Prosa in bilico tra poesia e visione
Un viaggio nei diversi territori del fantastico
Con Arabeschi oscuri, pubblicato originariamente nel 1872 e ora proposto in una nuova edizione italiana da Dagon Press, si riscopre un’opera tra le più singolari e dimenticate della narrativa fantastica ottocentesca. Dietro lo pseudonimo di Mrs. Richard Greenough si cela Sarah Dana Loring, poetessa e scrittrice del Romanticismo, dotata di una sensibilità visionaria e inquieta che la rende oggi sorprendentemente moderna. La traduzione e l’introduzione di Pietro Guarriello restituiscono la complessità di un testo che può essere considerato una delle prime prove autentiche di dark fantasy della storia.
L’edizione italiana riunisce tre dei quattro racconti che componevano la raccolta Arabesques: Monarè, Apollyona e Domitia. Il quarto, Ombra, era già stato pubblicato separatamente dallo stesso editore nel 2020, e completa idealmente l’intero ciclo narrativo concepito da Loring. I quattro testi, pur autonomi, si richiamano l’un l’altro come variazioni su un medesimo tema: la lotta tra luce e oscurità, tra conoscenza e mistero, in un universo popolato da figure arcane, simboli e forze invisibili.
Monarè intreccia motivi classici della fiaba con elementi più oscuri e sovrannaturali: oggetti incantati, prove ardue, licantropi e rituali macabri in cui il sangue assume un ruolo simbolico. Questo equilibrio tra meraviglia e inquietudine contribuisce a creare un’atmosfera sospesa tra fiaba e horror, che anticipa molti temi del fantasy contemporaneo. Le ambientazioni sono uno dei punti di forza del racconto. Prigioni con serragli, tappeti di damasco, fontane, cortigiane e soldati giganteschi vengono descritte con un realismo suggestivo, che conferisce profondità e vividezza al mondo narrativo. Questi dettagli scenografici richiamano le Mille e una Notte e le illustrazioni ottocentesche di Gustave Doré ed Edmund Dulac, dando alla lettura una componente visiva quasi pittorica. Al centro della narrazione emerge Monarè, figura complessa e memorabile. La strega-nana rappresenta una magia femminile antica, capace di unire saggezza, crudeltà e ironia. La sua presenza conferisce al racconto una dimensione simbolica e archetipica, in cui il potere femminile e la conoscenza arcana si intrecciano con il fantastico. È un personaggio che rimane impresso nella memoria del lettore e testimonia l’originalità della scrittura di Loring.
Con Apollyona, il tono cambia radicalmente. Loring affronta qui il tema della tentazione e della conoscenza proibita, in una vicenda che rielabora in chiave personale il mito di Faust e della femme fatale sovrannaturale. La figura di Apollyona, potente e ambigua, è al tempo stesso seduttrice e simbolo di condanna, una creatura che incarna il conflitto tra eros e distruzione. È forse il racconto più oscuro e simbolico del volume, dove l’autrice intreccia il sovrannaturale al dramma morale, anticipando sensibilità che diventeranno proprie del decadentismo di fine secolo.
Il terzo racconto, Domitia, trasporta il lettore nell’antica Roma, un’ambientazione particolarmente cara alla Loring. Ma non è la Roma classica delle glorie imperiali: è una città segreta, sotterranea, dove il culto pagano sopravvive sotto la superficie cristiana. Qui la scrittrice mette in scena una vicenda di possessione e follia mistica, fondendo elementi storici e soprannaturali in un racconto denso di simbolismo religioso e tensione gotica. È forse il testo più cupo e inquietante della raccolta, quello in cui emerge con più forza la fascinazione dell’autrice per il lato oscuro del sacro.
Letti insieme, i tre racconti di Arabeschi oscuri e il già noto Ombra compongono un percorso coerente, un viaggio nei diversi territori del fantastico: dalla fiaba cavalleresca al mito infernale, dal sogno orientale alla visione religiosa deformata. Loring costruisce un universo coerente e personalissimo, dove il meraviglioso diventa strumento di riflessione sul potere, sulla femminilità e sul limite umano.
Proprio le figure femminili rappresentano il cuore dell’opera. Streghe, sacerdotesse, entità arcane o donne dominate dal proprio potere interiore: in tutte queste incarnazioni Loring restituisce alla donna una dimensione autonoma, potente e ambigua, lontana dagli stereotipi del suo tempo. La loro forza, spesso associata a una conoscenza misteriosa o a un legame con le forze naturali, fa di queste figure un elemento rivoluzionario nella letteratura fantastica ottocentesca. In esse si possono già intravedere le radici della futura sword and sorcery e di buona parte del fantasy moderno, dove la magia e la femminilità tornano a essere espressioni di libertà e di potere.
La scrittura di Loring è tipicamente ottocentesca, ma straordinariamente dinamica e visiva. Le sue descrizioni, minuziose e suggestive, creano immagini che sembrano scolpite nella luce e nell’ombra, alternando momenti di lirismo a scene di intensa tensione narrativa. Ne emerge una prosa in bilico tra poesia e visione, che trasforma ogni racconto in una sorta di sogno a occhi aperti, denso di simboli e presagi. Con questa pubblicazione, la Dagon Press prosegue la sua opera di riscoperta di autori dimenticati e offre ai lettori un testo di grande valore storico e letterario.
L’AUTRICE
Sarah Dana Loring Greenough (19 febbraio 1827 - 9 agosto 1885) è stata una scrittrice statunitense.
Figlia di William Joseph Loring (1795-1841) e Anna Thorndike Loring (1804-1872). Nel 1846 sposò lo scultore Richard Saltonstall Greenough. Ebbero due figli, Anna Loring "Nina" Greenough (1847-1897) e l'artista Richard Gordon Greenough (1851-1885). Vissero sia in America che in Europa, in particolare a Roma.
Il suo romanzo Lilian (1863) racconta la storia di una coppia americana a Roma, ispirata dalla sua esperienza personale e da The Marble Faun di Nathaniel Hawthorne. La sua raccolta Arabesques: Monarè, Apollyona, Domitia, Ornbra (1871), illustrata dal figlio, è composta da quattro storie fantasy che coinvolgono cavalieri, streghe, un lupo mannaro e divinità romane.
Sarah Dana Greenough morì il 9 agosto 1885 a Františkovy Lázně. Suo marito scolpì un monumento in suo onore, Psiche che si spoglia della mortalità, che si trova nel Cimitero Protestante di Roma.
Arabeschi oscuri
Autore: Mrs. Richard Greenough (Sarah Dana Loring)
Curatore e traduttore: Pietro Guarriello
Editore: Dagon Press
Anno: 6 ottobre 2025
Pagine: 162
ISBN: 979-8266206625
Costo: 13,90 €
A cura di Cesare Buttaboni



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