Paolo Di Orazio: I suoi Nuovi Delitti sono un ritorno tra i labirinti della mente umana.
A distanza di trentacinque anni dal suo controverso esordio con Primi delitti, Paolo Di Orazio torna a scuotere le fondamenta dell’horror italiano con Nuovi delitti. Un titolo che non è semplicemente un seguito, ma un’affermazione radicale di come il genere splatterpunk, da lui così influenzato, possa evolversi in modo sorprendente, mantenendo intatta quella brutalità che ha definito il suo stile, ma arricchendolo di nuove sfumature, riflessioni e simbolismi.
L’evoluzione dell’orrore: dalle viscere alla psiche.
Nuovi delitti si apre con la promessa di un orrore che non si limita alla superficie della carne martoriata, ma che si addentra nei recessi più oscuri della psiche umana. Se Primi delitti era un fiume in piena di violenza fisica e psicologica, questa nuova raccolta sposta l’attenzione sui traumi più sottili e pervasivi. I protagonisti, ormai adulti e segnati da un passato che non li lascia in pace, sembrano vittime di un circolo vizioso, in cui le loro azioni sono inevitabilmente dirette da forze che non comprendono, ma che non possono evitare. Questo non è solo un horror corporale, ma un’analisi del disagio umano che risuona molto più profondamente.
I racconti come frammenti di un incubo collettivo.
Di Orazio non si limita a raccontare storie individuali, ma costruisce una sorta di mosaico del male, dove ogni pezzo contribuisce a formare un quadro più ampio e disturbante. I racconti sono separati e indipendenti, ma si intrecciano in una rete di temi ricorrenti: l’alienazione, la violenza ereditata, la consapevolezza del proprio lato oscuro. La scrittura di Di Orazio è ferocemente onesta, senza cedere mai alla tentazione di edulcorare l’orrore che descrive. Ogni storia è un viaggio nell’abisso, eppure non si ha mai la sensazione di essere semplicemente spettatori. L’autore ci invita a immergerci, a far parte di quella follia che caratterizza il suo universo narrativo.
Il libro non è solo un ritorno ai temi che hanno reso Primi delitti un’opera di culto, ma anche un tentativo di riaggiornare e rinnovare il linguaggio dell’orrore sempre in maniera viscerale. La violenza non è mai gratuita, ma è sempre il risultato di dinamiche psicologiche complesse. Il corpo martoriato diventa, in Di Orazio, una sorta di metafora della mente, che si scompone e si frantuma sotto il peso dei ricordi e delle emozioni represse.
Nuovi lettori, vecchi incubi.
Pur essendo un seguito, Nuovi delitti non richiede la lettura del libro precedente per essere apprezzato. Ogni racconto è una storia a sé, con i suoi demoni e le sue paure. Tuttavia, il legame con Primi delitti è inevitabile, e per chi ha già familiarità con l’universo creato da Di Orazio, la lettura si arricchisce di nuove sfumature. È come tornare a un sogno ricorrente, dove le immagini familiari si mescolano a nuove e inquietanti rivelazioni.
L’AUTORE
Pioniere dello splatterpunk Italiano con l’antologia Primi Delitti (pubblicata per la prima volta nel 1989), Paolo Di Orazio ha pubblicato innumerevoli racconti, romanzi e fumetti con alcune delle più prestigiose case editrici underground e mainstream italiane, nonché è stato creatore ed editor della rivista cult Splatter. Siede alla batteria di diverse band, tra cui quella dei Latte e i suoi derivati, ed è Active Member della Horror Writers Association.
NUOVI DELITTI
Dopo trentacinque anni, l’orrore è pronto a tornare. Ediz. illustrata
Autore: Paolo Di Orazio
Illustratore: Alessio Villotti
Editore: D Editore
Formato: Brossura
Anno: 2024
Pagine: 190
Codice ISBN: 9791281842991
Prezzo: 17,90 €
A cura di Cesare Buttaboni
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