Imperdibile per chi ama il thriller più nero
Un film che affascina e inquieta lo spettatore
Premonitions (Usa, 2015)
Regia: Afonso Poyart. Soggetto: Ted Griffin. Sceneggiatura: Ted Griffin, Sean Bailey. Fotografia: Brendan Galvin. Montaggio: Lucas Gonzaga. Effetti Speciali: Paul Causey, Michael H. Clark, Jeremy Farlow. Musiche: BT. Scenografia: Brad Ricker. Costumi: Denise Wingate. Produttori: Baua Flynn, Thomas Augsberger, Tripp Vinson, Matthias Emcke, Claudia Bluemhuber. Produttori Esecutivi: Sean Bailey, Jacob Pechenik, Gerd Schepers, Anthony Hopkins. Case di Produzione: Eden Rock Media, Flynn Picture Company, New Line Cinema, Supersensory, Venture Forth. Distribuzione (Italia): Adler Entertainment. Titolo Originale: Solace. Lingua Originale: Inglese. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America, 2015. Durata 101’. Genere: Thriller. Interpreti:Anthony Hopkins (dottor John Clancy), Colin Farrell (Charles Ambrose), Jeffrey Dean Morgan (agente Joe Merriweather), Abbie Cornish (agente Katherine Cowles), Jordan Woods-Robinson (Jeffrey Oldfield), Marley Shelton (Laura Merriwether), Xander Berkeley (Ellis), Janine Turner (Elizabeth Clancy), Kenny Johnson (David Raymond), Jose Pablo Cantillo (Sawyer), Matt Gerald (Sloman), Sharon Lawrence (Eleanor Muff), Joshua Cloce (Linus Harpe), Luiosa Moraes (Victoria Raymond), Adam Boyer (capitano squadra Swat).
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Afonso Poyart è un regista brasiliano dotato di una tecnica specifica che ricorda molto il suo principale mestiere legato agli spot pubblicitari. Premonitions è il suo miglior lavoro, perché usa il genere fantastico e thriller per fare un discorso più ampio su eutanasia, amicizia e amore paterno. Due attori straordinari come Anthony Hopkins e Colin Farrell sono il criminologo John Clancy e il serial killer Charles Ambrose, dotati entrambi di poteri extrasensoriali, che si danno battaglia sul terreno delle premonizioni ma si rispettano e in fondo condividono una lotta comune. Il serial killer uccide solo persone condannate a morte da una malattia che condurrà verso dolori insopportabili prima della fine, vestendo i panni di un terribile angelo liberatore. Il dottor Clancy ha sopportato il dolore di una figlia morta tra atroci sofferenze e durante la battaglia contro un nemico dotato dei suoi stessi poteri rivive giorni terribili. Non solo, nel film vediamo anche la morte di un amico poliziotto (Morgan), pure lui condannato da un tumore terminale. Alla fine lo spettatore non è mai del tutto contro il serial killer, un personaggio che sta a metà strada, non completamente negativo, ma neppure da assolvere alla luce della legislazione vigente e dei comuni principi morali. Molti colpi di scena e scoperte impreviste nel corso di un film che affascina e inquieta lo spettatore, partendo dalla sceneggiatura scritta da Ted Griffin come sequel di Seven. Tecnica di regia insolita, movimenti di macchina rapidi e allucinati, inseguimenti e incidenti iperbolici, situazioni macabre a livello di horror granguignolesco. Colonna sonora ai limiti del fastidioso - la cosa peggiore della pellicola -, spesso invasiva rispetto alla recitazione sommessa dai protagonisti, tra i quali spicca il bravissimo Hopkins, una garanzia per simili ruoli. Fotografia scura e plumbea, montaggio rapidissimo, effetti speciali allucinanti, sceneggiatura abbastanza confusa ma alla fine tutto torna, quindi l’effetto sorpresa regge e le sequenze anticipano a dovere quel che subito dopo accade. Un film nerissimo, una storia senza redenzione dove tutti i protagonisti hanno il loro bravo cadavere nascosto nell’armadio. Imperdibile per chi ama il thriller più nero. Reperibile su Infinity.
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