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Temp(l)i dell'infinito di Stefano Bovi

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I due templi si affrontarono nell'universo, uno scontro tra titani vanitosi che solo le stelle avrebbero raccontato. Un suono muto di scontro si perdeva nell'infinito mentre le due astronavi-templi si speronavano, le loro barocche colonne si frantumavano, le ricche statue di marmo si scheggiavano, le decorazioni e i dipinti staccandosi si perdevano nello spazio. Lo scontro feroce continuava; l’astronave tempio più grande, un enorme rettangolo marmoreo con decine di colonne nere con piccole ma insaziabili bocche schiumose, messe in fila come soldati pronti al massacro, sui cui troneggiava un piccolo anfiteatro contenente statue di gladiatori, penetrò nel corpo dell’altra, facendosi largo tra microchip organici e computer incastrati nel marmo, provocando esplosioni sempre più grandi e violente, perfette nel loro color rosso vivo che imbrattava la tela blu dell’universo. L’astronave enorme si allontanò, lasciando l’altra al suo destino di relitto, un’enorme esplosione la cancellò per sempre. Dall'anfiteatro, facendosi strada tra le statue di gladiatori, uscì una giovane donna bionda vestita di una tunica bianca. Guardava lo spazio, quell'enorme distesa blu che da sempre era testimone degli scontri; si tolse lentamente, sospirando, la sua tunica, rimanendo completamente nuda. Ogni centimetro di pelle era formato da piccole persone incastrate nel suo corpo, vive e aggrovigliate, tutte con il fuoco dell’ambizione che ardeva nei loro occhi… o forse erano persone incastrate in un corpo da gigante?
Erano entrambe e nessuna, ogni carattere umano si era fuso dando vita ad entità che lottavano fra loro per la supremazia, una mente per milioni di pensieri uguali… dopo le sanguinose guerre del 23° secolo, la distruzione del magnifico H276 GRENDER e l’offensiva suicida contro “i silenziosi” tutto era stato fatto, ora ogni carattere combatteva per controllare l’ultimo essere indipendente, l’universo.