Mi è stato gentilmente fatto dono di questo romanzo cyberpunk di quasi 300 pagine. Il cyberpunk è quel genere di fantascienza urban, sporca, distopica le cui narrazioni spesso ruotano attorno a indagini poliziesche. Terraluna non centra completamente il genere perché calca molto sul fantascientifico, ma non è certo una colpa, anzi arricchisce il suo arazzo.
Il racconto è corale e narra le vicende di Valerie, un’attivista per i diritti delle razze aliene, Fumiaki, un investigatore della polizia più macchina che uomo, Marco, un contrabbandiere, Sylvie, una dipendente di una compagnia assicurativa, e tutta una serie di comprimari. Per motivi non facilmente ricollegabili così ad occhio, i quattro si ritrovano ad avere a che fare con una serie di terrificanti quanto misteriosi omicidi su Terraluna. Questa città, questo mondo, è il nostro satellite trasformato in città-formicaio dopo l’esodo dalla morente Terra e dove la razza umana vive e ancora ha rapporti con tutto l’universo che ha scoperto, importando persone, merci e culture. Ovviamente l’omicidio non è mai solo fine a sé stesso, e le vite dei protagonisti finiranno sempre più intrecciate mano a mano che si scopre cosa ha portato a queste morti e a cosa fanno da preludio nello sconvolgere una società già terribilmente complicata di suo. Il libro ha un finale aperto, ma semplicemente perché “l’universo non finisce con la storia”.
Io sono molto cattivo coi libri che leggo, questo perché mi vizio solo con i grandi autori. Quindi, per non fare l’antipatico, parto dai numerosi pregi di questo scritto. Intanto l’ambientazione viene delineata benissimo e introdotta nei vari dialoghi e situazioni con abilità. C’è una cura particolare per vari dettagli di come funziona il mondo di Terraluna e tutto è sensato e acuto risultando così in una piena immersione del lettore. Allo stesso modo ci sono delle idee originali, soprattutto nel “grande mistero” del narrato che possono colpire i più e lasciarli stupiti dello svolgersi degli eventi. L’azione si legge bene e non è confusa, nemmeno quando la gente si spara (e di solito le sparatorie sono un macello da scrivere come si deve).
Il testo è impaginato molto bene, con ogni capitolo con una costola che dà l’effetto della città sullo sfondo. Inoltre è corredato da immagini, molte, che rappresentano i vari protagonisti. Queste immagini sono di qualità notevole e non so dire se siano disegnate o fatte con una AI (nel caso del sì è un malus, ma non sono capace di dirlo). Senz’altro invece mi sarei risparmiato di inserire altre immagini di landscape che risultano generiche e paiono solo riempitive.
Il narrato è quasi totalmente in prima persona, cosa che non mi piace per niente. Inoltre ogni capitolo ha come titolo il nome di uno dei personaggi (e talvolta di alcuni comprimari) e diventa tutto dal punto di vista di quella persona. A qualcuno può anche piacere e ne ammetto l’originalità, ma io l’ho trovato confusionario e rende anche più difficile affiatarsi davvero con un personaggio.
Proprio questi personaggi sono tanti e interessanti, ma con luci e ombre narrative. Intanto sono molto “umani” nel senso più brutto del termine. Ovvero che sono tutti un po’ stronzi chi per un motivo chi per l’altro (personalmente mi è piaciuto più che altro lo sbirro) e sono tutti arrapati. Non è strano, anche per le strade sono tutti arrapati, ma i libri di solito hanno più classe. Non è strano lo stesso perché si narra di una società decadente e comunque esistono libri drasticamente osceni mentre questo non lo è… risulta solo un po’ immaturo. Che siano tutti molto belli ci sta, che quasi tutti facciano un pensierino sul fare sesso con quasi tutti gli altri (e un paio di volte accada) sembra semplicemente eccessivo. C’era bisogno di così tanti commenti a tema?
Infine e questo è un parere mio, ma la recensione è la mia, sembra che l’autore (che è un autore di successo e io non sono nessuno, lo so) ad un certo punto avesse cambiato idea. Nel senso proprio che la trama cambia direzione in un modo abbastanza netto (ed è un bene perché l’inizio è abbastanza banale) e i personaggi pure ne vengono stravolti, non in modo incoerente, ma alcuni divengono ininfluenti, altri importantissimi, non c’è un vero motivo di questo cambiamento. È come se fosse passato del tempo, l’autore avesse cambiato idea e tutto quanto avesse preso un brutto scossone.
Il finale è ok, leggermente alienante (ma ci sono anche degli alieni quindi… va bene?) e non ha una chiusura così chiara. Si suddivide in epiloghi per ogni personaggio, ma queste “fini” si pestano i piedi a vicenda nullificandosi quasi tutte tra di loro.
In definitiva ci sono libri assai peggiori in giro e questo almeno si legge bene e ha dei tratti originali. Non lo avrei letto di mia sponte e non lo rifarò, ma se vi piace il cyberpunk e non vi fate troppi problemi su come ragionano i personaggi (e sulla scrittura in prima persona) vi piacerà.
Terraluna
Autore: Daniele Picciuti
Editore: Nero Press
Anno: 2024
Edizione cartonata e illustrata
Pagine: 240
Prezzo: 19,90 € – Ebook: 6,99 €
ISBN: 9791281435247
L’AUTORE
Daniele Picciuti è romano, classe 1974, vincitore e finalista di numerosi concorsi letterari, ha all’attivo varie pubblicazioni in ebook (per Nero Press Edizioni e Delos Digital) e in antologie multiautore, tra cui I clown bianchi per Clown Bianco Edizioni, 2017. Opere principali pubblicate: I Racconti del Sangue e dell’Acqua, edito da Nero Press Edizioni in formato illustrato; il romanzo thriller L’inconsistenza del diavolo (Golem Edizioni, 2017); il romanzo per ragazzi Eddie e Melo. Il segreto dei Roccafiore (Plesio Editore, 2018), storia fantasy dal taglio investigativo; il romannzo horror Dove arrivano le ombre (Nero Press Edizioni, 2021). A questa pagina trovate invece le sue pubblicazioni in self, tra cui la saga piratesca a tinte horror Cursed Sails e i romanzi bizzarro fantasy Nero Elfico (vincitore del Premio Cittadella 2016) e Giallo Nanico, tutti confezionati con una cura editoriale di qualità: Illupoelafenice.it
A cura di Marco Molendi
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