Sceneggiato a base di colpi di scena
Consigliato per chi ama il thriller e il cinema di pura azione
Hypnotic (Usa, 2023)
Regia: Robert Rodriguez. Soggetto: Robert Rodriguez. Sceneggiatura: Robert Rodriguez, Max Borenstein. Fotografia: Robert Rodriguez, Pablo Berron. Montaggio: Robert Rodriguez. Scenografia: Caylah Eddleblute, Steve Joyner. Effetti Speciali: Bob Trevino e Joel Sevilla. Musiche: Robert Rodriguez. Costumi: Nina Proctor. Trucco: Elinia Eads. Produttori: Robert Rodriguez,Guy Botham, Lisa Ellzey, Mark Gill, John Graham, Jeff Robinov. Casa di Produzione: Double R Productions. Distribuzione (Italia): 01 Distribution. Genere: Azine, Thriller, Fantastico. Durata: 93’. Lingua Originale: Inglese, Spagnolo. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America, 2023. Interpreti: Ben Affleck (Daniel Rourke), Alice Braga (Diana Cruz), J. D. Pardo (Nicks), Dayo Okeniyi (River), Jeff Fahey (Carl), Jackie Earle Haley (Jeremiah), William Fichtner (Dellrayne), Zane Holtz (Trout), Ruben Cabalero (Watkins), Kelly Frye (Viv), Ryan Ryusaki (Bong), Sany Avila (Thelma).
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Robert Rodriguez è un regista che va oltre le classificazioni, un suo film è sempre una scoperta, da abile contaminatore dei generi riesce a far convivere action-movie, thriller e cinema fantastico in una sola pellicola, come in questa sconcertante Hypnotic che comincia come un normale poliziesco e termina sconvolgendo ogni certezza iniziale. Tutto ruota attorno alla figura del detective Daniel Rourke (Affleck) e di sua moglie Diana (Braga), sconvolti dopo il rapimento della figlia Minnie, soprattutto il primo che si trova coinvolto in una serie di rapine in banca messe in atto da una banda guidata da un singolare ipnotico, mentre cerca di rintracciare il rapitore della sua bambina. Niente è come sembra, ma non andiamo oltre con la trama, perché anticipare quel che accade successivamente significa far perdere il gusto di vedere un film originale, sceneggiato a base di colpi di scena dal bravo Rodriguez. Il regista (anche produttore) è autore completo, perché cura in prima persona fotografia (con Pablo Berron) e montaggio, la prima plumbea, il secondo sincopato e convulso, per una confezione da 93’ che scorre senza punti morti e tiene lo spettatore incollato alla poltrona. Il montaggio è parte integrante della regia - a base di riprese concitate e di frenetiche soggettive - soprattutto in una pellicola come questa che sconvolge tutti i meccanismi del thriller classico. Cinema nel cinema, tra l’altro, perché il regista dipanando i fili della trama scopre i trucchi scenografici e la certosina ricostruzione di ambienti realizzata nel corso del film. Caylah Eddleblute e Steve Joyner sono i curatori di tutta la parte scenografica che si ricorda per la costruzione in un teatro di posa all’aperto di un’intera città che non esiste. Gli effetti speciali sono parte integrante della storia, tra incidenti spettacolari e riprese di azione fantasmagoriche, con Bob Trevino e Joel Sevilla pronti a dare il meglio della loro sapienza tecnica. Robert Rodriguez si occupa in prima persona della colonna sonora e sceglie musiche in sintonia con il soggetto, per niente tranquillizzanti, capaci di sottolineare un crescendo di angosciosa incertezza. Il finale fantastico è la ciliegina sulla torta di un thriller violento e ad alta tensione che si lascia gustare fino in fondo come un bicchiere di buon vino invecchiato. Doppio finale, oltre tutto, con il cattivo pronto a tornare in gioco alla prima occasione, protagonista di un’eventuale seconda parte della storia. Film giudicato per adulti (sopra i 17 anni) nei puritani Stati Uniti, per un presunto eccesso di violenza, connaturato al soggetto e per niente gratuito. In Italia la pellicola è uscita nelle sale senza particolari restrizioni. Reperibile su Rai Play, dopo un primo passaggio sul canale digitale Rai 4. Consigliato per chi ama il thriller e il cinema di pura azione, condito con tanta suspense e un pizzico di fantastico.
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