Percezione dei mondi sottili


Spesso chi ha la capacità di percepire la presenza di altri livelli vibrazionali non si accorge seduta stante della sua particolarità. La maggior parte delle volte, queste percezioni nascono e si sviluppano con le altre, fin dalla nascita dell’individuo sensibile. Il tutto seguendo leggi naturali, semplicemente. La presenza di queste facoltà viene accentuata nell’età adolescenziale, ma rimane una costante nell’intera vita del suddetto. In questi casi non si hanno alcun tipo di disturbi psichici o comportamentali, vivendo l’integrazione con le diverse realtà come unico esempio di vita vissuta, nella normalità che questo comporta. Lo scontro con la realtà differente di altri individui è forte nella tarda infanzia e nel primo stadio dell’adolescenza. Viene risolta non parlandone, più questo avviene, più i contatti assumono sfumature tenui ed il tutto viene spostato di un piano nella scala emotiva. Questo da la possibilità di mantenere un equilibrio stabile e la socializzazione con altri individui. La mente ha la capacità di dare maggiore o minore importanza ad un fatto a seconda del contesto e della convenienza, ma il nostro inconscio continua la registrazione dei fatti vissuti nella nostra memoria storica, instancabilmente. Per spiegare questo concetto basti pensare ai sottofondi musicali. La sinfonia c’è, se si vuole fare caso ad essa abbiamo la possibilità di apprenderla e riprodurla. Se la nostra attenzione è spostata su altro, non viene nemmeno recepita al momento, ma ci si ritrova a fischiettarla giorni dopo senza ricordarsi in che occasione è stata ascoltata. In entrambi i casi il volume e la sinfonia erano i medesimi. Saper gestire i propri livelli di coscienza è fondamentale per un corretto sviluppo animico, senza forzature. Il naturale equilibrio, fa in modo che più sensi si sviluppino all’unanime, dando vita a personalità ipersensibili, appunto. Persone dotate di grande fermezza, pronte a lottare per i propri ideali, che soffrono terribilmente per le ingiustizie vissute anche non necessariamente in prima persona. Essi conoscono la grande gioia così come la disperazione, ma la maggior parte delle volte le incredibili energie che si muovono con loro non vengono alla luce nella loro interezza, e difficilmente chi gli sta attorno comprende ciò che realmente stanno provando. Un intero universo può svilupparsi in un piccolo corpo. Esempi di persone sensibili si trovano tra i grandi maestri, apparentemente sempre quieti, in alcuni eroi e in alcuni martiri, così come nelle persone all’apparenza più banali. Diversi modi di vivere le stesse emozioni, ma cosa importante, sempre modi corretti. Non esiste un prontuario della sensibilità, e bisogna diffidare da chi spaccia l’abc della crescita animica come fosse una regola matematica. Non esistono regole fisse, ma l’intuito ed il nostro cuore sanno ogni volta ciò che è giusto, ascoltano la nostra anima e la servono amorevolmente. Non esistono situazioni contrarie, sarebbero innaturali. Gli individui sensibili sanno che la vita è la vera maestra, ed essa non chiede nulla. Poniamo l’esempio di mettere nella stessa stanza tre persone ed un’anima non incarnata. Una delle persone non è “sensibile” e non prova alcuna emozione. Le altre due hanno sviluppato delle particolari doti per cui sentono la presenza, ma in modo diverso. Una di loro ha freddo, la pelle d’oca e vede un nastro di luce rossa discendere fino a scomparire sotto il pavimento. L’altra si sente toccare e subito dopo vede una sagoma di luce giallo/verde che lo scruta immobile dall’angolo della parete. Subito si penserebbe a dei ciarlatani. Ma non è così. Nessuno ancora può con certezza spiegare perché questo avvenga. Si possono solo fare delle supposizioni. In base ad alcune personali esperienze ho formulato un’ipotesi basata sui mezzi di comunicazione. Innanzitutto dividiamo in tre grandi gruppi i metodi di comunicazione:
 
- comunicazione materiale;
- comunicazione emotiva;
- comunicazione animica.
 
Il nostro fisico ha sviluppato degli apparati specifici perché la comunicazione immediata avvenga. Per comunicazione immediata intendo ad esempio la parola o la scrittura. Con simboli e vibrazioni diamo una determinata informazione che verrà recepita esattamente come noi abbiamo voluto. Per poter emettere determinate vibrazioni sonore ci affidiamo alle corde vocali e per interpretarle ci affidiamo all’apparato uditivo ed al nostro cervello. La scrittura e la simbologia vengono prodotte usando gli arti ed interpretate dal cervello grazie alla vista.Questi modi di comunicare possono rientrare in un primo grande gruppo, possiamo posizionarlo in basso e chiamarlo “comunicazione materiale”, propria del corpo fisico. Ci permette di comunicare con altri esseri simili a noi. Nel mezzo si trovano i gesti, le espressioni ma anche l’arte. Una comunicazione leggermente più astratta, più interpretabile che è basata sulle emozioni. Per poterla comprendere bisogna aver sviluppato un certo grado di sensibilità, più la nostra capacità di recepire gli sguardi, gli stati d’animo delle persone e degli ambienti circostanti è forte, più il nostro grado di coscienza è centrato. Con essa, non solo si comprendono meglio le persone e ciò che realmente intendono, anche quando usano parole sbagliate, ma si può comunicare ad esempio con gli animali, con i neonati e con le piante. Perché questa comunicazione avvenga bisogna che ai sensi del tatto, dell’udito e della vista si aggiunga anche il corretto utilizzo del corpo emotivo. Uno stesso gesto cambia di significato e di intensità a seconda di quello che il comunicante sta provando e dal grado di sensibilità del ricevente. Questo grande gruppo posizionato nel centro della nostra piramide può essere chiamato “comunicazione emotiva”, propria del corpo emotivo. Nel vertice c’è una comunicazione che si potrebbe definire concettuale, telepatica. Non necessitano parole o gesti. Dentro noi sboccia l’intenzione e il concetto della comunicazione del comunicante, senza necessità di interagire con i propri corpi. Si possono prendere d’esempio le nostre comunicazioni interne. Se vediamo una penna sul tavolo, dentro di noi non abbiamo bisogno di formulare le parole che spieghino cos’è, a cosa serve, come si usa, che sensazione proviamo toccandola, se ci piace oppure no. La nostra memoria comunica tutte queste informazioni alla nostra mente che le comunica al corpo emotivo, e noi abbiamo la conoscenza dell’utilità e della funzionalità dell’oggetto, e possiamo formulare delle proprie impressioni. Tutto questo senza nemmeno una parola ed in modo immediato. Se questa comunicazione viene trasportata su un piano più elevato ecco nascere una comunicazione nuova, concettuale. È una “comunicazione animica” perché è quella che due anime usano per comunicare, non avendo altri mezzi a disposizione. La mente ci aiuta a decifrare ciò che l’anima ha recepito, attraverso suoni, immagini e sensazioni da noi prodotte seguendo determinati stimoli, perché purtroppo non siamo ancora in grado di usare al meglio questo tipo di comunicazione. Riportato alle persone, potrebbe essere la spiegazione del fatto di conoscere profondamente qualcuno che prima non si era mai incontrato o addirittura la magia dell’innamoramento. Questa è il tipo di comunicazione usata dai due sensitivi nell’esempio sopra esposto, ed in questo modo è spiegato il loro diverso metodo di interpretazione. L’anima di entrambi ha captato il messaggio “ciao sono qui, non ho nulla di importante da dirti volevo solo che tu ti accorgessi di me”. Effettivamente entrambi hanno ben interpretato gli impulsi dell’anima, ma usando simboli diversi. 
  
Con questa suddivisione si può notare che più ci dirigiamo al vertice della nostra piramide delle comunicazioni, più la vibrazione usata è leggera e più la capacità di interpretare è difficile. La difficoltà è dovuta ai nostri preconcetti, al materialismo imposto dalla società ed al nostro legame alle basse vibrazioni, proprie dell’uomo moderno. I vari simboli usati dalla nostra mente per farci captare il messaggio sono quelli che ha registrato la nostra memoria storica, questo supporta il fatto che la visione è differente per ogni individuo sensibile. Per chiarire meglio questo concetto prendiamo ora d’esempio la figura a sinistra:
i soggetti adulti vedranno due corpi e nient’altro, 
i bambini di 9 anni delfini e nient’altro, 
a seconda delle immagini registrate nella nostra memoria. 
Eppure l’immagine che stiamo guardando è la medesima.



a cura di Barbara