Scomparso il gigante buono Bud Spencer

Si è spento a Roma l'attore Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer. Aveva 86 anni. Lo ha annunciato il figlio Giuseppe Pedersoli: "Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata 'grazie". Era nato a Napoli il 31 ottobre 1929.
Noto al grande pubblico per gli spaghetti western degli anni '70 in coppia con Terence Hill, Bud Spencer ha conquistato generazioni di ragazzini innamorati dei due scanzonati protagonisti di Lo chiamavano Trinità (1970), un successo di portata europea seguito da …continuavano a chiamarlo Trinità.
Ma Pedersoli è stato protagonista di una carriera lunga e poliedrica in cui c'è stato spazio anche per il thriller con Quattro mosche di velluto grigio di Dario Argento, per la fantascienza con Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre e Chissà perché... capitano tutte a me di Michele Lupo, per il cinema d'autore con Ermanno Olmi e persino per il dramma di denuncia civile Torino nera di Carlo Lizzani.
Spencer e Hill hanno scritto momenti diversi e importanti di alcune tra le stagioni più felici della produzione italiana: dagli spaghetti western (ben 17 titoli) all'avventura comica, alle produzioni internazionali di intrattenimento. Tra le pellicole di maggior successo oltre ai già citati Trinità ricordiamo: Più forte ragazzi (1972), Altrimenti ci arrabbiamo (1974) e Porgi l’altra guancia (1974). Il successo poi perdura anche come solista, con la tetralogia di Piedone: Piedone lo sbirro, Piedone a Hong Kong, Piedone l’Africano e via elencando. Ma Bud Spencer conquisterà il pubblico anche con alcune note serie TV, da Big Man (1988) a Detective extralarge (1991-1993).
Pedersoli, noto anche per le sue conquiste sportive, non si montò mai la testa. Restò sempre ben ancorato con i piedi per terra, ben distante dall’idea di “star”. In una intervista raccontò: “Per me nella vita vale sempre una parola sola: la decenza. Non devi mai credere di essere uno che può spaccare tutti, la decenza di capire che domani mattina puoi incontrare due-tre personaggi che ti fregano tutto quello che hai fatto. Succede, perché è la vita. E questo me l’ha insegnato lo sport”.
I successi più importanti, per Pedersoli, rimasero comunque sempre quelli sportivi. “Perché il successo, - diceva - in tutto il resto, è il pubblico che lo decreta. Quando invece vinci nello sport, quella è tutta roba tua, e nessuno te la può togliere”.
 
Riferimenti: Ansa.it e Repubblica.it