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Terrore al castello di Max Dave

Un castello lugubre e antico. Un’attesa interminabile che logora i nervi dei protagonisti.
Durante le lunghe sere autunnali, fra tintinnii di bicchieri e partite a scacchi, si sentono paurosi rumori, nascono sospetti, accadono incidenti...
Chi è in realtà la Marchesa che ha convocato i parenti nel suo castello? Perché a nessuno è permesso di vederla?
Quando qualcuno scopre la verità, è troppo tardi.
E’ il romanzo di Max Dave più misterioso, insidioso, con una suspense spasmodica. Leggerlo equivale camminare sul filo di un rasoio.
Uno degli ultimi capolavori che Max Dave scrisse verso la fine della sua carriera.
    
LA TRAMA
Due uomini stanno giocando a scacchi nel salotto di un antico castello. A un tratto il loro gioco viene disturbato da un pianto, un lamento flebile proveniente dall’esterno. Essi corrono sulla terrazza a vedere. Fuori è una fredda sera di ottobre e non esistono abitazioni nelle vicinanze. Arriva Gustavo l’anziano maggiordomo che porta vino di Pruhavo e bicchieri su un vassoio. Essi chiedono a lui di chi poteva essere quel pianto. Gustavo trattiene un brivido e resta impassibile. Afferma di non sapere nulla e chiede il permesso di ritirarsi.
I due uomini sono George Craab Hunter e John Grant nipoti della Marchesa Alba di Aragona, e sono stati chiamati da lei al Castello di Hill per ascoltare le sue volontà testamentarie.
Il giorno dopo arrivano al Castello altri invitati: la giovane cugina Betty, il fratello della marchesa Max, il nipote Carlo Craab Hunter, le gemelle Mary e Lilian, Miryam col marito Alberto. Sono tutti parenti della Marchesa e anche loro attendono che Lei li inserisca nel testamento. La Marchesa ha oltre 90 anni e dopo la morte del marito Giovanni vive rinchiusa nel suo appartamento nel torrione nord del Castello.
La convocazione è fissata per le 5 del pomeriggio, durante l’ora del tè e dei pasticcini. Ma la Marchesa non si fa vedere. Arriva Gustavo l’imponente Maggiordomo. Egli annuncia che la Marchesa è indisposta e la riunione è rimandata il giorno dopo alla stessa ora. Nel frattempo tutti sono ospiti al castello, dove per l’occasione la Marchesa ha fatto accendere suggestive lampade a olio sulle mura merlate, in segno di benvenuto.
Durante la notte avviene una disgrazia. Max precipita dalla terrazza del Castello e muore. Alcuni insistono per vedere subito la Marchesa ma Gustavo impedisce a chiunque di disturbarla. É una notte di temporale. Si ode un pianto disperato giù nel parco e George vede lo spettro di una bambina.
Al mattino seguente Gustavo annuncia che nel pomeriggio sarà presente la Marchesa per dettare le suddivisioni dell’eredità.
Gli avvenimenti precipitano. Mary viene trovata morta e sua sorella Lilian è scomparsa. La strada per raggiungere il paese è bloccata e la valle è allagata. Non resta altro che attendere.
Alle 5 del pomeriggio, puntualissima come una visione, arriva la Marchesa. É vestita completamente di nero, una veletta le scende fin sul volto e ispira grande riverenza. Ella detta le sue volontà poi prega tutti di rimanere ancora ospiti al Castello per le firme davanti al Notaio. Dopo di ciò si ritira nelle sue stanze.
Tutti sono rimasti perplessi e sconcertati. Le morti avvenute giorni prima non sembrano disgrazie e in ogni caso la Polizia della Contea dovrà fare delle indagini. Zia Alba non sembra una donna vecchia e malata ma giovane e sana. Qualcuno suggerisce che sia tutto un trucco, una messinscena. Ma un trucco a vantaggio di chi? E perché?
La stessa notte, Alberto sale di nascosto all’appartamento di Zia Alba, la Marchesa. A sua insaputa George e Betty lo inseguono.
Alberto bussa, poi non ottenendo risposta entra dentro. Nel salotto arde il fuoco nel camino ma non c’è nessuno. Anche la stanza da letto e lo studio accanto sono deserti. Arriva Gustavo, il Maggiordomo, e avviene una colluttazione.
Da questo momento incomincia la soluzione del mistero.
Romanzo claustrofobico, fatto di silenzi, di attese, di crepitii del fuoco, di tintinnii di bicchieri, di fruscii del vento....
Stupenda la copertina del Pittore Mario Ferrari di Roma. Il cortile di un antico castello, di notte. Sullo spiazzo al centro si vede uno spettro. In primo piano una donna bionda grida spaventata. Dietro di lei sta un uomo minaccioso con un bastone.
Max Dave si rivela uno dei più grandi scrittori italiani del genere nero-mistero-supernaturale.
       
SCHEDA
Terrore al castello
Autore: Max Dave
Editore: ERP Roma
Collana: Racconti di Dracula, prima serie, N.63
Edizione: Gennaio 1965, pocket, pagine 126, Lire 150
    
a cura di Sergio Bissoli