Speciale Christmas Horror

Il cinema horror natalizio

Analisi dell'evoluzione, dei sottogeneri e dei capisaldi

Il Natale è solitamente associato a sentimenti di gioia, calore familiare e "buonismo". Tuttavia, per il cinema horror, questa festività rappresenta il terreno di gioco ideale per il contrasto: l'accostamento tra l'iconografia rassicurante delle luci colorate e la violenza brutale crea un effetto perturbante unico.


L'estetica del contrasto: perché il Natale fa paura?
Il successo dell'horror natalizio risiede nella sovversione dei simboli. Il Natale è intriso di tradizioni rigide e aspettative di felicità; quando queste vengono infrante, il trauma percepito è maggiore.

L’isolamento: Le tempeste di neve creano il perfetto scenario "locked-room" (camera chiusa).

L’invasione domestica: Babbo Natale è, tecnicamente, un estraneo che entra in casa tua. Trasformare questa figura in un predatore gioca sulle paure infantili più profonde.

Il capitalismo e lo stress: Molti horror natalizi fungono da satira sociale contro il consumismo sfrenato e le ipocrisie familiari.

I pionieri e lo scandalo (Anni '70 - '80)
Il genere esplode negli anni '70 con due titoli fondamentali:
Black Christmas (Un Natale rosso sangue, 1974): Diretto da Bob Clark, è considerato il padre dello slasher. Prima di Halloween di CarpenterClark utilizzò la soggettiva del killer e l’ambientazione di una sorellanza universitaria durante le vacanze per creare un'atmosfera di terrore claustrofobico.
Silent Night, Deadly Night (Natale di sangue, 1984): Questo film scatenò proteste feroci negli USA. L'idea di un killer vestito da Babbo Natale spinse i genitori a picchettare i cinema. Fu ritirato dalle sale, diventando istantaneamente un cult proibito.

L'horror per famiglie e la commedia nera (Anni '80 - '90)
Non tutto l'horror natalizio è fatto di sangue.
Gremlins (1984): Prodotto da Spielberg, bilancia perfettamente creature mostruose e spirito festivo, mettendo in guardia contro l'irresponsabilità umana e criticando la commercializzazione del Natale.
The Nightmare Before Christmas (1993): Sebbene sia un film d'animazione, ha sdoganato l'estetica gotica e macabra all'interno dell'immaginario natalizio per un pubblico vastissimo.

I sottogeneri del terrore festivo
Il babbo natale malvagio
Il tropo più comune. Che sia un uomo comune impazzito (come in Christmas Evil) o un'entità sovrannaturale, il "Santa" assassino ribalta l'idea del giudizio (buoni vs cattivi) in una sentenza di morte.
Il folklore e il krampus
Negli ultimi anni c'è stato un ritorno alle radici mitologiche del Natale, meno edulcorate dalla Disney.
Krampus (2015): Michael Dougherty riporta in auge la figura del demone cornuto che punisce i bambini cattivi. Il film è un perfetto mix di monster-movie e critica sociale sulla perdita dello spirito natalizio.
Rare Exports (2010): Un gioiello finlandese che immagina Babbo Natale non come un nonno gentile, ma come un'entità antica e mostruosa sepolta nei ghiacci.
L'home invasion natalizio
Sfrutta l'idea della casa come rifugio che diventa trappola.
Better Watch Out (2016): Inizia come un classico film d'invasione domestica con una babysitter, per poi trasformarsi in qualcosa di molto più sinistro e originale.

Film consigliati per una vigilia da brivido
  • Black Christmas (1974), Slasher - Il capostipite assoluto, pura tensione.
  • Gremlins (1984), Comedy Horror - Un classico intramontabile per tutte le età.
  • Krampus (2015), Creature Feature - Design dei mostri incredibile e gran ritmo.
  • A Christmas Horror Story (2015), Antologico - Diverse storie intrecciate, incluso Babbo Natale vs Zombie.
  • Terrifier 3 (2024), Gore/Splatter - Art il Clown porta il massacro sotto l'albero.

Il cinema horror natalizio non è solo un "piacere colpevole", ma un genere che continua a rigenerarsi. Riesce a catturare l'ansia che spesso si nasconde dietro la facciata perfetta delle feste: la paura della solitudine, la pressione sociale e il peso delle tradizioni. Guardare un film horror a Natale è, ironicamente, un modo per esorcizzare lo stress delle vacanze.





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