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Joan Lui di Adriano Celentano

In un mondo di ipocrisia dove armi, droga e prostituzione imperano senza sosta assieme ad altri gravi problemi sociali, un giorno di lunedì arriva Joan Lui,  un personaggio misterioso che allude a Cristo e che predica con la sua musica per la salvezza dell'umanità.

Con una mega produzione di circa venti miliardi di lire di budget (una cifra stratosferica per quei tempi), ancora oggi non riusciamo a comprendere il perché del fallimento commerciale italiano di questo film né il perché di averlo da molti definito addirittura un delirio di onnipotenza del regista. Si potrà dire qualsiasi cosa di Joan Lui ma non si potrà di certo negare il grande lavoro che c'è stato dietro nel realizzarlo. Tecnicamente parlando, riteniamo che rimanga un cult degli anni '80 senza contare i messaggi tuttora più che mai attuali che la pellicola ci dà. Ma forse il problema di fondo rimane proprio questo: l'aver realizzato un film talmente scomodo nei contenuti e nelle immagini da doverlo per forza di cose lasciare via nel dimenticatoio. Celentano aveva già anticipato i tempi su certi temi caldi; il suo film, infatti, probabilmente uscì troppo presto per quegli anni, e il pubblico di conseguenza, non avendo percepito chiaramente i suoi messaggi, ne rimase spiazzato. Altra colpa del clamoroso flop pensiamo sia stata dovuta anche ad una scarsa campagna pubblicitaria da parte dei produttori: con un film di tale portata infatti, parte del budget sarebbe stato dovuto utilizzare per pubblicizzare meglio la sua uscita.
Detto questo però riteniamo che Celentano abbia diretto un film coraggioso e assolutamente coinvolgente: un esperimento senz'altro riuscito dove il grande impegno nel realizzarlo lo si vede fin dalle prime sequenze, grazie anche ad una troupe impareggiabile che, non a caso, viene ricordata nei titoli di testa.
Per le vicende legali che il film ebbe durante l'uscita nelle sale non aggiungeremo altro più di quanto non sia già stato detto in rete; piuttosto ci pare interessante soffermarci sulle due versioni esistenti del film: quella lunga integrale appena uscita nelle sale e quella corta per la TV rimontata dallo stesso Celentano. Se da una parte infatti la versione lunga rimane la più completa e voluta dal regista, riteniamo che anche il nuovo montato per la versione televisiva sia stato un ottimo lavoro soprattutto per alcune sequenze inedite non inserite nell'edizione integrale.
Con un ottimo cast, bellissime musiche, scenografie imponenti, effetti speciali curatissimi e balletti trascinanti, possiamo dire che a distanza di tanti anni, la pellicola del nostro conserva ancora oggi una potenza e un fascino immaginifico che ne fa a tutti gli effetti un cult degli anni '80.
Per i patiti e non di Celentano, sicuramente un titolo da recuperare.
     
a cura di Red Scorpion