La ragazza con il braccialetto di Stéphane Demoustier

La ragazza con il braccialetto (Francia, Belgio, 2019)

Regia e Sceneggiatura: Stéphane Demoustier. Soggetto: Gonzalo Tobal e Ulises Porra Acusada (film argentino), sceneggiato liberamente. Montaggio: Damien Maestraggi. Musiche: Carla Pallone. Case di Produzione: Petit Film, France 3 Cinéma, Frakas Productions. Distribuzione (Italia): Satine Film. Titolo originale: La fille au bracelet. Genere: Drammatico. Durata: 96’. Paesi di Produzione: Francia, Belgio. Lingua Originale: Francese. Interpreti: Roschdy Zem (Bruno Bataille), Melissa Guers (Lise Bataille), Anais Demoustier (avvocato generale), Chiara Mstroianni (Céline Bataille), Annie Mercier (avvocato di Lise), Pascal Garbarini (Presidente del Tribunale), Anne Paulicevich (Signora Dufour), Xavier Maly (medico legale), Vincent Colombe (esperto ADN).

Un thriller giudiziario crudo e realistico, non originale come soggetto perché tratto dalla pellicola argentina Acusada (2018) di Gonzalo Tobal, ma adattato alla realtà contemporanea francese. La pellicola comincia con un’angosciante sequenza marina per raccontare in diretta l’arresto della sedicenne Lise Bataille, accusata di aver ucciso con sette coltellate Flora Dufour, la sua miglior amica. La polizia arriva sulla spiaggia dove la famiglia Bataille - composta dai genitori e dal fratello minore - si trova a passare una giornata festiva, dopo una breve spiegazione al padre, conduce la ragazza in caserma per un interrogatorio. Il rumore del mare copre quasi del tutto il dialogo, così come una musica cupa e assordante introduce a un drammatico piano sequenza che vede Lise uscire di scena. Passano due anni, troviamo la ragazza reclusa in casa con il braccialetto elettronico per controllarne i movimenti, adesso che ha compiuto 18 anni sta per cominciare il processo. Il film si svolge quasi per intero nell’aula giudiziaria, tra interrogatori di un’arrogante e retrogrado Pubblico Ministero al femminile, la difesa del legale (donna pure lei ma di mentalità aperta) e testimoni che scorrono in rapida successione. Vediamo parti scabrose come le foto del cadavere accoltellato in una pozza di sangue e un filmato porno pubblicato su Internet, ci sono accenni al passato e all’amicizia affettuosa tra le ragazze, anche se interrotta da una forte lite dopo la pubblicazione del video. Parlano il padre, la madre, gli amici, persino il coetaneo al quale Lise aveva praticato una fellatio messa in rete dall’amica, in una ricostruzione angosciante degli eventi. Un film molto teatrale girato dentro il Palazzo di Giustizia, con poche sequenze in esterno che riguardano la vita della famiglia e della ragazza con il braccialetto, giocato sulla recitazione dei protagonisti, teso a narrare la vita degli adolescenti, spesso ignota agli adulti. Il dramma familiare si consuma in un interno, con i genitori convinti dell’innocenza della figlia ma esasperati e distrutti per quel che scoprono nel corso delle udienze. L’intervento finale del difensore sottolinea quanto poco noi adulti sappiamo sulla vita sessuale degli adolescenti e quanto siano distanti da noi e dalle nostre esistenze. Intensa la parte in cui Lise pronuncia un’accorata difesa e si scusa con la madre dell’amica uccisa. Il regista punta sul primo piano della ragazza, scavando tra le pieghe del volto per mostrare la sofferenza repressa che finalmente trova libero sfogo. La sentenza non si anticipa, perché è il colpo di scena di una pellicola girata secondo il manuale del thriller giudiziario, anzi, capace di fare scuola. Recitazione per sottrazione da parte degli attori - tutti molto bravi, anche i più giovani - con poche frasi incisive ed espressioni del volto che comunicano più di tante parole. Roschdy Zem, nei panni di Bruno Bataille, recita un ruolo complesso come padre inconsapevole macerato dal dolore. Chiara Mastroianni (doppiata da Chiara Colizzi) non è meno brava a calarsi nei panni di una madre spesso assente, ma innamorata della figlia e affranta da dolore. La giovanissima Melissa Guers è una perfetta Lise Batille, silenziosa e cupa, al punto di dare un’impressione di freddezza che non fa parte del suo carattere. Non si potrebbe chiedere di meglio alla recitazione di un’adolescente, al suo primo ruolo importante nel cinema. La ragazza con il braccialetto è cinema drammatico di alto livello, consigliato per chi ama il thriller giudiziario che fa pensare.

A cura di Gordiano Lupi



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