Mater dolorosa. I testi sono di Roberto Recchioni che è anche il curatore della testata. I disegni sono di Gigi Cavenago.
La trama si svolge su due linee temporali. Una è il presente, in cui Dylan sente di essere un malato terminale, come conseguenza di una recrudescenza della malattia che lo ha colpito alcuni anni prima. Ciononostante il detective dell'incubo continua a svolgere il suo lavoro di ammazzare zombies e mostri di ogni genere.
Il secondo livello è nel passato. Qui vediamo il padre di Dylan, Xabaras, a bordo del famoso galeone, insieme a sua moglie Morgana e il piccolo Dylan. Questi è malato. Un morbo che affligge l'umanità di quel periodo e per il quale Xabaras sta cercando la cura.
La ciurma è irrequieta da quando è stato avvistato una sorta di galeone fantasma, che secondo gli uomini della nave porta con sé il Male.
A bordo di questa nave c'è Mater Morbi, entità femminile che si fa viva anche nel presente con Dylan adulto. È lei che unisce le due linee temporali.
Questo personaggio era già presente nell'episodio Mater Morbi, scritto dallo stesso Recchioni. Dal passato di Dylan ritorna anche John Ghost, con la funzione di aiutare il nostro eroe a guarire.
La trama è inconsistente e a tratti incomprensibile, se uno non è un lettore accanito di Dylan Dog. Qualcuno ha parlato di metafumetto, ma sono cazzate. Aggiungo che la storia è piena di riflessioni banali sulla natura della realtà, della vita, sul dolore e sulla malattia. Insomma: esistenzialismo da quattro soldi. Neanche il peggior Sclavi, nella peggiore forma, credo abbia raggiunto questi vertici in negativo.
I disegni si fanno notare. Cavenago è bravo. Non un genio, ma bravo. Sicuramente il suo tratto è suggestivo e originale. Da sottolineare che non ci troviamo di fronte al solito albo Bonelli disegnato in bianco e nero e poi colorato. Qui i colori, dello stesso Cavenago, sono usati in senso pittorico e artistico. Il tratto e le campiture in nero si fondono con il colore in un'alchimia molto ben riuscita. Da notare l'eliminazione del contorno dalle vignette e le belle splash page, vere e proprie illustrazioni, nei momenti più drammatici. Le anatomie non sono realistiche ma non sbagliate: volutamente distorte e grottesche, specie in alcuni momenti, danno un tono aggiuntivo al fumetto nel suo complesso.
Le scelte cromatiche e gli accostamenti di colori sono azzardate ma funzionali e risultano piacevoli.
Che dire di più? È un fumetto che si lascia leggere solo per la bellezza dei disegni, come capita alle volte. Ma agli appassionati di Dylan Dog potrebbe addirittura piacere.
Mater dolorosa
Testi: Roberto Recchioni
Disegni: Gigi Cavenago
Collana: Dylan Dog
Sergio Bonelli Editore
Prezzo di copertina: € 3,20
Luca Bonatesta
lucabonatesta71@gmail.com
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