Con The Social Network è in scena la controversa vicenda legata alla creazione di Facebook da parte di Mark Zuckerberg e del suo amico e futuro socio Eduardo Saverin, nel 2004. Vicenda conclusasi con la causa legale da 600 milioni di dollari intentata proprio da Saverin (per motivi contrattuali) e dai gemelli Winklevoss (per violazione di copyright), entrambe contro lo stesso Zuckerberg.
Nella difficilissima impresa di ricostruire la storia della creazione del social network più grande e conosciuto al mondo (ma anche del controverso epilogo con le cause milionarie intentate contro il suo creatore), David Fincher riesce a mantenersi distante quanto basta, senza mai cadere nella tentazione di sfociare nel torbido e nell’angoscioso come suo solito e facendosi sostenere dalle immense musiche di Trent Reznor e Atticus Ross. Ne viene fuori un prodotto equilibrato, sobrio, ma con un piccolo appunto negativo sulla sceneggiatura e sui dialoghi, pericolosamente troppo vicini, nel ritmo e nella complessità intrinseca, a tanti teen-movie americani odiosamente pretenziosi, tipici dell’ultimo decennio.
Tutta la complessa ed avvincente vicenda ruota attorno al grande e apparentemente semplice concetto che negli ultimi tempi è stato pesantemente ridimensionato in peggio proprio dai social network di tutti i tipi che hanno invaso la rete: si parla ovviamente dell’amicizia. Nel film sono in scena proprio loro: le amicizie vere che si perdono in cambio di quelle fasulle (in rete e non); e la fiducia nel prossimo che perde sempre più di consistenza e punti di riferimento, oscillando tra cecità di fronte all'evidenza e inspiegabili angosce da sospetto. In questo tripudio di dati (che nessuno ha mai chiesto) Fincher riesce a tradurre al meglio lo spirito e il clima tipico di Facebook, fatto di informazioni condivise e commenti fatti a chiunque e a qualsiasi cosa, senza la minima considerazione per il contesto che li definisce e per la persona che sta davanti alla tastiera: battute rapide, talvolta senza la benché minima consequenzialità; sguardi vuoti; definizioni ai limiti del demenziale su cosa è fico e cosa no; ansia perenne da astinenza di droghe vere e non, e una grande e insopportabile insoddisfazione generale che non si sa neanche da dove provenga … Facebook insomma… senza la “The”...
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Voto: quasi ottimo.
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Di seguito il trailer ufficiale in italiano:
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