Emilia Perez di Jacques Audiard

Emilia Perez (Usa, Messico 2024)

Regia: Jacques Audiard. Soggetto: Boris Razon (romanzo Écoute). Sceneggiatura: Jacques Audiard, con la collaborazione di Thomas Bidegain. Fotografia: Paul Guilhaume. Montaggio: Juliette Welfling. Musiche: Clément Ducol, Camille (canzoni). Scenografia: Emmanuelle Duplay. Costumi: Virginie Montel. Produttori: Pascal Caucheteux, Jacques Audiard, Valérie Scherman, Anthony Vaccarello. Case di Produzione: Why Not Productions, Page 114, Saint Laurent Productions, Pathé France 2 Cinema, Pimienta Films. Distribuzione (Italia): Lucky Red. Genere: Musicale, Drammatico, Thriller. Durata: 132’. Interpreti: Karla Sofía Gascón (Emilia Pérez / Juan Manitas Del Monte), Zoe Saldana (Rita Moro Castro), Selena Gomez (Jessica Del Monte), Édgaar Ramírez (Gustavo Brun), Adriana Paz (Epifanía Flores), Mark Ivanir (dottor Wasserman), Eduardo Aladro (Berlinger).

Andate a vedere questo film bellissimo che è un vero e proprio contenitore di generi. Alla base di tutto sta il melodramma - sembra un film di Almodovar - soffuso di musical (canzoni ispaniche stupende), ma troverete anche il thriller, il drammatico puro, il sentimentale, una storia di narcotrafficanti, un finale ad alta tensione, un coacervo di sentimenti e passioni con personaggi ben delineati e attori bravissimi. Per finire la tecnica di regia è ai massimi livelli e la sceneggiatura non perde un colpo, oltre a un montaggio che rende i 132 minuti di pellicola essenziali per la narrazione. Emilia Perez ha sbancato Cannes ed è candidato a 13 premi Oscar, non a caso, soprattutto per la grande originalità con cui racconta una vicenda che ha il taglio della telenovela colombiana e del feuilleton a tinte forti, ma tutto è risolto con gli strumenti del cinema d’autore. Cinema francese che sembra melodramma iberico, diverso da tutto quel che ti aspetti da un regista transalpino, ma in senso positivo, qualcosa di nuovo nel panorama cinematografico internazionale. Colonna sonora fantastica, scritta da Clément Ducol, con brani altrettanto interessanti composti dalla cantante Camille, mentre sui testi ha detto la sua anche il regista, fino al brano conclusivo (Le passanti) di George Brassens, che in Italia è stato reso noto da Fabrizio De Andrè. Bellissime le panoramiche di Città del Messico, anche se i numeri musicali sono tutti stati ripresi in un teatro di posa di Parigi, ma i movimenti di macchina in soggettiva e in piano sequenza sono a dir poco originali, con frequente uso della macchina a mano e di nervose inquadrature in primo piano. Raccontare la storia è quasi inutile, anche se va detto che tutto nasce dal romanzo Écout di Boris Razon, la vicenda del narcotrafficante Juan Manitas Del Monte (Gascón) con il sogno di diventare donna e di cambiare radicalmente vita. Il melodramma comincia con la brillante legale Rita Moro Castro (Saldana) messa a libro paga per aiutare il cambio di sesso e la successiva uscita di scena di Manitas con una finta morte. La variabile imprevista è la mancanza dei figli che il narcotrafficante - ormai Emilia Perez - sente con grande trasporto, al punto di ordinare al legale di farglieli riavere in Messico, insieme alla moglie, spacciandosi per la cugina del marito. Non vado oltre con la trama, perché il resto va scoperto al cinema. Tra gli attori molto bene la spagnola transgender Karla Sofia Gascón - doppiata da Vladimir Luxuria - nel duplice ruolo di Manitas e di Emilia, attrice di telenovelas che si cala nel personaggio con un’interpretazione da premio della critica. Selena Gomez è una cantante pop più che un’attrice ma in questa pellicola se la cava bene nelle duplici vesti ed è una credibile moglie del boss, sconvolta dalla sua morte improvvisa. Zoe Saldana è l’avvocato Castro, un’interpretazione da attrice vera che le consente di mostrare tutta la sua bravura, dopo tanti ruoli da cinema fumettistico e pellicole fantastiche. Un film da vedere senza mezzi termini, che doveva essere un’opera lirica in quattro atti ma che trova in questa confezione la sua forma ideale, affrontando con leggerezza problematiche importanti come il cambio di genere e la diversità tra natura e psiche.

a cura di Gordiano Lupi




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