The Conjuring - Il rito finale di Michael Chaves

Torna la coppia di indagatori dell’occulto

Cinema dell’orrore ben fatto, con la giusta dose di suspense

The Conjuring - Il rito finale (Usa, Uk, Canada 2025)
Regia: Michael Chaves. Soggetto: David Leslie Johnson - Mc Goldrick, James Wan. Sceneggiatura: Ian Goldberg, Richard Naing, David Leslie Johnson - Mc Goldrick. Fotografia: Eli Born. Montaggio: Gregory Plotkin, Elliott Greenberg. Musiche:  Benjamin Wallfisch. Scenografia: John Frankish. Costumi: Graham Churchyard. Trucco: Sam Suck. Produttore: James Wan, Peter Safran. Produttore Esecutivo: Michael Clear, Judson Scott. Case di Produzione: New Line Cinema, Atomic Monster, The Safran Company. Distribuzione (Italia): Warner Bros Italia. Genere: Horror. Paese di Produzione: Usa, Uk, Canada, 2025. Lingua Originale: Inglese. Durata: 135’. Titolo Originale: The Conjuring: Last Rites. Interpreti: Vera Farmiga (Lorraine Warren), Patrick Wilson (Ed Warren), Mia Tomlison (Judy Warren), Ben Hardy (Tony Spera), Rebecca Calder (Janet Smurl), Elliot Cowan (Jack Smurl), KIla Lord Cassidy (Heather Smurl), Beau Gadson (Dawn Smurl), Molly Cartwight (Shannon Smurl), John Brotherton (Brad Hamilton), Steve Coulter (Padre Gordon), Madison Lawlor (Lorraine Warren, da giovane), Orion Smith (Ed Warren, da giovane), Peter Wight (nonno Smurl), Kate Fahy (nonna Smurl), Grace Kemp (Nellie).


Torna la coppia di indagatori dell’occulto - Ed e Lorraine Warren - nel sequel di The Conjuring - Per ordine del diavolo (2021), personaggi comuni a diversi altri film basati su casi reali di indagini sul paranormale. In questo episodio (ormai è un serial che ha avuto inizio nel 2013) la coppia affronta il problema della famiglia Smurl, che risiede in una casa infestata da spiriti e demoni, evento storico già sviscerato nel libro The Haunted e nel film La casa delle anime perdute (1991). Tutto parte dal 1964 con uno specchio infestato da anime maligne in un negozio di antiquariato e dal difficile parto di Lorraine che dà alla luce la figlia Judy mentre un demone aleggia nella stanza. Molto ben drammatizzata tutta la prima parte, soprattutto viene reso a dovere il dolore dei genitori mentre rischiano di perdere la figlia, prima creduta morta, ma dopo pochi secondi comincia a respirare. La storia della famiglia Smurl è ambientata nel 1986, in Pennsylvania, durante i preparativi del matrimonio tra Judy e Tony, che portano il film su binari di vita quotidiana, con la gelosia del padre che non vorrebbe perdere la figlia, infine l’accettazione del futuro genero. La parte horror vera e propria viene subito dopo, non è il caso di raccontarla nei minimi particolari, ma è un esorcistico in piena regola che a tratti pesca dalle suggestioni di William Friedkin. Padre Gordon - una delle vittime della storia - indossa gli stessi abiti che portava padre Damien nel famoso lavoro del 1973, persino la valigetta e il cappello.  Credo che sia un omaggio voluto, Chaves è regista originale nelle soluzioni ad alta tensione, pur se non disdegna l’uso del cliché terrificante quando compaiono gli spiriti e la presenza demoniaca. Judy indemoniata fa ancora una volta venire a mente L’esorcista e il volto sfigurato di Linda Blaire nei panni di Regan quando gira la testa e mostra gli occhi spiritati. Il film è girato a Londra, anche se nella finzione scenica siamo in Pennsylvania ed è davvero ben ricostruito il panorama industriale nei pressi della casa della famiglia Smurl. Fotografia cupa di Eli Born, montaggio sincopato di Gregory Plotkin ed Elliott Greenberg (135’ minuti che scorrono rapidi), musiche angoscianti di Benjamin Wallfisch - ma a un certo punto sentiamo Ghostbuster -,  scenografie d’epoca suggestive e credibili di John FrankishIl rito finale non aggiunge niente di nuovo a quel che conosciamo, per un appassionato è solo cinema dell’orrore ben fatto, con la giusta dose di suspense. Tanto basta per andarlo a vedere.

A cura di Gordiano Lupi



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