Night of the Killer Bears (Thailandia, 2022)
Regia: Kanphong Banjongphinij. Produttore: Lee Thongkham. Fotografia: Wade Muller. Musiche: Bruno Brugnano. Genere: Commedia, Horror. Durata: 95′. Paese di Origine: Thailandia, 2022. Titolo originale: The World of Killing People. Interpreti: Sananthachat Thanapatpisal (Aim), Pattadon Jan-Ngern (Win), Khemanit Jamikorn (Som), Tao Sattaphong Phiangphor (Note), Panisara Rikulsurakan (Nan), Akalavut Mankalasut (Chang).
Aim, con il fidanzato Win e gli amici Tony, Nan e Chang prenota in un anonimo e sperduto resort per trascorrere un week-end di relax e divertimento. Dopo aver fatto il check-in con un poco accogliente receptionist, i ragazzi prendono possesso delle camere ma i loro rapporti cominciano ad avere una brutta piega quando Chang tira in ballo il suo amico Ken morto tempo fa per una sfida di tuffi in mare evitabile. Ma questo è solo l’inizio dell’interruzione della loro armonia… dei strani killer, infatti, con indosso maschere da orsi di peluche faranno la loro comparsa con l’intenzione di uccidere i ragazzi. Per quale motivo si trovano lì? Che siano collegati in qualche modo alla tragedia di cui parlava Chang?
“Ted incontra Terrifier”, è questo lo slogan con cui si presenta allo spettatore questo slasher/home invasion thailandese del 2022 diretto da Kanphong Banjongphinij. Il film parte con tutte le buone intenzioni di questo mondo per poi cadere nella banalità tipica dei film con protagonisti giovani ragazzi con tutti i loro annessi stereotipi, scendendo nella commedia con il personaggio Tony (il solito ragazzo dalla battuta pronta, che prende tutto alla leggera, fissato con le donne e con tanta voglia di non fare nulla dalla mattina alla sera) e da qualche musichetta di sottofondo buttata lì a caso. Il film comincia a prendere la giusta piega quando appaiono gli “orsi assassini” (come citati nel titolo dai toni Romeriani) i quali fanno venire in mente i killer mascherati da animali di You’re Next di Adam Wigard del 2011, ma paragonarlo a Terrifier mi sembra un’eresia per ben due motivi; il primo è che la quantità di splatter non si avvicina minimamente al film di Damien Leone; il secondo sono gli effetti speciali per i quali si è ricorso all’utilizzo della CGI che seppur ben fatta salta facilmente all’occhio dello spettatore. La traballante sceneggiatura fatta di alti e bassi però include degli interessanti twist nella trama che riguarda non solo gli assassini ma anche i protagonisti. Il cast è composto da attori che ben si adattano al tipo di prodotto, chiamati a svolgere il compitino con dialoghi essenziali e non troppo impegnativi. Finale abbastanza prevedibile, visto lo svolgersi degli eventi.
Un film che verrà ricordato per quello che avrebbe potuto essere, ovvero un film ricco di suspence, frenetico e con effetti speciali di livello. Un leggero sapore di amaro pervade lo spettatore una volta arrivato ai titoli di coda ma ammetto che c’è di molto peggio in circolazione.
A cura di Marco Scognamiglio