Il
colore venuto dallo spazio di Gou Tanabe, tratto dal
racconto omonimo di Howard Philips Lovecraft,
pubblicato dalla J-Pop.
Strano
destino quello di Howard Philips Lovecraft. Quasi del tutto
sconosciuto in vita, da morto, le sue opere sono diventate fumetti,
giochi di ruolo, videogiochi e film. Oltre ad aver ispirato musicisti
metal e dark. Ora, da qualche anno a questa parte, anche un mangaka
classe 1975, Gou Tanabe,
si cimenta con l'opera del maestro.
Dopo
Il mastino, Il tempio e La città senza nome (già pubblicati
dalla J-Pop in unico volumetto) , è la volta de Il colore venuto
dallo spazio.
Questa
opera di fantascienza nera, o horror fantascientifico, scritta nel
1927 e pubblicata sulla rivista pulp Amazing Stories, è uno dei
racconti più riusciti di Lovecraft. Anche se egli, che era il
più feroce critico del proprio lavoro, lo definiva “uno studio
d'atmosfera, non un vero e proprio racconto”. Usava proprio queste
parole in una lettera allo scrittore, poeta, pittore e scultore Clark
Ashton Smith, aggiungendo che al racconto “mancano unità e
crescendo drammatico”.
Il
critico ed esperto lovecraftiano Giuseppe Lippi, curatore per
Mondadori di tutti i racconti di Lovecraft, lo definisce
invece “un capolavoro”.
Il
colore venuto dallo spazio, scrive Lippi, “è
semplicemente uno dei racconti più realistici, sapienti e
controllati di Lovecraft, che si diffonde in un magistrale
ritratto d'ambiente e nella credibile ricostruzione di una tragedia
umana e naturale”.
Lippi
non esagera. Basta leggere l'opera originale per sincerarsene.
La
storia, che i lovecraftiani conoscono a memoria, parla di un
meteorite che cade nel terreno della fattoria di Nahum Gardner che
vive con la moglie e tre figli, ai confini di Arkham.
Il
meteorite nasconde al proprio interno un globo di un colore che non
rientra nello spettro conosciuto.
Presto
stranezze varie colpiranno la vegetazione e la fauna nei pressi della
fattoria dei Gardner: frutta enorme ma immangiabile, insetti e
animali dalle forme strane e così via.
Una
sorta di malattia che colpisce prima le piante, poi le bestie e
infine gli esseri umani.
Tanabe
disegna in bianco e nero e adorna le proprie tavole con il grigio
dei retini.
Risparmiando
sulle didascalie e preferendo raccontare con le immagini e i
dialoghi, il mangaka riesce a rendere in pieno l'atmosfera morbosa,
macabra e visionaria del racconto originario.
Il
ritmo è incalzante (Tanabe rallenta e accelera al momento giusto) e
l'orrore procede gradualmente. Si inizia con pochi elementi
inquietanti, piccole cose che non quadrano nella vita altrimenti
regolare dei Gardner e si arriva, passo dopo passo (o meglio goccia
dopo goccia) all'orrore totale. Quello con la O maiuscola.
Il
segno di Tanabe è realistico, incisivo, raffinato e semplice
allo stesso tempo. L'alchimia tra bianco (poco), nero e grigio
(molto) è riuscita.
Le
tavole alternano composizioni di due, tre vignette ad altre con molte
di più e alle suggestive e intense splash page.
L'entità-colore,
una sorta di essere venuto da un'altra dimensione cosmica, è resa da
un uso accorto dei retini grigi.
La
prosa “difficile” di Lovecraft è trasformata in immagini
terrifiche e inquietanti. Parlerei più di un'interpretazione
dell'opera lovecraftiana che di riduzione o adattamento. Sebbene,
obiettivamente, sia più facile leggere Tanabe che Lovecraft,
Il colore venuto dallo spazio versione manga non è una
semplice opera di divulgazione a fumetti.
È
molto di più.
Consigliato
sia chi ha letto più volte il racconto, sia a chi non lo ha mai
fatto. A quest'ultimo auguro di partire da Gou Tanabe per
approdare a Howard Philips Lovecraft.
GLI
AUTORI
Gou
Tanabe è un mangaka nato nel 1975. Di lui non si sa altro. Né si
dispone di sue foto.
Howard
Philips Lovecrat è nato il 1890 a Providence, negli USA. Oggi
considerato uno dei più grandi scrittori horror, in vita non ebbe
successo. Tanto che dovette mantenersi con revisioni di lavori altrui
(racconti che spesso riscriveva completamente) e denaro di famiglia.
I genitori soffrivano entrambi di malattia mentale e sono morti
precocemente.
HPL
si sposò con Sonia Greene, ma il matrimonio durò circa un anno. Dopo
avere tentato la fortuna a New York, divorziò dalla moglie e ritornò
alla sua amata Providence, dove vivevano le zie materne. In vita ha
pubblicato principalmente sulla rivista Weird Tales, per quanto
disprezzasse, con poche eccezioni, gli autori delle riviste pulp.
È
morto a 46 anni per un tumore intestinale. Dopo pochi anni i suoi
racconti furono editi dalla Arkham House, casa editrice fondata
dall'amico August Derleth proprio per pubblicare il lavoro di HPL.
Sono seguite numerose edizioni in tutto il mondo. Dai suoi racconti
sono stati tratti videogiochi, giochi di ruolo, film, fumetti e
dischi musicali.
Il
colore venuto dallo spazio
Autore:
Gou Tanabe, tratto dal racconto omonimo di H. P. Lovecraft.
Editore:
J-Pop
Prezzo
di copertina: € 6,90
a
cura di Luca Bonatesta
(lucabonatesta71@gmail.com)