La grande inondazione marina di Paolo Sista

Un'esperienza ipnotica e incubica

Racconto che intreccia religione, paganesimo e mitologia cosmica

È la Grande Inondazione Marina / Non voglio essere qua



La lettura de La grande inondazione marina di Paolo Sista è un’esperienza ipnotica e incubica. Non è la catastrofe in sé a dominare la scena, ma la coscienza ferita del narratore: un uomo segnato da alcol, pastiglie, abitudini autodistruttive e ricordi sfaldati. È la sua voce a guidarci nell’apocalisse, una mappa emotiva più che cronologica, fatta di immagini ossessive e ritmi ripetuti che diventano mantra. Il ritornello «È la Grande Inondazione Marina / Non voglio essere qua» ritorna come un richiamo ineluttabile, incatenando il lettore alla sua mente in frantumi. Il narratore è umano nelle sue debolezze. Il passato con Zeb, la strada dell’“Incompiuta”, la dipendenza da alcol e droghe rendono credibile quel «mi sono svegliato» iniziale e la successiva discesa nell’orrore. Non osserva da fuori: vive e interpreta la catastrofe, oscillando tra cinismo, religiosità isterica e visioni grottesche. La sua memoria incerta lo rende inattendibile, e proprio questa inaffidabilità amplifica la tensione: non sappiamo mai quanto del mostruoso sia reale e quanto invece sia proiezione di una coscienza lacerata. Sista costruisce sequenze visive di grande forza: il surfista che cavalca la cresta dell’onda come un eroe divino, il lampo verde che lo frantuma in gemme, i frammenti che penetrano nel corpo del narratore. È la scena cardine, il momento in cui il protagonista si trasforma da testimone a portatore di segno. Le gemme diventano stimmate, simbolo ambivalente di cura e contagio, trofeo e marchio, fino a essere addirittura ingerite. La scrittura è “ondeggiante”: periodi spezzati che si alternano a impennate liriche e a brusche cadute nel parlato più crudo. Ripetizioni e ritorni tematici - acqua, fango, preghiera - generano un effetto di trance. L’alternanza di registri, dal biblico al popolare, rende la voce credibile e stratificata, anche se in certi passaggi la ridondanza rischia di appesantire il ritmo. Ma è proprio nell’eccesso, nel barocco, nel gorgo della sua lingua che la scrittura di Sista trova la propria forza. Non a caso Pietro Guarriello (citato anche nell'introduzione di questo libro), parlando della narrativa dell’autore, ha individuato tre elementi chiave: “incomunicabilità, sperimentalismo e alterità”. La grande inondazione marina li incarna tutti: l’incomunicabilità del narratore intrappolato nella sua ossessione, lo sperimentalismo di una prosa ritmica e franta, l’alterità assoluta dell’acqua come divinità disumana e irriducibile. Il racconto intreccia religione, paganesimo e mitologia cosmica. Il narratore è «uomo a metà», diviso tra fede monoteista e pagana. Bibbia e orrore cosmico dialogano in un intreccio inedito: Giona, il Patto, Melchisedek da un lato; Krhurhu, Hashtyr, Shunniqqorat dall’altro. L’inondazione diventa giudizio, rivelazione, rinascita. Il narratore si autoproclama messaggero e immagina un nuovo Esodo: un diluvio che non solo annienta, ma riorganizza fede e identità. Accanto a questa apocalisse marina, La Scogliera appare come un racconto meno visionario ma non meno perturbante. Seguiamo Luca, vigilante notturno, uomo ordinario segnato da amarezze quotidiane, che si trova a osservare riti occulti, fuochi improvvisi, figure incappucciate che invocano entità sommerse. La scogliera artificiale, costruzione banale di cemento, diventa un varco verso l’abisso. Le mani palmate che afferrano le grate, le maschere verdi, la Villa del Clown che incombe come rovina e presagio, sono immagini perturbanti che restano impresse. Sista non scrive per rassicurare ma per destabilizzare, per generare vertigine e perdita.

L’AUTORE
Paolo Sista (1977, Imperia~Venezia) scrive libri di ispirazione massimalista e patafisica che applica ai generi dell'orrore cosmico lovecraftiano, della fantasceinza, del noir e del giallo fino al realismo magico.
Filo di Arianna della sua opera è la prospettiva animista del Culto dell'Orsa propria dello Homo Neanderthalensis.
Fa parte del Gruppo Telegram "Lovecraft Italia" e contribuisce alle pubblicazioni del suddetto Salotto Letterario Virtuale.


La grande inondazione marina
Autore: Paolo Sista
Collana: Officina Onirica
Editore: Colomò Editore
Pagine: 114
Codice ISBN: 979-1281430297
Prezzo: 12,00 €


A cura di Cesare Buttaboni



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