Dylan Dog 357 Vietato ai minori

Dylan Dog 357 Vietato ai minori
Testi: Pasquale Ruju
Disegni: Davide Furnò e Paolo Armitano
Copertina: Tiziano Sclavi

Sono in ritardo, lo so, ma questo numero di giugno di Dylan Dog è troppo bello per non dedicargli qualche rigo. Inanzi tutto è un fumetto estremo. Uno dei più estremi Dylan Dog che abbia mai letto, considerando anche il primo periodo della gestione di Tiziano Sclavi (scrittura e supervisione). L'argomento si presta. Gli snuff movie. Questo cinema, quasi sicuramente mai esistito, se non nei film e nella narrativa, per immagini e no. Questo filone cinematografico, pur frutto di leggenda metropolitana, ha prodotto film belli come Tesis di Alejandro Amenabar e questo bellissimo fumetto scritto da un Ruju al suo massimo e disegnato egregiamente da Furnò e Armitano. Sulla tecnica e lo stile di questi ultimi vorrei soffermarmi. Le anatomie e le inquadrature (queste ultime sono alquanto tradizionali questo sì, ma non è un demerito), sono perfette. Il bianco e il nero, pur prevaricando il secondo, sono, ciononostante in perfetto equilibrio.  In più c'è il grigio. Un tocco aggiunto che rende i disegni originali  e difficili da dimenticare. La mezza tinta è resa con il pennello sfumato, la spugnetta imbevuta di inchiostro e, un poco, i retini. Tre tecniche diverse quindi per comporre un disegno bianco e nero e grigio straordinario.
Sulla sceneggiatura di Ruju posso solo dire che è perfetta: nel montaggio serrato (pochi i rallentamenti) e nei dialoghi.
Il soggetto è ottimamente costruito.
La storia inizia con Dylan Dog che, legato alla poltroncina di una sala cinematografica, è costretto ad assistere a uno snuff movie, cui segue, dopo gli applausi del numeroso pubblico,  la presentazione del regista ad opera di un carismatico anfitrione. Questi presenta il regista successivo e parte il secondo film. Come una rassegna cinematografica normale insomma.
Flash back. Torniamo indietro a quando Vanessa Wilson, un attrice di film horror, ormai sulla quarantina, va da Dylan Dog a lamentarsi del fatto che nessun produttore la vuole più. La sua bellezza sta sfumando, si lamenta l'attrice e gli horror fan si sono dimenticati di lei. Non si è scordato Dylan, però, che ha tutti i vhs, dato che i dvd e i blu ray non li hanno fatti, che vedono Vanessa protagonista.
La Wilson dice che è andata da Dylan, provenendo da Los Angeles, per la lettera che in passato lui le ha scritto. La commozione reciproca porta all'ennesimo innamoramento di Dyland Dog. Lui e Vanessa fanno l'amore.
Lei, il giorno dopo, è sparita. Ha lasciato solo l'invito a un festival cinematografico al Cinema Emperor.
Dopo le solite resistenze a prendere l'aereoplano e le battute di Groucho, Dylan parte da solo per Los Angeles, in aereo, e al suo arrivo si mette alla ricerca di Vanessa Wilson.
Inizia così una trama fitta di eventi e di colpi di scena, tutta svolta sul lato oscuro di Los Angeles all'ombra della scritta “Hollywood”. Il nostro eroe ne dovrà affrontare di brutte e di orribili. Ci saranno anche dei fantasmi.
Insomma sembra proprio che la gestione di Roberto Recchioni (il merito va ovviamente concesso in ampia parte agli autori) stia dando frutti notevoli. Mi dispiace non essermene accorto in tempo. Ma recupererò i vecchi albi.
Alla prossima recensione dylaniata.

Luca Bonatesta
(lucabonatesta71@gmail.com)