L'IDEA RIVOLUZIONARIA DI EVOL
ovvero Specchio situato di una Metafisica della Guerra
ovvero Specchio situato di una Metafisica della Guerra
Nell'anno  1993 la scena black metal era in pieno fermento, sebbene a livelli che  possono essere definiti underground.
 Questo nascondimento garantiva un  certo livello di esoterismo che, 
solo, può preservare ciò che di genuino si  rivela in una manifestazione
 artistica nell'età in cui viviamo. In quello sfondo  e fra le nebbie di
 quelle solfuree atmosfere si colloca la nascita del progetto  Evol. Il 
gruppo patavino diede alle stampe il primo demotape proprio in  quell'anno. Il nastro, dal titolo The Tale of the Horned King(1),
  ad un primo sguardo sembrava al quanto "di maniera": solita incisione 
medievale  in copertina, soliti simboli, un immaginario già utilizzato 
da molti altri  progetti e il leader che andava addirittura a definirsi Black  Philosopher(2), quando tutti continuavano a figurarsi come  "maestri dell'oscurità". 
Appariva
 poi all'interno, quasi come epigrafe, una  frase di Euronymous, 
fondatore dei norvegesi Mayhem, il gruppo forse più  importante della 
(breve) storia del black metal. Diceva: «We're but Slaves of the One With Horns»(3). 
E a cosa servono le epigrafi, se  non a evocare quella lucidità che trasforma il semplice sguardo in  visione-intuizione? 
Infatti,
 partendo da questa frase,  si può dimostrare come l'idea stessa alla 
base del progetto Evol, e il suo  dispiegarsi nel corso degli anni, 
abbia avuto un carattere veramente  rivoluzionario, andando addirittura a
 integrare e ampliare al meglio quello che  i Mayhem stessi avevano 
"soltanto" concepito(4). 
Euronymous si diceva cultore del  Male e dell'Oscurità in quanto tali, riconoscendo il nemico in  qualsivoglia manifestazione legata alla Vita, genere umano compreso. Sono noti i  suoi commenti su qualsiasi
 regime politico che annullasse l'uomo;  addirittura la stessa Chiesa 
era da lui vista come una manifestazione del Male,  in quanto agente a 
favore dell'oppressione. Gli Evol colgono questa visione e,  
riconoscendovi prima una posizione consona alla propria natura, poi un 
momento  di portata cosmica, la fanno loro. 
Qui
 risiede la prima vera e  propria novità. Il coraggio di accettare, 
anche a scapito della propria  esistenza fisica e della personale 
libertà(5), la propria devozione  al Male. Mentre la maggior 
parte dei gruppi di quel tempo si dibatteva fra le  onde di un confuso 
Occultismo e di un Satanismo inteso in senso positivistico  come culto 
dell'uomo forte, della sua individualità e diremmo quasi del  progresso,
 gli Evol parlano di totale devozione, sottomissione, schiavitù. Da  
questa relazione-affezione con il Principio Metafisico delle Tenebre 
nasce,  nell'uomo, la vera Libertà. Solo riconoscendosi in qualcosa di 
superiore,  rendendosi partecipi di ciò che giace nel Sovramondo, 
l'essere umano può  reintegrarsi nella dimensione divina. Vinto così 
l'individualismo atomizzante,  ci si riappropria di quella Libertà 
andata perduta fra le nebbie della  modernità. L'individuo si trasforma 
in persona - quasi un processo iniziatico,  quindi. Rende bene l'idea 
un'eventuale ricerca etimologica del vocabolo, che fa  derivare il 
termine "persona" dal concetto di "maschera", qui intesa come  proposta 
situata, incarnazione reale di qualcosa di superiore che trova  
necessario affacciarsi ovunque perché è consustanziale al Tutto. 
Inoltre: non è  proprio la maschera a garantire quella funzione di 
impersonalità attiva  necessaria per chi agisce "abitato dal divino"? 
Ed
 è questo, secondo chi scrive,  il momento apicale della ricerca: 
l'ingresso - meglio: il recupero, il ritorno -  della Metafisica, il 
riconoscimento di una realtà superiore che informa di se  stessa quella 
fisica, inferiore quest'ultima perché più vicina alla Materia e  lontana
 dallo Spirito. In un ordine normale la realtà fisica dovrebbe  essere specchio - o meglio simbolo - di quella ideale. 
Dunque
 gli Evol sono riusciti, in  questo primo momento, ad aprirsi un varco 
verso l'Alto - verso l'Assoluto -  seguendo il sentiero impervio 
dell'Oscurità. Ma ciò era inevitabile, dato che  una profonda analisi 
della propria interiorità aveva dato esito Negativo,  nel senso di appartenenza al polo che in tal modo può esser detto(6). 
Tutto quello che fin qui è stato  esposto può essere riscontrato nelle numerose interviste rilasciate dal  leader della band,
 ma può anche essere desunto da un'attenta analisi  dei testi delle 
composizioni, accompagnati dalla musica, anch'essa molto  originale(7). 
Master,  here're our Souls 
 Meaningless, as we born 
Slave,  to the Dark Domain 
Fighting,  for our Black Faith(8) 
Una fine riflessione potrebbe  porre l'attenzione sul fatto che anche il tanto odiato Cristianesimo 
 (Ancient)  monuments to a forgotten christ are burning. 
 His  followers are Hanged on every Tree. 
 Their flesh  is food for the Birds, 
 their  souls are the dish of our Lord.(9) 
prevede la presenza di una realtà  che sta al di là.
 Ma qui una precisazione è d'obbligo. Il Cristianesimo  porta uno 
scarto, una lacerazione non ricomponibile fra i due mondi. Gli Evol  non
 accettano questa posizione e introducono il concetto di Guerra, inteso 
come  Principio Cosmico del Divenire. La tensione tra i poli di Luce e 
Tenebra,  tensione che produce il flusso storico, deve rispecchiarsi nei
 rapporti fra gli  umani, che partecipano rispettivamente del loro 
principio d'origine.  L'ossessione per tutto ciò che è scontro, 
opposizione, movimento dialettico  porta a un superamento del dualismo 
nocivo tipico della religione avversa(10).  Grazie alla 
Guerra l'uomo può rendere attiva la propria fede; la persona riesce  a 
tradurre, facendosi essa stessa strumento, il divino nella realtà 
fisica. Ecco  che la ferita si rimargina; non c'è opposizione, ma il 
mondo fisico diventa  campo di espressione di quello ideale. 
All'interno
 stesso del gruppo si  nota una sorta di partizione funzionale: Prince 
of Agony e Princess of Disease  rappresentano la regalità nelle due 
passioni del Principio, quella Virile e  quella Feminile, e Lord of 
Sorrow l'aristocrazia guerriera. L'Ordine da essi  rappresentato è 
dunque di stampo regale-sacerdotale-guerriero. 
Nell'anno 1994 il gruppo dà alle  stampe il secondo demotape dal titolo The Dark Dreamquest part I.
  Qui le tematiche sono le stesse, ma gli Evol celebrano un vero e 
proprio tributo  allo scrittore H.P. Lovecraft e alla sua opera. Il 
geniale e oscuro sognatore di  Providence è uno dei più grandi scrittori
 di tutti i tempi, sebbene sia  ammantato da un'aura di mistero che non 
lo rende facilmente accessibile a tutti.  I suoi racconti sono basati su
 una terrificante cosmologia, dove i dominatori  incontrastati sono 
esseri mostruosi o divinità provenienti dallo spazio che,  sordi alla 
condizione umana, trattano l'uomo come un semplice fantoccio, uno  
strumento sacrificabile all'altare del loro necessario dominio. 
Lovecraft è  stato inoltre acutamente considerato come il "Copernico 
della letteratura  orrorifica": egli ha sradicato l'uomo dal centro 
dell'Universo ponendovi figure  divine. A parere di chi scrive le sue 
più importanti intuizioni sono il culto  dell'Oscurità e lo slancio 
metafisico, udibile come un canto ipnotico in tutta  la sua opera. Si 
noterà, le stesse che interessano l'esperienza Evol. Dunque, i  Nostri 
riconoscono la linea che li unisce allo scrittore, e celebrano il  
Maestro. 
Dell'opera
 di H.P. Lovecraft gli  Evol colgono anche la fondamentale importanza 
del Sogno, della Fantasia e  dell'Immaginazione. Facoltà queste che, 
insieme al Sentimento, attestano la  presenza dello Spirito. A loro 
bisogna dunque rivolgersi in un epoca di  velamento del Divino, e la 
propria ricerca interiore diventa dunque, più che  
filosofico-intellettuale, onirica, perfettamente integrata in una  dimensione superiore. 
Ricorda, rimembra, 
il Sogno è la Chiave, 
il Sogno è la Via(11) 
Nel 1999 esce la loro ultima opera  in studio, Portraits. Questo album era stato anticipato un anno prima dal  pregevole mini-CD Ancient Abbey, da ricordare per la presenza della  traccia-cover Phenomena, tributata ai Goblin e al regista Dario Argento. 
Con Portraits si
 assiste ad  un vero e proprio sbalzo teoretico. Analizzando la 
condizione di degrado che  investe tutta la società attuale, Anime Nere -
 i seguaci dell'Oscurità -  comprese, e prestando sempre più fede al 
proprio slancio metafisico, gli Evol si  elevano ad un piano superiore. 
Sganciati dal loro principio d'origine, osservano  dall'alto, 
abbracciando il Tutto, l'Assoluto. Dal Cielo si può vedere come i  
miserabili esseri umani abbiano tradito lo Spirito, prostituendosi con 
la  Materia. È un processo di caduta necessario, caro alla visione 
tradizionale di  certa Filosofia della Storia. Le Anime Nobili sono le 
uniche a comprendere in  pieno la situazione e, destinate a tener fermo,
 svolgono la funzione di  Testimoni e Custodi del Sacro. Considerazioni 
queste poi sviluppate da Giordano  Bruno (The Prince of Agony) nel Manifesto ideologico dell'OMIAN (1999),  una sorta di confraternita spirituale per l'incontro e la riflessione delle  Anime Nobili. 
La
 condizione di chi si riconosce  in questa visione è estremamente 
drammatica: una vita in un mondo pressoché  estraneo, nel quale si è 
costretti a un'eroica resistenza e dove il campo di  battaglia diventa 
spesso la propria interiorità, lacerata e assediata. La  sensibilità 
gioca qui un'importanza fondamentale, essendo la discriminante prima  
per capire chi sono coloro i quali possono cogliere i veri problemi, 
scaturiti  dall'eclissarsi dello Spirito, che attanagliano la nostra 
epoca. I rimedi  essenziali di sopravvivenza e studio sono forniti da 
Sogno, Immaginazione,  Fantasia, Sentimenti, come gli Evol avevano già 
notato nelle precedenti  produzioni. 
"Fantasia, questa è la via 
Alla tua magica terra natia 
Nulla v'è che possa fermare 
Di un'Anima Nobile il  maestoso avanzare"(12) 
La
 condizione dell'Anima Nobile,  la sua lacerazione interiore, ricorda 
quella dei seguaci delle Tenebre costretti  a vivere in un mondo 
asservito al Principio della Luce (sebbene in una fase  discendente del 
suo ciclo): anche questo era stato pre-sentito fin dagli esordi. 
Ma
 l'erosione della  decadenza è sempre più forte, il deserto avanza e la 
solitudine si fa  soffocante. Diventa sempre più difficile trovare 
camerati, alleati o  semplicemente amici. Nella dedica  presente in Portraits, Giordano B. Folin afferma: «Personally,
 I will  never try again to take an active part in order to fight it, 
finding compromises  with people who have very few in common with me, as
 I did in the past». 
Così,
 non riconoscendosi più nella  scena musicale in cui operava, Giordano 
Bruno decide di sciogliere il gruppo. Un  gesto drammatico se vogliamo, 
ma altrettanto necessario. 
«Penso
 di averti già  detto il mio stato di insofferenza e disagio che 
avvertivo negli ultimi tempi, a  contatto con una scena molto rozza e 
insensibile al mio pensiero. Inoltre il mio  spirito ha subito negli 
anni un notevole sviluppo, come avrai già notato negli  ultimi lavori 
degli EVOL, aprendosi a nuovi orizzonti»(13). 
Resta
 da sottolineare come  gli Evol abbiano svolto la propria funzione in 
modo vincente. Essi hanno  rappresentato una proposta storicamente 
situata di testimonianza e custodia di  valori essenziali legati a una 
certa visione del Mondo. L'opera degli Evol è  viva, nel senso 
che può essere ripercorsa in qualsiasi momento, permettendo  a chi sa 
ben vedere l'accesso a una realtà superiore e indicando una via per non 
 lasciarsi travolgere dalla corrente della modernità.  Questo spinge Giordano Bruno ad affermare, quasi con toccante  generosità: «Therefore,
 if you are able to feel something more in our works,  if you are 
touched by something you cannot see with eyes, try to expand your  soul 
and eventually look around for allies»(14). 
Alla
 domanda più critica e  dolorosa - è possibile far irrompere ancora il 
Divino nella Realtà? - forse il  progetto Evol ci ha fornito una 
risposta, sia filosofica che pratica. È sì  possibile, attraverso 
l'Arte. E il gruppo di Giordano Bruno ci è riuscito  davvero, facendosi 
strumento del Divino, del Vero. 
Rispondendo a questa domanda -  diremmo meglio, a questa chiamata -, gli Evol sono stati capaci di  innescare altre domande nel cuore degli ascoltatori. «Answers are not so  important, questions are. And our creations are just this: questions»(15)  perché «le nostre strade si separano, ma il seme della Conoscenza già  germoglia in te, e so che tornerai» infatti «la tua essenza Mi  appartiene, come un regno al suo sovrano»(16). 
The rest is History… 
____________________ 
(1)  Il demotape citato rappresentò poi il nucleo del primo album The Saga  of the Horned King (1995), mentre il secondo demotape dal titolo  The Dark Dreamquest part I (1994) fu ripreso nel secondo album Dreamquest  (1996). Entrambi i nastri sono stati poi raccolti nella ristampa su CD Dies  Irae (2001). 
(2)
  Aggiungiamo noi che oggi, di filosofi, ce ne occorrono sempre meno. 
Piuttosto,  invece di automi del pensiero, individui speculanti che si 
perdono chissà dove,  servono persone capaci di cogliere e contemplare 
ciò che sta oltre la realtà  materiale e che sappiano poi tradurlo in qualche modo. Ci si riferisce  alla figura di un Pontifex
 insomma; che risolva la frattura presente  nella nostra epoca. Ci 
permettiamo di dire che un primo carattere  "intellettualmente" 
rivoluzionario della figura - e dunque della funzione - del leader di Evol è stato proprio questo. 
(3)  Sottolineatura nostra. 
(4)  Non vorremmo essere irriverenti nei confronti della storica band
  norvegese, ma bisogna tener conto dell'"irrazionalità" dei fatti che 
colpirono  la scena - musicale e non… - di quei luoghi. Inoltre il 
progetto Evol ha  dimostrato di essere sorretto da ben altra ricerca 
interiore. 
(5)  Si noti fin da ora, come poi diremo, l'importanza di questo concetto nella  speculazione che regge i temi trattati da Evol. 
(6)
  Ci si passi l'ironia… Il Polo Metafisico in questione può esser 
denominato come  Nero, Negativo, Oscurità, Tenebre, e in molti altri 
modi. 
(7)  Gli Evol proponevano un black metal
 melodico accompagnato da voce  femminile, largo utilizzo di tastiere e 
parti più violente. Quasi a  rappresentare i due momenti dell'esperienza
 vitale, quello attivo e quello  contemplativo. 
 (8) EVOL, The Return of the Horned King, da The Tale of the  Horned King, 1993. Sottolineature  nostre. 
(9) Ibidem. 
(10)
  Va qui ricordato che alcuni aspetti "diversi" del Cristianesimo delle 
origini o  delle religioni semitiche in generale rivelano invece la 
presenza di caratteri eroici (si veda il fenomeno delle Crociate o il concetto di Guerra  Santa, interessante anche per la distinzione fra una Piccola e una  Grande Guerra Santa).
 Una certa Storia delle Religioni ha individuato in  questi l'influenza 
di forme di religiosità diverse, ovvero di quelle legate al  ceppo 
iperboreo o indo-europeo. 
(11)  EVOL, …verso la Città del Tramonto, da Dreamquest, 1996. 
(12)  EVOL, Portraits, da Portraits, 1999. 
(13)  Da una lettera privata inviata da Giordano Bruno all'Autore dell'articolo. 
(14)  Dalla dedica in EVOL, Dies Irae, 2001. 
(15) Ibidem. 
(16)  EVOL, …verso la Città del Tramonto, da Dreamquest, 1996. 
INTERVISTA CON PRINCE OF AGONY, LEADER  DEGLI EVOL
PRIMAVERA 1995 
La presente intervista è inedita;  preparata per una fanzine di metal estremo, non vide mai  pubblicazione. 
Hail Prince of Agony! Presentaci  il tuo gruppo, le vostre opere e i progetti futuri! 
Ho formato gli EVOL nel primo mese  del 1993. La line-up è: Prince of Agony (synth/vox),  Lord of Sorrow (guitars/bass), Princess of Disease (female vox). Fino ad  ora abbiamo creato due demos, The Tale of the Horned King e The  Dark Dreamquest part I. A giorni dovrebbe uscire il nostro  debut-CD tramite Adipocere Records. Il titolo è The Saga of the Horned  King. 
Qual è il significato del vostro  nome? 
EVOL
 rappresenta il Principio  Nero, il Male Assoluto, forgiatore di tutte 
le anime Oscure dell'Universo. Ho  voluto indicarLo con questo nome 
perché ne rappresenta meglio l'Universalità.  Nella nostra cultura Lo 
chiamiamo Satana, ma altre tradizioni hanno nomi diversi  per 
esprimerLo. Così EVOL può essere assunto da tutti i Fratelli Neri, nella
  speranza che i dissidi tra noi cessino per far posto alla vera 
battaglia contro  i seguaci della luce. 
È stato difficile trovare persone  con la tua stessa attitudine con le quali avviare una collaborazione di questo  tipo? 
Senza dubbio è difficile trovare  dei Fratelli Neri. Infatti noi abbiamo problemi di line-up proprio per  questo. Non possiamo suonare dal vivo, perché ci mancano dei membri fissi per  poter realizzare un tour. Se mai dovessero aggiungersi nuovi membri agli  EVOL, dovranno essere dei veri Seguaci delle Tenebre. 
Puoi parlarci dell'ideologia che  sta dietro al gruppo e del tuo interesse nei confronti dell'Occulto? 
I
 motivi per cui suoniamo sono  molteplici. Quello meno importante è il 
piacere della musica. Io vedo la musica  che noi facciamo come un mezzo 
per poter esprimere ciò che ci caratterizza nel  profondo delle nostre 
Essenze ed inoltre uno strumento che permette a chi  ascolta di ampliare
 le proprie facoltà interiori al fine di raggiungere una  consapevolezza
 autentica circa la Realtà che ci circonda e ci permea. La nostra  
musica è innanzitutto rivolta verso un pubblico elitario. Sono 
consapevole che  possa piacere a molte persone, ma solo le Anime 
Superiori potranno coglierne i  più profondi significati e esserne 
maggiormente influenzate. 
Per
 quanto riguarda il mio  interesse per l'Occulto, esso è grande. Io sto 
muovendo i primi passi nel  terreno della Filosofia, il cui scopo è 
appunto la Ricerca di Ciò che è occulto  (alla vita di tutti i giorni). 
Quali bands preferite e con  quali siete in buoni rapporti? 
In linea di massima ci piacciono  tutte le bands
 che riescano ad accendere il nostro Animo. Posso citarne  qualcuna: 
Moonspell, Rotting Christ, Emperor, Burzum e molti altri per quanto  
riguarda i Fratelli di Fede. Poi ascoltiamo molto volentieri anche altre
 musiche  che stimolino le nostre capacità intuitive come ad esempio 
Dead Can Dance, In  The Nursery, Tiamat, … Non cito le opere di musica 
classica altrimenti non  basterebbe la tua 'zine. Siamo in buoni rapporti con molte bands  sia italiane che estere. 
Cosa ne pensi del fatto che grazie  alla diffusione del black molte persone considerino l'Occultismo o il  Satanismo un trend? Non pensi che tutto ciò oltre ad essere una cosa  personale non sia per tutti? 
Io
 penso che chiunque sia  cosciente di appartenere al grande Principio 
Negativo sia autorizzato ad  immergersi in questo ambito musicale. Però 
non posso impedire in alcun modo che  stupide persone trendy ascoltino la mia musica. Per loro la punizione  verrà in altri momenti. L'Eternità è un buon giudice. 
Sei soddisfatto della città in cui  vivi? Siete in buoni rapporti con altri gruppi di Padova? 
Non
 avrei nulla da dire circa la  città in cui vivo. Il problema non è il 
luogo, bensì il Tempo, l'epoca in cui  vivo. Ma sono convinto che presto
 verrà il nostro riscatto. Non tengo in nessuna  considerazione le bands padovane. Per me è come se non esistessero. 
Farete dei concerti? Puoi  descriverci un'eventuale vostra performance? 
Come ho già detto, sarà molto  difficile una nostra apparizione live. Se mai dovesse succedere, il  pubblico ci vedrà come siamo nelle nostre foto. 
Se vi venisse offerto di suonare  in un centro sociale, accettereste? 
Non
 penso che loro accetterebbero.  Loro predicano la non-violenza, il 
culto della vita. Noi viviamo per la Morte e  la supremazia del suo 
Culto. 
Ascolti solo black o anche  altri generi musicali? 
A dire la verità negli ultimi  tempi ascolto molta musica atmosferica e classica. 
Cosa ne pensi della Church of  Satan (LaVey) di San Francisco e dell'Inner Circle (Burzum, Dark  Throne, Emperor, Mayhem e Thorns) Norvegese? 
Tra i due c'è un vero e proprio  abisso! La Church of Satan non ha niente a che spartire con il Culto del  Male. Predicano l'Individualismo. L'Inner Circle è molto più coerente con  il nostro Culto. 
L'intervista è finita! Vuoi  aggiungere altro? 
Le cose da aggiungere  sarebbero troppe, per cui mi limito ad un semplice «Hail  Darkness!!!» 
INTERVISTA CON GIORDANO BRUNO 
(THE PRINCE OF AGONY), LEADER DEGLI EVOL 
PRIMAVERA 1998 
La presente intervista fu  pubblicata dalla fanzine sarda di musica gotica-elettronica-industriale-neo folk Into the Darkness,
 numero 4, Ottobre 1999. Si ringraziano, per la  disponibilità nonché 
per l'amicizia dimostrata, Francesca Mulas e Giacomo  Pisano. 
Hail
 Prince of Agony! Puoi fare  una breve cronistoria della vostra 
esperienza artistica e spiegare perché avete  scelto questo nome? 
Dunque,
 ho formato gli Evol nel  gennaio 1993, ormai cinque anni fa. Samael von
 Martin (the Lord of Sorrow) fu il  primo ad entrare nel progetto. Poi, 
durante l'estate 1993 venne anche Suspiria  (the Princess of Disease). 
Fino ad ora abbiamo dato alle stampe due demo-tapes (The  Tale of the Horned King e The Dark Dreamquest part I),
 entrambi  sold-out. Inoltre, grazie alla preziosa collaborazione con 
l'etichetta francese  Adipocere Records, abbiamo pubblicato tre album (The Saga of the Horned King, Dreamquest ed Ancient Abbey). Presto uscirà anche il nostro quarto  lavoro, Portraits, che sarà accompagnato da un mio libro di racconti (Frammenti).
  Questo perché tutte le liriche del nuovo album sono ispirate da 
personaggi e  mondi da me creati nel corso della mia breve esistenza. 
Per quanto riguarda il  nome del gruppo, EVOL indica il Principio Nero 
dell'Esistenza, la Forza Cosmica  che tende per natura a disgregare il 
Tutto, al contrario del principio della  Luce (LOVE), il quale tende a 
unificare. Il motivo per cui ho scelto questo nome  è abbastanza 
semplice. Viviamo in un'epoca di decadenza, in costante  allontanamento 
dalla naturalità delle nostre anime. Le nobili essenze hanno  bisogno di
 riscatto, di trovare una speranza, di lottare contro la decadenza.  
EVOL può fornire questa speranza, facendo intravedere alle anime nobili 
una  nuova epoca di rinascita. 
Ho
 notato, inoltre, che in  occasione dell'uscita del vostro nuovo mini-CD
 avete leggermente modificato il  logo che prima presentava al suo 
interno un pentagramma. Perché questa scelta?  "Evoluzione" o 
"Mimetismo"? O cos'altro? 
Il
 pentagramma all'interno del  nostro logo rappresentava senza dubbio una
 limitazione dei nostri orizzonti  teoretici. Mi sono sempre definito un
 mercenario dell'Oscurità, fin dai  primissimi lavori. Questo perché ho 
sempre saputo che la risposta alle domande  fondamentali che un'anima 
nobile si pone non risiedono in una fazione  particolare, bensì 
nell'Universale, di cui i singoli particolari fanno parte.  All'inizio 
della nostra produzione artistica, il Satanismo ha rappresentato un  
momento importante della nostra evoluzione; ora abbiamo bisogno di 
allargare il  campo di ricerca. 
Non
 abbiamo cambiato fazione,  questo, spero, sia chiaro. Ci siamo 
"semplicemente" elevati ad un piano  superiore. Ora il nostro interesse 
principale si rivolge alla Realtà considerata  come un Tutto composto da
 due Forze Cosmiche opposte l'una all'altra.  Personalmente, io spero 
che il mio messaggio venga recepito da tutte le anime  nobili che 
ascoltano la nostra musica, di qualsiasi fazione esse siano. 
A
 proposito del nuovo mini-CD,  puoi spendere qualche parola sulla vostra
 nuova opera che non ho avuto ancora la  possibilità di ascoltare? 
"Ancient Abbey" non è un semplice advanced-CD, in attesa del nuovo album. All'interno di questa release  ci sono due pezzi che saranno inclusi anche in Portraits. Nonostante ciò,  queste canzoni saranno molto diverse, infatti, per quanto riguarda Ancient  Abbey, il mixaggio sarà completamente differente, mentre Das gemiedene  Schloß sarà tradotta in italiano (con il titolo Il Castello Evitato),
  avrà un cantato alla fine e poggerà su una base di pianoforte 
arrangiata e  suonata dall'organista Roberto Scarpa Meylougan. Poi il 
mini-CD contiene il  pezzo Witchlord, che non verrà incluso nel nuovo album, e la cover di  Claudio Simonetti/Goblin, Phenomena. Infine abbiamo deciso di includere  anche la versione originale di Prologue (Waiting for His coming), poiché  ormai è diventata una rarità. 
Ho
 notato che avete varie volte  fatto riferimento a Simonetti e ai 
Goblin. Vi sentite influenzati da questi  personaggi? Quali sono altri 
artisti che vi hanno influenzato o ispirato? 
Simonetti
 e i Goblin sono il  gruppo favorito da Samael von Martin, quindi è 
logico che le loro composizioni  possiedono una certa influenza sulle 
nostre creazioni. Sempre dal punto di vista  musicale, siamo influenzati
 da gruppi storici quali Celtic Frost, primi Bathory,  e tutti i gruppi 
Heavy Metal che hanno lasciato un'impronta indelebile sulla  nostra 
generazione. Ma noi ascoltiamo molto anche altri generi musicali, senza 
 alcun pregiudizio o limitazione. Forse è questo il segreto della nostra
  originalità, in confronto alla maggior parte dei gruppi black attuali,
 troppo  spesso simili gli uni agli altri. 
Cosa ne pensi degli ultimi fatti  accaduti nella "scena black metal" qui in Italia? E come vedi l'attuale "scena"  mondiale? 
Guarda,
 ultimamente devo  confessarti che non seguo più molto da vicino la 
scena italiana o mondiale.  Purtroppo devo constatare che il medesimo 
veleno che infesta la società attuale  ha contagiato anche la scena 
black, ed il Satanismo in generale. C'è tanta  ignoranza e 
superficialità. L'immagine conta più dei contenuti, anche perché  questi
 ultimi sono compresi da una minoranza di eletti. Non sono più in grado 
di  distinguere la scena black dalla società in genere. Così, mi limito a
 ricercare  in qualsiasi ambiente le anime nobili, gli spiriti eletti, 
che soli possono  comprendere le vere problematiche che affliggono la 
nostra epoca. 
Puoi
 spiegare brevemente il  concetto filosofico che sta alla base degli 
EVOL? Quanto hanno inciso nel vostro  percorso occultismo e satanismo, 
spesso considerati alla base del "movimento  black metal"? 
Non
 è facile esprimere in breve  dei concetti che hanno richiesto anni di 
ricerca, e che non sono ancora  completi. Ad ogni modo, farò il 
possibile per essere chiaro e comprensibile. Il  nucleo fondamentale 
della mia concezione teoretica risiede nel riconoscimento  dell'Essere 
come un Tutto composto da due Principi opposti ed in rapporto  
dialettico reciproco tale per cui dal loro scontro ha origine il 
movimento  storico. Ogni essere individuale partecipa in grado diverso 
al Tutto. Gli esseri  umani condividono lo stesso destino di ogni altra 
cosa esistente. Anche gli  umani possiedono quindi gradi diversi di 
partecipazione al Tutto, e di  conseguenza hanno compiti diversi. Le 
anime nobili dovrebbero essere destinate  alla guida del genere umano, 
manifestando la loro natura nella contemplazione  del Tutto. Questo è 
possibile solo in una società in cui la maggioranza degli  uomini serve 
un'oligarchia d'animo. Le diverse società umane riflettono, poi, il  
rapporto dialettico dei Princìpi Cosmici e quindi si basano sulla 
Guerra. Però  l'umanità, essendo per natura imperfetta, tende 
inesorabilmente alla decadenza  e, presto o tardi, verrà spazzata via. 
L'epoca contemporanea esprime la  tragicità dell'esistenza umana, in cui
 si è attuato un rovesciamento sociale  irreversibile in cui i nobili 
sono costretti a servire, mentre i servi hanno la  possibilità di 
governare. Ai pochi nobili rimasti non resta altro che  l'immaginazione,
 la fantasia, per sfuggire alla mediocrità imperante. L'epoca  attuale è
 però destinata a sua volta ad esaurirsi in una grande catastrofe che  
permetterà al genere umano, o ad altre forme di vita cosciente, di dare 
inizio  ad un nuovo ciclo di rinascita. Il Satanismo ha rivestito un 
ruolo importante  nella nostra prima produzione artistica, poiché quello
 era il periodo della  ribellione, della ricerca di alleati nella lotta 
contro la decadenza, imputata  in quel periodo ai seguaci della Luce. 
Però il cammino teoretico è proseguito, e  quella medesima decadenza è 
risultata affliggere anche gli stessi seguaci delle  Tenebre. Il 
Satanismo è pur sempre un limite, mentre io guardo al Tutto,  
inscindibile unità di Luce e Tenebra. L'occultismo non ha niente a che 
fare con  il Satanismo. Si tratta di una forma di sapere iniziatico, che
 studia le  affinità tra i vari elementi all'interno del Tutto. Questo 
può interessare  chiunque possieda un minimo di sensibilità estetica. 
La
 line-up originaria consisteva  in tre membri. Come stanno ora le cose? 
Avete finalmente trovato dei degni  compagni di strada? 
Il
 trio originario degli EVOL  esiste ancora (idea del Triumvirato), ma al
 momento attuale è stato affiancato  da due nobili figure, Demian de 
Saba (batteria) e T-Rex (basso), le quali  potrebbero essere definite 
come Centurioni di EVOL. 
E per quanto riguarda la vostra  attività live? Siete più apprezzati in Italia o all'estero? 
Sinceramente,
 il pubblico estero è  senza dubbio più interessato alla nostra attività
 musicale. Ogni volta che  suoniamo in un altro paese sia accolti con 
grande interesse ed onore. Anche in  Italia ci sono molti nostri 
sostenitori, però vediamo anche molte persone  distaccate, solo perché 
siamo un gruppo Italiano, e non, magari, Norvegese.  Inoltre vorrei fare
 un appunto sui locali. All'estero c'è molta più  professionalità, i 
gruppi sono pagati in base al loro valore artistico, e  vengono trattati
 con rispetto, come è giusto che sia. In Italia, purtroppo, i  gestori 
si comportano in maniera inaccettabile. Sembra quasi che ti facciano un 
 favore se vai a suonare nel loro locale. Spesso i gruppi non sono 
pagati, e  vengono trattati male. Io penso che tutto ciò non sia giusto,
 però la colpa non  è solo dei gestori. Se i gruppi che suonano non 
accettassero situazioni così  umilianti, le cose cambierebbero. 
L'intervista finisce qui. Grazie  per la tua disponibilità! Vuoi aggiungere altro? 
Grazie a te per questa intervista.  Chiunque voglia contattarci, lo può fare scrivendo all'indirizzo: EVOL, c/o  Giordano B. Folin, c.p. 451, 35100 Padova, aggiungendo un bollo per la  risposta. 
INTERVISTA CON GIORDANO BRUNO 
(THE PRINCE OF AGONY), LEADER DEGLI EVOL 
AUTUNNO 2001 
In occasione di questo articolo  "retrospettivo" Giordano Bruno ha accettato di rispondere ad alcune nostre  domande. 
Ormai  non è più un mistero: gli EVOL non esistono più. Dopo le registrazioni  dell'album Portraits
 hai deciso di porre la parola "fine" a questa  esperienza musicale. 
Quali sono i motivi che ti hanno spinto a sciogliere il  gruppo? 
Inadeguatezza,
 spaesamento,  disagio. I giorni passano, le stagioni passano. Non ci si
 può mai fermare, si  può solo guardare indietro e sospirare. Non è bene
 ostinarsi nella fissità  illusoria di un effimero moderato successo. 
Esaurita era la spinta sinergica che  ci caratterizzava. Questo era 
l’unico sentiero da seguire. Non ho rimpianti. 
Cosa ti è rimasto dopo tutti  questi anni? Sei soddisfatto del cammino tracciato dal tuo gruppo? 
EVOL
 ha rappresentato per me un  periodo fondamentale della vita, una tappa 
ricca di soddisfazioni ed esperienze  indimenticabili. Tal periodo è 
coinciso anche con parallele vicissitudini che mi  hanno assieme 
permesso di sviluppare il mio pensiero e di coltivare la mia  anima. 
EVOL poi mi ha permesso di esprimere ciò che doveva essere espresso. Non
  vi è nulla che non sia profondamente sentito e vissuto in ciò che ho 
creato in  quegli anni. Raro evento nel panorama musicale, quello in cui
 si verifica la  perfetta coincidenza tra vissuto esistenziale e 
creazione artistica. Il cammino  intrapreso è stato segnato dalla 
granitica presenza del destino. Non poteva  essere altrimenti, il suo 
inizio, il percorso e l’inevitabile fine. Ma esso  stesso è una tappa 
della mia personale spirale esistenziale e ripensandoci  grande sarà 
sempre l’emozione e la nostalgia. Così tanto è stato detto e fatto.  
Così tante speranze sono state sofferte in quei giorni. E i sogni, i 
mondi, le  idee, fioccavano come manna dai cieli. Ora la strada 
continua, e con un occhio  avanti ed uno sui propri passi, si va, si va.
 Ogni istante è prezioso, ogni  singolo istante, nel momento in cui in 
passato si tramuta, assume il valore  della gemma più rara. Tale è la 
via dell’Anima Nobile. Un eterno andare, errare,  per sentieri talora 
impervi e contorti, talaltra pianeggianti e retti. Ma  l’intera nostra 
esistenza non è forse più simile nel suo insieme ad una scala a  
chiocciola, che scende sempre più verso il basso? E questo scendere è 
peraltro  un eterno a-scendere nel nostro personale destino. Così, in un
 fatale paradosso,  ci si muove, anche stando immobili, scissi tra fato e
 desiderio, “in girum  imus nocte et consumimur igni”(1) 
Pensi
 che il messaggio di EVOL sia  stato recepito da molti? Ti ritieni 
soddisfatto della risposta di chi si è  avvicinato alla vostra musica? 
Ritengo
 che molte persone,  entrando in contatto con le nostre creazioni, 
abbiano avvertito qualcosa di  insolito, una presenza che spesso non 
alberga nei prodotti musicali comuni. Uno  strano senso di spaesamento, 
vertigine, una piccola contrazione dei muscoli  addominali, l’accelerare
 impercettibile del battito cardiaco, il respiro che  d’un tratto si fa 
più corto. Questo ritengo. Pochi sono in grado di comprendere  fino in 
fondo ciò che attraverso EVOL viene espresso. Troppo personale. Troppo  
me stesso. Ma, attraverso me, qualcos’altro si affaccia su questo 
sfortunato  mondo. Qualcosa di strisciante, di onnipresente, ma non 
esplicito. Qualcosa di  cui tutti fanno parte, ma che da pochi è vissuto
 fino in fondo. Niente a che  vedere con il Male; il Male non ne è che 
una parte, un necessario seguace  anch’Esso sottomesso da invisibili 
finimenti d’oro e argento. E ritengo sia  questo il grande merito di 
EVOL. E sia anche ben chiaro, in questo io non ho  merito. Io non sono 
che un mezzo. Ce ne sono altri, molti altri, di mezzi atti e  adoprati a
 si nobil scopo. Molte persone hanno avvertito questo e non hanno  
potuto ignorare l’evento. Quando si manifesta, non si può guardare 
“altrove”,  perché ovunque lo sguardo posi, eccolo apparire. 
Se mi è lecito chiederlo:  torneranno, un giorno, gli EVOL? O si riaffacceranno in un'altra forma? 
Non
 posso decidere cosa il futuro  ci riservi. Non posso nemmanco escludere
 nulla. Ciò che è certo è che l’adesso è  tale per cui EVOL non può 
cantare nulla di nuovo, ma esclusivamente gli antichi  fasti.  
Avete in passato fatto riferimento  allo scrittore H.P. Lovecraft. Puoi spendere qualche parola su questo oscuro  personaggio? 
Fu
 senza dubbio alcuno, un grande  personaggio. Attraverso la sua penna, 
si affaccia alla finestra del mondo tanta  parte di quel Vero che noi 
tutti andiamo cercando. Ed inquietante e scuro e  angoscioso il senso 
che lascia nel lettore. Poiché la frattura tra Ciò che è e  Ciò che 
dovrebbe essere, tra il Vissuto ed il Tutto, è così scomposta e vasta  
che l’uomo d’oro non ha che da soffrire e tanto. Lo Sconosciuto, 
affiorante nei  sogni (che altro non sono se non la vita artistica degli
 artisti), fa paura, o  meglio, fa paura il riconoscimento della propria
 finitudine, della necessaria  inadeguatezza, della Caduta. Lovecraft, 
il razionale uomo Lovecraft, fu scelto  dall’Arte per tale missione. 
Morì, ahinoi, in sofferenza e malattia, così  com’era poi 
intellettualmente sempre vissuto. Un eterno ringraziamento va a lui  ed a
 tutti quelli come lui, che hanno portato, loro malgrado, la Croce sulle
  spalle e non hanno cercato di sottrarsi al destino che li voleva lì in
 quel  tempo e spazio. 
A partire dall'album Dreamquest  hai abbandonato il face-painting
 per la maschera. C'è un motivo  particolare che ti ha spinto verso 
questa scelta? Cosa pensi delle maschere,  questi oggetti che, come ebbe
 a dire un altro musicista che li indossa,  intrigano più che 
spaventare? 
Senza
 dubbio, non una questione di  voler incutere paura nel cuore di chi 
guarda. Ma sempre parte di quel distacco,  quel senso di distanza tra la
 cosa e l’idea di essa. Tra l’oggetto ed il  soggetto. E le mille 
maschere altro non sono che le infinite facce del Tutto. La  maschera, 
nella sua immota fissità, rappresenta a prima vista una certezza, ma  
sotto, si sa, qualcosa d’altro attende ed osserva. La maschera genera  
nell’osservatore la vertigine delle infinite possibilità, del 
nascondimento  dell’altro, della possibilità eternamente frustrata della
 ri-velazione. Infatti,  sotto una maschera eccone un’altra, ed 
un’altra, ed un’altra. 
Secondo
 me l'esperienza EVOL ha  sempre dato voce a una radicale e puntuale 
critica della modernità. Esiste,  secondo te, qualcosa che permetta di 
arginare i moti scomposti del caos? Come  resistere? E come permettere 
al Divino, all'Assoluto, di affacciarsi nuovamente? 
Bizzarro
 è quel Caos che procede  regolare verso un fine. Noi viviamo nel 
paradosso. La nostra epoca è segnata da  questo Caos legalizzato. Quali 
immensi progressi, quali stupefacenti scoperte ci  accompagnano ogni 
giorno. E le nostre vite non sono tutte forse più ricche,  comode, 
belle? Siamo riusciti, miei signori, ad elevare di un bel po’ la nostra 
 cara vita, riuscendo a rimanere in questo corpo per un discreto numero 
di anni.  Ma cosa direbbe la marvigliosa farfalla, che un sol giorno 
vive, ma irradiando  si tanta bellezza e grazia? Siamo come falene, così
 indaffarate e intente a  svolazzare attorno alla “notturna lampa”, da 
ignorare completamente l’oscurità  che ci avviluppa. Procediamo in 
un’apparente linea retta verso un fondo che  appare sempre alla medesima
 distanza. Un gorgo che ci attrae a sé in un mortale  abbraccio. Il 
Divino, paradosso dei paradossi, ci accompagna sempre, poiché mai  un 
Dio può morire. Il Divino è morto “per noi”, ma non in sé. Così le poche
  Anime d’Oro cercano invano ciò che non può essere trovato. Siamo 
faville e come  tali avvampiamo ed un istante dopo non più siamo. Veloci
 come il batter di  ciglia, il nostro passaggio non lascia che rifiuti. 
Solo un Dio ci può salvare e  la Sua volontà colpirà senza che noi ce ne
 accorgiamo. Sarà come svegliarsi da  un sogno che non riusciamo a 
ricordare, e finalmente un altro sogno inizierà. 
Che cosa rappresenta per te il  Passato? Può essere utile un suo recupero? Ed entro quali termini? 
Il
 Passato è così bello. E’  perfetto, non muta, è sicuro e fermo. Ed è lì
 che più chiaramente scorgiamo la  presenza dell’Uno. La Verità si 
mostra a noi dal Passato, ma è una Verità  immobile, avvolta nel sudario
 della morte, ricoperta da una coltre di ghiaccio.  Recuperare il 
Passato è come voler resuscitare un morto, ma il ricordo è così  dolce e
 caldo. E un dovere è cantare le sue glorie, poiché il Passato è ricolmo
  di Eroi, che hanno combattuto e perso la loro guerra contro il Destino
 avverso.  Onore andrà ai caduti e ai vinti in egual misura, poiché si 
canterà il loro  eroismo, la loro nobiltà, non il risultato effimero che
 già nella tomba giace.  
Il
 nome del gruppo rappresenta  l'inversione della parola che in inglese 
significa anche "amore" e allo stesso  tempo ricorda il vocabolo evil.
 Nonostante questa visione piuttosto nera,  in passato hai affermato che
 l'amore esiste: sia come naturale pulsione verso il  proprio principio 
d'origine che come sentimento che lega anime affini. Ma può,  secondo 
te, in quest'epoca di disgrazia sussistere il vero amore? Un amore puro 
 e completo che, quasi niccianamente, si dona? 
L’Amore
 fa parte di noi in quanto  figli e ci accompagna sempre. La tensione, 
il desiderio, l’ammirazione per ciò  che ci fece si accompagna 
tristemente assieme al necessario dolore scaturente  dall’impossibilità 
di raggiungerlo. Non ci si sottrae all’Amore, si può però  viverlo con 
eroico sentimento. E proprio in epoche quali la presente, nelle  Anime 
Nobili s’accende il sentimento, in quanto sempre più lontane dalla 
materna  patria e più pressante si fa l’esigenza di reciproco aiuto. Ma 
con esso, anche  il dolore si fa maggiore, la ferita sempre di più 
sanguina e s’infetta di  putride illusioni. Ed è così che ancora una 
volta, là dove più arde il desiderio  di volare, le ali si fanno sempre 
più deboli e rachitiche. E dall’Abisso le  grida disperate delle Anime 
innamorate, solo le grida, si elevano alte e chiare. 
Siamo alla fine… C'è un qualche  messaggio che vuoi affidare alla conclusione di quest'intervista? 
Ringrazio
 i pazienti lettori per  il loro tempo speso nel leggere qualche 
migliaio di lettere messe assieme alla  rinfusa. Poteva essere scritto 
tutt’altro, ed il risultato temo sarebbe stato lo  stesso. Invito 
chiunque interessato, a contattarmi. E magari, qualcosa di  interessante
 sarà ancora… 
____________________ 
(1)“Giriamo  in tondo nella notte e siamo consumati dal fuoco”, Idem, Guy Debord,  Francia, 1978. 
 EVOL 
The official definitive  biography 
The story so far…
In
 the  beginning of 1993, Giordano Bruno (The Prince of Agony) formed a 
black metal  band, and he called it EVOL, intending with this term the 
Black Principle of  Existence, in a dualistic vision of the Whole. Soon 
he was joined by Samael von  Martin (The Lord of Sorrow) and Suspiria 
(The Princess of Disease). Their  originality was immediately clear, 
mixing together metal music with evocative  keyboard songs and female 
vocal parts. At the base of their creations there was  always a deep 
thought, reflecting their Noble Souls. The Search for Truth, and  the 
concrete critic against the present age troubled their works since the 
very  beginning. In the first period, they dedicated themselves to the 
study of  Darkness, and in particular of one of Its forms, known as 
Satanism. But soon,  their horizons began to grow, as they realised that
 the answer to an universal  question had to be found in an universal 
context. Furthermore, the decadence of  the present age, ruled by the 
laws of ignorance and hypocrisy, started to affect  also the satanic 
environment, and so they decided to address their sight to a  higher 
sphere of Existence, where the true values of spontaneity, authenticity 
 and virtue were still alive. Imagination, Fantasy, Art, these were the 
means  they wanted to use in order to express the visions their 
contemplative essences  had, while seeking Truth. In 1997 they were 
joined by two other souls: Demian de  Saba (The Count of Insanity) and 
T-Rex (The Marquis of Rex Tenebrae). Their  mission went on, marching on
 the path of Truth, without denying their past, and  addressing their 
chants to the Noble Souls, both of Darkness and of Light.  Everybody 
should be unite, in order to fight the Decadence, hoping for a New Age  
of Rebirth to come. EVOL now belongs to the Ancient Times, their works 
stand as  monuments to the endless searching for Truth and Knowledge. 
“De Bello Gallico”  represents their last tribute to Art and to all the 
great people who followed  them during their adventure. Everything is 
doomed to perish, but the memory  should guide us all, because the 
Heritage EVOL left is a fundamental path for  every Noble Soul in its 
travel to Wisdom. Nobody is able to foresee the future,  but under the 
ashes the flame is still alive and perhaps one day the Phoenix  will fly
 again. Anger rises from the deep abyss of the soul. Pain is too strong.
  Solitude too cold. A new path of Nihilism stands in the horizon, 
closer and  closer. The circle has to be closed, whatever the price. The
 rest is History… 
EVOL’s creations so far…
1993, “The Tale of the Horned  King”, demo-tape, self produced, sold-out; 
1994, “The Dark Dreamquest part  I”, demo-tape, Maggot Production, sold-out; 
1995,  “The Saga of the Horned King”, CD,  Adipocere Records; 
1996,  “Dreamquest”, CD, Adipocere  Records; 
1998,  “Ancient Abbey”, mini-CD, Adipocere  Records; 
1999,  “Portraits”, Adipocere Records; 
2000,  7” Picture Ep, Maggot Productions,  LIMITED 100 COPIES 
2001,  “Dies Irae”, CD, reprint of the  first two demos + two unreleased tracks, Black Tears of Death 
200?,  “De Bello Gallico”, double live  album, Adipocere Records. 
EVOL’s Empire so far…
Giordano Bruno (The Prince of  Agony): keyboards and vocals 
Suspiria  (The Princess of Disease): female vocals 
Samael  von Martin (The Lord of Sorrow): electric and acoustic guitars 
Demian  de Saba (The Count of Insanity): drums 
T-Rex (The Marquis of Rex Tenebrae):  bass 
Gates to EVOL so far…
 Mail: EVOL, c/o: Giordano B. Folin, c.p.451, 35100 Padova, Italy (IRC required) 
 Homepage:  www.evol.de.vu  
 Merchandise: Adipocere  Records, b.p. 18, 01540 Vonnas, France 
Se il Destino lo vorrà
Ci rincontreremo
Aber das Leben ist Krieg
O. Spengler
L'astro del divino si oscura;
gli dei si nascondono, ma non muoiono mai
Ignis Flos 
a cura di Antonio







