quasi normale. Il racconto viene interrotto dalle grida di Laura. La donna ha una crisi violentissima e occorrono gli sforzi combinati di tre infermieri per rinchiuderla nella cella di isolamento.
La notte invernale, gelida e tempestosa  riserva altre terribili sorprese. I poliziotti scoprono il prof. Harrow impiccato nel suo studio. Suicidio o delitto? L’unico che possiede i doppioni di tutte le chiavi è l’amministratore Bluembell che viene interrogato insieme ai dottori Oxford, Maxwell e Morton.
A caccia di informazioni i poliziotti vanno dal vecchio avvocato Kilmer, studioso di storia. Apprendono così che nel passato ci sono state altre sparizioni: l’artigiano toscano Mastro Arminio, costruttore dell’orologio, scomparve misteriosamente. Altre persone furono ritrovate con la testa e le mani mozzate. Per i particolari l’avvocato consiglia di consultare la biblioteca del castello situata in una delle torri, dove è stato ricavato lo studio di Bluembell.
L’ispettore Mc Loy decide di visitare la biblioteca. Bluembell, l’amministratore, sembra spaventato dalla richiesta. Prima tenta di impedirlo, poi scappa via, corre in cima alla torre dell’orologio e da lassù si lancia nel vuoto. Dopo questa tragica e inspiegabile morte Mc Loy ritorna in biblioteca e scopre che i libri sono formati di sole pagine bianche. Bluembell ha forse venduto i libri della biblioteca? E solo per questo motivo egli si è ammazzato?
Gli avvenimenti precipitano. Nella fredda notte invernale, al battere dei rintocchi, Mc Loy vede qualcuno, forse una donna, in cima alla torre dell’orologio. Egli corre a dare l’allarme e scopre che Laura è scomparsa dalla cella di isolamento. Viene ispezionato il locale, piccolo, con la volta a botte e una sola apertura: la porta. Viene ispezionata la torre e viene esaminato il meccanismo dell’orologio che è particolarmente complesso poiché suona 24 ore anziché 12 come gli orologi normali. Viene dragato il mare sotto alla rupe e si ritrova il corpo di Laura Morrison, senza testa e con le mani amputate.
A questo punto arriva da Londra il vecchio ispettore Stefano Gross che studia a fondo il caso:  dunque, i ricoverati scomparvero circa a mezzanotte quando erano soli dentro alla cella di isolamento. Essi vennero ritrovati in mare decapitati. Chi ha fatto uscire le vittime? E in che modo? Chi ha tagliato a loro la testa? E perché? É un criminale? Un pazzo? Un essere soprannaturale? Per scoprirlo l’ispettore Stefano Gross decide di passare la notte da solo, al buio dentro alla cella di isolamento; sorvegliato però dall’esterno da Mc Loy e il sergente Donovan.
L’attesa snervante ha inizio. Attraverso lo spioncino ogni pochi minuti i poliziotti parlano all’ispettore sdraiato al buio, all’interno della cella.
Quando l’orologio batte i 24 rintocchi della mezzanotte un grido agghiacciante proviene dal fondo del corridoio. I due agenti armati corrono per vedere cosa sta succedendo. Ma non c’è nessuno. Allora ritornano indietro e chiamano dallo spioncino il loro capo. Nel buio nessuno risponde. Spalancano la porta e irrompono dentro facendo luce con le pile. L’ispettore Stefano Gross non è più nella cella....
Il corpo di Gross viene trovato decapitato in mare vicino alla scogliera.
Si intensificano interrogatori e ricerche. Un ricoverato, un vecchio mugnaio, afferma che nel castello c’è ancora la Dama Nera, la crudele castellana del 1600 che si accoppiava con gli uomini e poi li uccideva.
Dentro un nascondiglio l’ispettore Mc Loy trova il diario segreto di Bluembell, l’amministratore. Il diario incomincia con il confermare le parole del vecchio mugnaio riguardanti la Dama Nera. Bluembell racconta di aver trovato il libro scritto da Pinewood, sul modo di far funzionare l’orologio.
Poi il diario continua: “Ho paura. Sono con l’acqua alla gola. Non ho mai avuto il coraggio di usare il terribile segreto di Pinewood ma ora sono costretto a farlo. Altrimenti potrebbero accorgersi dell’ammanco nella Cassa. Lo farò questa notte. C’è un pazzo nella cella. Forse Lei si accontenterà....”
Dal diario si apprende che Bluembell usando un sistema che non descrive, riusciva a ottenere del denaro mentre un paziente del manicomio veniva decapitato.
Dopo estenuanti ricerche durate tutta una gelida notte di neve, i poliziotti riescono a scovare il libro di Pinewood, nascosto nella torre dell’orologio.
Il libro contiene gli schemi costruttivi dell’orologio e tratta del suo funzionamento. Ma l’orologio comprende anche un altro congegno, che si innesca per mezzo di una leva e che agisce allo scadere dei 24 rintocchi. Le pagine del libro che descrivono questo altro congegno sono state strappate, dunque non si capisce come funziona ma si intuisce che è un meccanismo mortale e che esso è la chiave della sparizione dei detenuti. I poliziotti decidono di rimettere in moto l’orologio e innescare il meccanismo segreto.
Intanto arriva da Londra uno spiritista il Professor Marcus che tenta di mettersi in contatto con l’entità che infesta il castello.
Gli uomini della Polizia si preparano a trascorrere la notte dentro alla cella di isolamento e questa volta riusciranno a risolvere il diabolico caso del Manicomio di St. Albany.
Terzo grande capolavoro di Max Dave. Gli altri due sono: Il Fu Mr Washington e La Legge Dell’Aldilà.
Max Dave pseudonimo del dott. Pino Belli. Ottima la copertina del Pittore Mario Caria. Un cimitero nebbioso, in una notte invernale. E di fianco la figura bella e misteriosa della Dama Nera.
La Dama in Nero è stato ristampato nel maggio 1999 su Horror Story n. 19 per conto dell'editore Garden di Milano.
      
SCHEDA
La dama in nero
Autore: Max Dave
Editore: ERP Roma
Collana: Racconti di Dracula, prima serie, N.41
Edizione: Marzo 1963, pocket, pagine 126, Lire 150
   
a cura di Sergio Bissoli