Cinque piccole affamate di Valerio de Santis

Weird-thriller italiano che sa sporcarsi le mani

Un thriller psicologico con robuste venature horror ed esistenzialiste

[…] Farfalla si alzò di nuovo dalla panca a lato della banchina. Sentiva il nervosismo montarle dentro, quasi fuori controllo. Le sembrava che ogni singolo atomo del creato stesse facendo di tutto per provocarla. Questo la fece riflettere. Pensò che forse sarebbe stato opportuno rassegnarsi e iniziare a urlare. Magari ciò che le stava accadendo aveva il preciso scopo di farla esplodere, perché era giusto che esplodesse. Aveva sempre creduto nel destino. Annoverava sé stessa tra quell’insieme di individui che danno un significato a ogni accadimento, per quanto futile esso possa effettivamente sembrare. Di quelli che osservano un’ombra su di una pietra e ci vedono un messaggio divino o che trovano una macchia di vino sulla tovaglia e raccontano a tutti che sia sangue. […]



Cinque piccole affamate di Valerio de Santis, edito da Delos Digital per la collana Innsmouth, al numero 224 a cura di Luigi Pachì.
È un romanzo, un congegno claustrofobico a camere successive: invito misterioso, regole per la sopravvivenza, una villa come “teatro di verità”, quattro donne rinchiuse in un gioco spietato orchestrato da Mantide. La promessa di partenza è chiara nella scheda editoriale e viene mantenuta con coerenza di tono: thriller psicologico con robuste venature horror ed esistenzialiste.
Il libro lavora su colpa, anonimato, fami arcaiche. La “filastrocca” delle cinque piccole affamate funziona da cripto-mitologia del testo; la memoria rubata e restituita a scatti innerva la dinamica tra le protagoniste.
Mantide è più che antagonista: è regista metafisica che dichiara di “osservarle da sempre” e di odiarle, mentre il gioco obbedisce a regole che ne limitano la potenza, costringendola a muoversi all’interno della “stanza”. È un’idea feconda perché sposta l’orrore dal mostro all’algoritmo del gioco.
Tra quello che mi ha colpito maggiormente è l’incipit-trappola: l’episodio in metropolitana è folgorante per escalation, straniamento e uso del sonoro diegetico come detonatore. L’invito tipografico su carta blu notte è un oggetto-chiave memorabile.
Anche l’architettura delle regole: la doppia interdizione “nome/sincerità” e l’indirizzo che non esiste costruiscono un patto narrativo solido, da camera-escape weird ben congegnata.
Ogni tanto, l’occhio narrativo si avvicina troppo al commento, rischiando di “guidare” l’interpretazione morale; suggerisco di fidarsi delle immagini più fisiche, che funzionano benissimo da sole.
Romanzo coeso, con un’identità chiara: un weird-thriller italiano che sa sporcarsi le mani.

L’AUTORE:
Valerio De Santis è nato nel 1980 a L’Aquila. Dopo la maturità classica si è laureato in Economia e Commercio, continuando a coltivare la propria passione per la letteratura fantastica. Nel 2014 si è trasferito in pianta stabile a Roma, dove è stato travolto dal fascino della città e dal fervore della vita metropolitana.
Nel 2019 uno splendido ciclone si abbatte sulla vita dell’autore: il 22 di ottobre è nata Alice, una bimba dagli occhi più chiari del cielo in primavera.
L’entusiasmo e la confusione mentale dovuta alle numerose notti insonni che ne sono conseguite hanno spronato l’autore a mettere nero su bianco alcune delle tante trame che gli affollavano la mente. Tra il 2023 e il 2025 ha completato i suoi primi due romanzi: Cinque piccole affamate, qui pubblicato, e in arrivo presto - Il seme del dubbio, edito da Saga Edizioni


Cinque piccole affamate
Autore: Valerio De Santis
Curatore: Luigi Pachì
Collana Innsmouth, n. 224
Editore: Delos Digital
Pagine: 293
ISBN: 978-8825434477
Costo: 5,99 € Ebook


A cura di Flavio Deri



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