The Devil to Pay di Lane e Ruckus Skye

Thriller che sconfina nell'horror

Sia per le parti truci, sia per l'atmosfera di cupo terrore

The Devil to Pay - La resa dei conti (Usa 2019)
Regia, Soggetto, Sceneggiatura: Lane Skye e Ruckus Skye. Musica: Brad Carter. Fotografia: Sherman Johnson. Costumi: Meta Moise Issa. Produttori: Martin L. Kelley, Robert Eagar, Ruckus Skye, Danielle Deadwyler, Allison Maier, Gabriel Olson, Lane SkyeThomas Magill. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America, 2020 - (2019, Atlanta Film Festival). Titolo Originale: The Devil to Pay. Genere: Thriller. Durata: 87’. Interpreti: Danielle Deadwyler, Catherine Dyer, Jayson Warner Smith, Parisa Johnston, Adam Boyer, Allison Maier, Charles Black, Brad Carter, Michael Henry Harrys, Ezra Haslam, Luce Rains.



I registi conducono lo spettatore in una zona remota dei Monti Appalachi, dove la protagonista Lemon Cassidy lotta insieme al figlio per sopravvivere, dopo la misteriosa scomparsa del marito Tarlee. La sua ricerca del compagno per un debito da saldare con una famiglia della zona, le fa scoprire oscuri segreti, inoltre deve confrontarsi con un potere spietato che domina la vallata. Fa parte del contesto anche una folle setta di adoratori di un’assurda divinità che chiede sacrifici mortali a base di vetriolo. Un thriller che sconfina nell’horror, sia per le parti truci, sia per l’atmosfera di cupo terrore che aleggia su ogni sequenza. I personaggi sono costruiti a dovere con un pizzico di follia, tra tutti spicca una vicina di casa che sembra un’allegra massaia mentre è la turpe mandante degli omicidi che per una quercia tagliata scatena una faida famigliare. La sua frase preferita consiste nel definire “ignorante” chi non cucina un determinato dolce come è abituata a farlo lei, la donna ripete in continuazione il suo refrain mentre intrattiene con un falso sorriso una sconvolta Lemon. Un altro personaggio interessante è il titolare di un insolito emporio che vende il vetriolo alla setta di sconvolti perché compiano i loro singolari rituali. I registi Lane e Ruckus Skye sono autori a tutto tondo, scrivono soggetto e sceneggiatura, oltre a occuparsi di riprese molto ispirate, tra frenetiche soggettive e primi piani, con campi e controcampi per impostare lunghi (ma non inutili) dialoghi tra madre e figlio. I registi curano anche il montaggio - che conferisce il giusto ritmo per 87’ di pellicola - e sono parte della produzione indipendente nordamericana. Non sono la cosa migliore le sequenze con fotografia digitale che riprendono il passare del tempo e lo scorrere dei giorni sotto un cielo grigio che minaccia pioggia. Tutto il resto è impostato molto bene, sia la fotografia di Johnson, sia la colonna sonora di Carter, mai invasiva o fastidiosa, limitata a un ruolo di accompagnamento delle immagini. Gli effetti speciali sono ottimi, soprattutto le parti macabre e le uccisioni, a base di volti sfigurati dal vetriolo, teste sfracellate da un colpo di fucile, buchi nella pancia da pallottole di grandi dimensioni. Per amanti del thriller orrorifico. Reperibile su Rai Play.


A cura di Gordiano Lupi



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