Come una crisalide di Luigi Pastore

Esordio alla regia per Luigi Pastore dopo una manciata di cortometraggi horror per un thriller sanguinolento dalla forte matrice argentiana.
Coadiuvato dall'estro creativo di Antonio Tentori alla sceneggiatura che ne realizza una assolutamente criptica e si vede fin da come è impostato l'incipit: totalmente incentrato sulla figura dell'assassino che videocamera alla mano inizia la sua personale e feroce vendetta verso quella società (il finale del film è emblematico in proposito) che lo ha abbandonato e rifiutato a cominciare proprio dalla sua analista che massacrerà senza pietà alcuna.
Ossessionato dai propri tormenti interiori questo lucido psicopatico si confronta più spesso col suo lato oscuro e ponendo domande di natura etico-filosofica alle sue vittime (la scena del prete pedofilo è palese) prima di trucidarle nei modi più selvaggi.
La regia di Pastore è ben ritmata, complice anche il montaggio rapido che amplifica il senso di smarrimento nello spettatore immerso in un clima surreale e onirico allo stesso tempo senza rinunciare alle morbosità di un erotismo torbido che si concede in più di un'occasione e a quella sensualità dell'omicidio che è sempre stata una costante di certo thriller all'italiana e (l'omicidio della ballerina nel locale di lap-dance che è anche una splendida citazione al Tenebre di Dario Argento, e quello di una prostituta e di un suo cliente) senza dimenticare il sadismo dei coevi torture-porn americani.
Gli effetti speciali delle coltellate e di altri feroci delitti con gran spreco di sangue sono curati da Sergio Stivaletti e la sua equipe Apocalipsys e risultano assai efficaci e disturbanti.
Quello che però non mi ha convinto è sicuramente la fotografia fin troppo fredda da rendere la pellicola artificiosa e stemperando quella tensione emotiva che in questo tipo di prodotti è fondamentale.
Nel complesso Come una crisalide è un discreto film con una sua personalità ben precisa e realizzato con un budget irrisorio che pur non offrendo una storia particolarmente originale ha il pregio di incuriosire lo spettatore con una sapiente dose di citazioni cinematografiche e sottile black humour che traspare qua e là come nelle migliori pellicole dei bei tempi andati.
  
a cura di Andy Effendi