Angel Heart - Ascensore per l'inferno di Alan Parker

Viaggio nella dannazione

Un capolavoro cult del cinema oscuro

Angel Heart - Ascensore per l'inferno (Usa, Canada, Uk 1987)
Regia: Alan Parker. Soggetto: dal romanzo di William Hjortsberg. Sceneggiatura: Alan Parker. Fotografia: Michael Seresin. Montaggio: Gerry Hambling. Scenografia: Brian Morris, Armin Ganz, Kristi Zea, Robert J. Franco, Leslie Pope. Effetti Speciali: J. C. Brotherhood. Musiche: Trevor Jones. Costumi: Aude Bronson-Howard. Trucco: Robert Laden, David Forrest, Carla White. Produttori: Alan Marshall, Elliot Kastner. Produttori esecutivi: Mario F. Kassar, Andrew G. Vajna. Casa di Produzione: Carolco Pictures, Universal. Distribuzione in italiano: Medusa Distribuzione. Genere: Orrore, Noir, Thriller. Durata: 113’. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America, Canada, Regno Unito, 1987. Interpreti: Mickey Rourke (Harold "Harry" Angel), Robert De Niro (Louis Cyphre), Lisa Bonet (Epiphany Proudfoot), Charlotte Rampling (Margaret Krusemark), Stoker Fontelieu (Ethan Krusemark), Brownie McGhee (Toots Sweet), Dann Florek (avvocato Herman Winesap), Michael Higgins (dottor Albert Fowler), Kathleen Wilhoite (infermiera), Pruitt Taylor Vince (Det. Deimos), Eliott Keener (Det. Sterne), Gerald L. Orange (pastore John).

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La storia si svolge nella New York del 1955. Harry Angel (interpretato da un magnifico Mickey Rourke), un investigatore privato squattrinato e cinico, viene ingaggiato da un misterioso e raffinato cliente, Louis Cyphre (un indimenticabile Robert De Niro), per ritrovare un cantante jazz scomparso, Johnny Favorite, che ha un debito da saldare.
Quello che inizia come una semplice ricerca di persone si trasforma rapidamente in un viaggio oscuro e labirintico, che trascina Harry da New York fino alla torrida e mistica New Orleans. Man mano che Angel segue le tracce di Favorite, si imbatte in una serie di personaggi bizzarri, cerimonie voodoo, e una scia di omicidi rituali raccapriccianti, tutti legati in modo inquietante al suo caso. Ogni indizio sembra avvicinarlo alla verità, ma allo stesso tempo lo intrappola in una rete di magia nera, peccato e ineluttabile destino.
L'indagine, costellata di violenza e sensualità morbosa (memorabile è la controversa scena d'amore tra Rourke e la giovanissima Lisa Bonet, nei panni di Epiphany Proudfoot), culmina in una rivelazione finale che non è solo un colpo di scena, ma un vero e proprio crollo psicologico e spirituale, che rovescia completamente la prospettiva dello spettatore sulla storia.

Il merito maggiore di Parker è la sua maestria nel creare un'atmosfera unica e opprimente. Il film è un trionfo dello stile neo-noir: la fotografia di Michael Seresin è eccezionale, sfruttando sapientemente i contrasti di luce e ombra, creando un mondo visivamente sporco, sudato e claustrofobico, sia nei vicoli innevati di New York che nelle paludi afose della Louisiana.
Questa fusione tra l'investigazione hard-boiled e gli elementi horror soprannaturali, in particolare la cultura voodoo e la demonologia, è la vera forza propulsiva di Angel Heart. Il film non si limita a usare il voodoo come mero sfondo esotico, ma lo intesse nella trama come un'entità viva e minacciosa, un meccanismo occulto che governa gli eventi.
La colonna sonora, con i suoi toni blues e jazz, accentua la sensazione di maledizione e discesa, accompagnando Harry Angel in un vero e proprio "ascensore per l'inferno", come suggerisce il titolo italiano.

Il film beneficia di interpretazioni intense e memorabili: Mickey Rourke offre qui, probabilmente, la sua migliore performance, incarnando perfettamente il detective Harry Angel. Il suo Angel è un eroe noir per eccellenza: disilluso, ironico e progressivamente sopraffatto da forze che non comprende. La sua trasformazione, da detective smaliziato a uomo terrorizzato e condannato, è fisica e psicologica, e tiene incollati allo schermo.
Robert De Niro, pur avendo meno tempo sullo schermo, è colossale nel ruolo di Louis Cyphre (un nome che, letto ad alta voce, rivela la sua vera natura: Luci-fer). Con i suoi vestiti impeccabili, il bastone elegante e le unghie lunghe, laccate e inquietanti, De Niro infonde nel personaggio un carisma calmo, intellettuale e assolutamente diabolico. Il suo confronto finale con Angel è uno dei momenti più alti e tesi del film.
Lisa Bonet (allora reduce dalla sit-com I Robinson) è sensuale e magnetica nel ruolo cruciale di Epiphany Proudfoot, aggiungendo un elemento di tragica innocenza e oscurità sessuale.

Nonostante alcune critiche all'epoca per la sua violenza e il contenuto esplicito (fu inizialmente classificato X negli Stati Uniti), Angel Heart è oggi giustamente considerato un cult. Sebbene alcuni possano trovare la trama un po’ macchinosa o il colpo di scena finale forse prevedibile per gli spettatori più attenti, l'impatto emotivo e visivo rimane intatto.
Il film è un'audace riflessione sul tema della dannazione e dell'identità. Harry Angel è intrappolato in un destino che ha egli stesso forgiato, in un patto diabolico che ha dimenticato. Il film esplora come il peccato non possa essere cancellato o semplicemente dimenticato: ritorna sempre per esigere il suo tributo. La metafora dell'ascensore che scende, che chiude il film, non è solo un effetto drammatico, ma la visualizzazione della caduta inesorabile nell'abisso dell'anima.

Angel Heart - Ascensore per l'inferno è un thriller affascinante, un noir gotico e orrorifico che non teme di esplorare i lati più oscuri della fede, della magia e della natura umana. È un film che si guarda con un senso crescente di disagio e che lascia un'eco di angoscia anche dopo i titoli di coda. Un'opera imperdibile per gli amanti del genere e per chiunque apprezzi un cinema d'atmosfera, audace e splendidamente diretto.
Un capolavoro cult del cinema oscuro.

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A cura di Tiziano Greco



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