Thriller angosciante e claustrofobico
Che sorprende per riprese originali e per costruzione delle sequenze
Red Sparrow (Usa 2018)
Regia: Francis Lawrence. Soggetto: liberamente tratto da Nome in codice: Diva (romanzo di Jason Matthews). Sceneggiatura: Justin Haythe. Fotografia: Jo Willems. Montaggio: Alan Edward Bell. Musiche: James Newton Howard. Scenografia: Maria Djurkovic. Effetti Speciali: Gerd Nefzer, Paul Riddle. Costumi: Trish Summerville. Trucco: Luisa Abel, David LeRoy Anderson. Produttori: Peter Chermin, Steven Zaillian, David Ready, Jenno Topping. Case di Produzione: 20th Century Fox, Chernin Entertainment, TSG Entertainment. Lingua Originale: Inglese, Russo, Ungherese. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America, 2018. Durata: 139’. Genere: Thriller. Interpreti: Jennifer Lawrence (Dominika Vasilyevna Egorova / Katerina Zubkova), Joel Edgerton (Nathaniel Nash), Matthias Schoenaerts (Ivan Vladimirovich Egorov), Charlotte Rampling (direttrice della Scuola Sparrow), Mary-Louise Parker (Stephanie Boucher), Jeremy Irons (Vladimir Andreievich Korchnoi), Ciaran Hinds (Alexei Ivanovich Zyuganov), Joely Richardson (Nina Egorova), Sakina Jaffrey (Trish Forsyth), Douglas Hodge (Maxim Volontov), Bill Camp (Marty Gable), Thekla Reuten (Marta Yelenova), Hugh Quarshie (Simon Benford).
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Francis Lawrence è un regista nordamericano di origini austriache specializzato nel cinema di azione (Constantine, Hunger Games, Io sono leggenda...) che in questa pellicola sorprende per riprese originali e per costruzione delle sequenze, grazie a una sceneggiatura a orologeria scritta da Justin Haythe, che narra per immagini il romanzo dell’ex agente CIA Jason Matthews (Nome in codice: Diva). La storia è molto complessa, non va raccontata per non togliere il gusto della suspense a chi decida di guardare il film. Basti dire che racconta le vicende di Dominika, una spia del KGB, istruita con metodi poco ortodossi, dopo aver dovuto abbandonare (per un incidente costruito ad arte) la carriera di ballerina del Bolscioi. Il film narra una singolare storia d’amore tra un agente della CIA e la spia del KGB con risvolti davvero imprevedibili, fino a un rocambolesco finale. Il piatto - servito a base di grandi effetti speciali e di una fotografia plumbea - comprende un agente del KGB traditore, una talpa imprendibile e uno zio non così puro nel suo affetto per Dominika. Red Sparrow è costruito con un ottimo montaggio alternato, le sequenze raccontano prima le vicende di Dominika (Lawrence) poi quelle di Nathaniel (Edgerton), seguendo in contemporanea le attività di spionaggio dei due agenti segreti. Il regista non fa sconti a nessuno, tanto meno allo spettatore, perché lo costringe a vedere sequenze davvero efferate, adatte a chi non è troppo debole di stomaco, a tratti sconfinando nel cinema del terrore. Red Sparrow è un thriller angosciante e claustrofobico - ambientato in diverse location internazionali al punto da farlo diventare cinema on the road - a base di macabre torture e omicidi efferati. Tutta la parte dell’addestramento di Dominika all’interno del gruppo Sparrow ricorda Salon Kitty di Tinto Brass, perché le ragazze vengono abituate a comportarsi da prostitute per adescare il nemico. Il film spinge molto su sesso e violenza, tutto viene mostrato senza censure preventive e con abbondanza di particolari. Tra gli attori principali degna di nota l’interpretazione di Charlotte Rampling (Il portiere di notte) come istruttrice della scuola Sparrow, ma la vera mattatrice è la bellissima Jennifer Lawrence, molto brava in una parte complessa da donna spregiudicata, disposta a tutto per salvarsi la vita senza recare danni alla madre malata. Per la parte maschile del cast molto bene Joel Edgerton (agente CIA) e Jeremy Irons, talpa del KGB che riferisce ai nordamericani. Girato in quattro mesi tra Budapest, Bratislava, Vienna e Londra. Un film che si lascia seguire con trasporto per un montaggio sincopato - 139 minuti di pellicola - e una sceneggiatura all’altezza, ricca di colpi di scena, senza dimenticare una fotografia plumbea e una suggestiva colonna sonora. Francis Lawrence va elogiato per la grande abilità nel guidare una confezione complessa in un film di genere che resta impresso nell’immaginario dello spettatore.


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