Henry, pioggia di sangue di John McNaughton

Traumatizzato dall'infanzia vissuta con una madre crudele che lo obbligava spesso ad indossare abiti femminili e ad assistere alle proprie prestazioni sessuali, Henry Lucas, un robusto giovane dall'apparente aspetto quieto, che ora vive a casa con Otis, suo ex compagno di galera, semina morte e terrore per le strade di Chicago. Otis, che una notte ha assistito all'uccisione di due prostitute da parte di Henry, ha preso gusto a questi assassinii e comincia anche lui ad uccidere riprendendo il tutto con una videocamera rubata ad un ricettatore. Un giorno a casa di Otis giunge anche sua sorella Becky che presto s'innamorerà del silenzioso Henry...
Basato in parte sulle confessioni di un serial killer di nome Henry, arrestato, processato e condannato a morte per i delitti commessi, questo lavoro del 1986 di John McNaughton è uno dei ritratti più riusciti e realistici della figura del serial killer americano. Diretto con uno stile quasi documentaristico, il film si ispira alla storia vera dell'assassino Henry Lee Lucas (interpretato dall'ottimo Michael Rooker) che si incontra con un vecchio amico compagno di galera chiamato Otis a Chicago. Da qui ci viene mostrata la squallida esistenza di questi mostri metropolitani con le loro imprese sanguinarie tra ambienti degradati e violenza in crescendo. Storia cruda ed essenziale che non cerca morali o scontri tra bene e male, spietata e sgradevole che narra con estrema lucidità la brutalità di un mostro generato da mostri e che vive tra esseri non tanto diversi da lui, in una realtà di miseria e alienazione. La violenza e il sangue ci sono e certe scene sono davvero spietate ma a spaventare di più è l'alone di vuoto esistenziale e nichilismo che pervade i vari protagonisti della vicenda.
Film a basso costo che non venne distribuito prima del 1989 a causa dei ripetuti disaccordi con l'Organizzazione americana dei produttori cinematografici riguardo ai suoi contenuti violenti. Girato in meno di un mese con un budget di circa 110.000 dollari, ottenne pochi incassi, ma grazie alle sue particolari atmosfere cupe e malsane è diventato un classico tra i fan dei film horror, in particolare del sottogenere slasher, e può essere ormai considerato un cult. Duro, livido e senza speranza, da visionare con estrema cautela.
   
a cura di Red Scorpion