Dario Piana e Le morti di Ian Stone

Dario Piana (1959) nasce a Milano, ma è naturalizzato britannico, si interessa di materie classiche e artistiche durante il liceo, infine frequenta l’Accademia d’Arte di Brera. Scrive e disegna fumetti dal 1972 al 1978, quindi lavora per un’agenzia pubblicitaria: la J. Walter Thompson. Nel 1983 lascia l’agenzia ed entra in una piccola società di produzione dove si fa le ossa nel montaggio, suono, effetti speciali, video e postproduzione. In quel periodo, compie esperienze come regista di una serie di spot pubblicitari a basso costo. Nel 1985 si associa a Claudio Mancini, produttore esecutivo di numerosi film di Sergio Leone, e a Danilo Donati, vincitore di due premi Oscar e art director di Federico Fellini.

Nel corso della sua carriera, Dario Piana ha realizzato 350 spot pubblicitari, lavorando in tutto il mondo e ottenendo premi e onorificenze tra cui due Leoni d’Oro, tre Leoni d’Argento e quattro Leoni di Bronzo al Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes.
Nel cinema ricordiamo Sotto il vestito niente 2 (1988), sequel del giallo di successo di Carlo ed Enrico Vanzina, non certo un film memorabile, un’opera girata come se fosse un collage di spot pubblicitari, a base di belle modelle assassinate da un folle serial killer. Per questo ci ha sorpreso non poco vederlo alla regia di un horror insolito e interessante nel quadro asfittico della cinematografia italiana contemporanea come Le morti di Ian Stone (2007). Interpreti tutti statunitensi: Mike VogelJames BartleAndrew BuchanChristina ColeMichael DixonJason DurranMichael FeastJaime MurrayMarnix Van Den Broeke. Nel 2007 la pellicola è stata presentata al Fantasy Filmfest e all’After Dark Horrorfest. Scritto da Brendan Hood e prodotto, fra gli altri, da Stan WinstonDario Piana gira un film all’americana con grande attenzione alla forma, anche perché la produzione è anglo – statunitense.
Ian Stone (Mike Vogel) è un ragazzo americano che gioca a hockey su ghiaccio e ama la sua fidanzata, Jenny Walzer (Christina Cole). Una sera, mentre torna a casa in auto dopo aver perso una partita di hockey, trova davanti alla sua auto un essere immobile che giace accanto ai binari della ferrovia. Si avvicina e viene aggredito, portato a forza sui binari dove viene investito da un treno in corsa. Ian si sveglia in un ufficio ma le cose sono leggermente diverse da come le ricordava. Jenny è sempre lì, non è più la sua fidanzata ma solo una collega di lavoro mentre Ian vive con una donna misteriosa di nome Medea (Jaime Murray). I binari del treno e l’incidente non sono stati solo un sogno, perché la vita di Ian prende una piega sempre più sinistra. Il ragazzo è cacciato da terribili demoni chiamati I Mietitori che ogni volta lo catturano, lo uccidono e lo fanno rinascere per ucciderlo ancora. Tutto questo perché un tempo è stato uno di loro, ma li ha traditi e si è innamorato di una ragazza. Un demone lo aiuta a capire che deve fare di tutto per difendere il suo amore e non deve far finire Jenny nelle mani di Medea che guida i demoni, perché soltanto l’amore della ragazza lo potrà salvare. La tensione è molto buona, i momenti di suspense sono notevoli, gli attori più che professionali e gli effetti speciali non presentano sbavature. La fotografia notturna aggiunge mistero alle inquietanti presenze che vengono dagli inferi e si nutrono della paura umana come se fosse una droga. I Mietitori dispongono di un tentacolo a forma di falce che toglie la vita e aspira la paura dalla bocca della vittima. Ogni volta che l’orologio si ferma i demoni arrivano e possono colpire improvvisamente, perché coesistono con gli umani, ma vivono in una diversa dimensione spaziotemporale. Ci sono alcuni elementi splatter, del tutto giustificati dalla tematica e inseriti in momenti fondamentali dell’azione. Molto interessanti i flashback e le parti oniriche con i ricordi dei protagonisti, sono ottime pure le sequenze in cui fanno incursione i demoni sotto forma di spiriti del male che terrorizzano e diventano corporei. La musica è intensa e accompagna i momenti topici della vicenda, senza essere mai sovrabbondante né cercare di prendere il sopravvento. La parte finale è notevole, gli effetti speciali raggiungono il massimo quando Ian assorbe l’energia di un amico demone e l’amore per la sua donna lo fa diventare potentissimo. Nella lotta tra Ian e Medea il ragazzo vince per amore: “Ti amo, Jenny”, sussurra mentre la riporta in vita e la loro esistenza riprende dalla partita di hockey. La pellicola termina con Ian, ormai un potente ammazza demoni, che fa fuori un Mietitore individuato tra la folla. Si tratta di una produzione ricca che può permettersi effetti speciali e ambientazioni credibili, ma pure la storia è originale e il regista guida gli attori con grande intelligenza. Il taglio fumettistico della vicenda ci ricorda che Dario Piana viene dalla tavola disegnata, ma in questo caso rappresenta un valore aggiunto. Il film è visibile su Rai Play, dopo alcuni passaggi serali su Rai 4. Peccato che Dario Piana non abbia fatto molto altro in campo cinematografico, se non il terzo titolo della saga The Lost Boys (The Thirst, 2009), che non abbiamo visto. Il suo lavoro principale sono gli spot pubblicitari.

A cura di Gordiano Lupi




Un capitolo su Dario Piana è nella mia STORIA DEL CINEMA – volume 5:
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