Speciale Halloween

Origini ed evoluzione delle tradizioni

L'influenza inesorabile del cinema horror e thriller

L'oscuro complesso: l'influenza inesorabile del cinema horror e thriller su Halloween
Halloween, la festa di origine celtica che celebra il confine labile tra il mondo dei vivi e quello dei morti, è oggi universalmente associata a zucche intagliate, travestimenti, dolcetto o scherzetto... e, in modo indissolubile, al cinema dell'orrore e del brivido. L'influenza del genere horror e thriller non è una semplice coincidenza stagionale, ma un fenomeno culturale profondo che ha ridefinito la percezione e la celebrazione stessa della "notte delle streghe".


L'horror come rito collettivo di Halloween
Se la tradizione di mascherarsi nasceva dall'esigenza di ingannare gli spiriti erranti, il moderno rituale di Halloween trova nel cinema il suo catalizzatore emotivo. La visione di film che inducono paura è diventata un'attività imprescindibile, un modo controllato per affrontare le nostre paure più recondite.

L'inizio: dalle origini gotico-espressioniste al new horror
L'amore per l'orrore in pellicola ha radici ben più antiche di Halloween come fenomeno di massa. Già con capolavori come Il Gabinetto del Dottor Caligari (1920) o i mostri classici della Universal come Dracula (1931) e Frankenstein (1931), il cinema esplorava i temi dell'occulto, del soprannaturale e della follia. Tuttavia, il vero legame con la festa si intensifica con l'avvento del cosiddetto New Horror degli anni '60 e '70.
Psycho (1960) e Rosemary's Baby (1968) hanno spostato l'orrore dal castello gotico alla quotidianità americana.
La notte dei morti viventi (1968) e L'Esorcista (1973) hanno introdotto un livello di violenza e perturbazione psicologica che preparava il terreno per una nuova iconografia del terrore.

Il dominio dello slasher: Halloween di John Carpenter
Il momento di svolta, che ha fuso in modo definitivo il cinema dell'orrore con la ricorrenza del 31 ottobre, è l'uscita di Halloween - La notte delle streghe (1978) di John Carpenter.
Il film ha stabilito la festa come scenario ideale per l'orrore. Ha creato l'archetipo del killer mascherato che incarna il male puro e inarrestabile, diventato un'icona dei travestimenti.
L’opera di Carpenter non solo ha incassato cifre enormi con un budget limitato, ma ha anche elevato la festa a palcoscenico ideale per il male. Michael Myers, il killer mascherato e silenzioso, non è mosso da vendetta o soldi, ma incarna il concetto di male illogico e sanguinario, un'entità che si manifesta nella notte in cui le barriere tra i mondi si dissolvono. La sua maschera semplice e inquietante è diventata un sinonimo universale del terrore di Halloween.
Influenza su Halloween in altre pellicole di successo: Venerdì 13 (e sequel), 1980: Ha consolidato il genere slasher, enfatizzando il tema dell'adolescente punito per trasgressione, un concetto che si lega alla notte di libertà tipica della festa. Nightmare - Dal profondo della notte, 1984: Ha introdotto Freddy Krueger, un altro serial killer iconico il cui volto sfigurato e guanti artigliati sono diventati un costume onnipresente.


Dall'horror soprannaturale al thriller psicologico
L'influenza cinematografica non si limita allo slasher. Oggi, il panorama di Halloween è arricchito da molti sottogeneri:
L'horror soprannaturale moderno
Saga come The Conjuring e film come Hereditary o The Babadook attingono alle paure legate alle case infestate, ai demoni e alle maledizioni familiari. Questi film riaccendono il tema originale di Halloween, quello delle presenze ultraterrene, aggiornandolo con effetti speciali moderni e una forte componente psicologica.
Il thriller psicologico e il terrore interiore
Titoli come Shining di Stanley Kubrick o Niente da Nascondere di Michael Haneke non si affidano a jumpscare facili, ma al progressivo sfaldamento della realtà e della psiche. Offrono una paura più sottile, quella dell'orrore che si annida nella mente umana e nella famiglia, rendendo il consumo di questi film un'esperienza più introspettiva per i meno amanti del gore.
Il meta-horror
Film come Scream (1996) hanno aggiunto un livello di auto-consapevolezza e ironia. Citando e decostruendo le "regole" dell'horror, hanno permesso al genere di reinventarsi, rendendolo più attraente anche per un pubblico che cerca l'equilibrio tra brivido e intelligenza narrativa.

L'estensione culturale: TV, costumi e atmosfera
L'impatto del cinema su Halloween va oltre la semplice visione. Ha plasmato l'intera estetica della festa:
Iconografia dei costumi: Molti dei costumi più popolari, dal clown Pennywise di It al Leatherface di Non aprite quella porta, fino alle maschere di Ghostface di Scream, provengono direttamente dalle saghe cinematografiche. Il cinema fornisce il catalogo di mostri e boogeymen che definiscono la serata.
Atmosfera e scenografie: Le case infestate e le decorazioni di Halloween replicano spesso scenografie cinematografiche, dalle nebbie inquietanti ai dettagli gore ispirati ai film slasher.
Animazione dark: Opere di animazione come Nightmare Before Christmas e Coraline e la porta magica hanno portato l'estetica gotica e oscura tipica dell'horror anche nel cinema per famiglie, rendendola un elemento stilistico universale per il 31 ottobre.
L'influenza del cinema horror e thriller su Halloween è un ciclo continuo: la festa fornisce un terreno fertile per l'esplorazione della paura e dell'oscurità, e il cinema, a sua volta, nutre la festa con nuove icone, atmosfere e rituali. L'esperienza di guardare un film spaventoso la notte di Halloween è, in fondo, una catarsi: permette di vivere l'emozione della paura in un ambiente sicuro e controllato, chiudendo il cerchio tra l'antica tradizione di allontanare gli spiriti e il moderno desiderio di un brivido adrenalinico.


Halloween: dalle origini celtiche a "All Hallows' Eve"
Le origini di Halloween sono prevalentemente ricondotte all'antica festa celtica di Samhain (pronunciata sow-in), celebrata in Irlanda, Scozia e Isola di Man, che segnava la fine dell'estate (il raccolto) e l'inizio dell'inverno, il periodo "oscuro" dell'anno. Samhain era considerato il Capodanno celtico e rappresentava un momento di rottura nello scorrere del tempo, in cui si credeva che il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliasse, permettendo agli spiriti (sia benevoli che malevoli) di tornare sulla terra. I rituali prevedevano grandi falò (per allontanare gli spiriti maligni e ringraziare per il raccolto) e l'uso di maschere e costumi realizzati con pelli animali, inizialmente per spaventare o confondersi con gli spiriti. Si usava anche lasciare cibo e latte fuori dalle case per placare le anime dei defunti in visita.
Con l'espansione del Cristianesimo, questa festività pagana fu assimilata. La Chiesa cattolica istituì la festa di Ognissanti (All Hallows' Day o All Saints' Day) il 1° novembre e la commemorazione dei defunti il 2 novembre. Il termine Halloween (o Hallowe'en) deriva proprio da questa commistione: è una contrazione del termine scozzese All Hallows' Eve, ovvero la "Vigilia di Ognissanti" (la sera del 31 ottobre).


L'evoluzione delle tradizioni: Jack-o'-Lantern e "Dolcetto o Scherzetto"
Un elemento iconico di Halloween è la Jack-o'-lantern, la zucca intagliata con un volto spaventoso e illuminata dall'interno. Questa usanza deriva da un'antica leggenda popolare irlandese: quella di Stingy Jack, un fabbro avaro e ubriacone che ingannò il Diavolo più volte. Alla sua morte, a Jack fu negato l'ingresso sia in Paradiso che all'Inferno e fu condannato a vagare per l'eternità nel buio, illuminando la sua strada con un carbone ardente (dono del Diavolo) messo all'interno di una rapa scavata. Inizialmente, infatti, le lanterne erano ricavate da rape, patate o barbabietole; quando la tradizione giunse in Nord America con la migrazione irlandese e scozzese dell'Ottocento, la rapa fu sostituita dalla zucca, molto più diffusa e facile da intagliare.
La pratica del "Dolcetto o Scherzetto" (Trick-or-Treat), sebbene modernamente associata a una questua scherzosa di caramelle, ha origini più complesse che risalgono a usanze medievali come il souling (i poveri andavano di casa in casa a chiedere cibo o denaro in cambio di preghiere per i defunti) e alla pratica celtica di fare doni propiziatori agli spiriti o, in epoche successive, a persone mascherate per evitare che gli spiriti portassero sfortuna.

Halloween nel mondo contemporaneo
Nel corso del XX secolo, soprattutto negli Stati Uniti, Halloween si è trasformata in una festa laica e commerciale, caratterizzata da travestimenti, feste a tema e un'estetica giocosamente macabra. I colori simbolo sono l'arancione (legato alle zucche e alla fine del raccolto) e il nero (simbolo della notte e della morte).
Oggi, la festa presenta una grande varietà di celebrazioni globali:
- Stati Uniti e Canada: Enfasi sul trick-or-treating, feste in costume, e decorazioni elaborate.
- Irlanda e Scozia: Si mantengono tradizioni più vicine al Samhain, con grandi falò e cibi divinatori come il Barmbrack (una torta di frutta con oggetti nascosti per presagire la fortuna).
- Messico: Il Día de Muertos (Giorno dei Morti) è una celebrazione distinta, ma coeva, di gioiosa commemorazione degli antenati, con altari, offerte di cibo e teschi di zucchero.
- Italia: Nonostante l'esistenza di antiche tradizioni legate a Ognissanti e al Giorno dei Morti (come i dolci per i defunti o la visita ai cimiteri), la celebrazione di Halloween è relativamente recente, importata dalla cultura di massa, ma talvolta si affianca a feste tradizionali locali come la Festa delle Streghe.

Halloween rimane un affascinante palinsesto culturale: un amalgama di un antico rito celtico di fine anno, un'istituzione cristiana per onorare i santi e i defunti, e una moderna festa popolare che riflette temi universali di morte, rinascita e rovesciamento carnevalesco dei ruoli.



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