Piggy di Carlota Pereda

Piggy (Spagna, Francia, 2022)

Regia, Soggetto, Sceneggiatura: Carlota Pereda. Fotografia: Rita Noriega. Montaggio: David Pelegrin. Musiche: Olivier Arson. Scenografia: Oscar Sempere. Costumi: Arantxa Ezquerro. Trucco: Paloma Lozano. Produttore: Merry Colomer. Case di Produzione: Morena Films, Backup Studio, CerditaAIE, La Banque Postale, Indéfilms. Distribuzione (Italia): I Wonder. Genere: Thriller, terrore. Durata: 99’. Titolo Originale: Cerdita. Interpreti: Laura Galán (Satra), Richard Holmes (il sequestratore), Carmen Machi (Asun), Irene Ferreiro (Claudia), Camille Aguilar (Rocio), Caluadia Salas (Maca), Pilar Castro (Elena), José Pastror (Pedro).

Piggy è cinema del terrore – orrore non soprannaturale ma connaturato nell’ordine delle cose -, è anche un thriller, romanzo di formazione, cinema che affronta il tema del bullismo, nella fattispecie del body shaming. Primo lungometraggio della regista spagnola Carlota Pereda che sceneggia il corto di esordio (Premi Goya e Forqué nel 2019) – montato da David Pelegrin in formato da 99’ – e confeziona un lavoro interessante, girato ad alta tensione. In breve la trama. Sara è la figlia del macellaio di un paesino spagnolo, vive oppressa dalla madre e con un fratellino al quale vuol molto bene, soffre di bulimia ed è obesa, per questo viene derisa dalle compagne, soprattutto da Maca, Rochio e Claudia (che sarebbe amica ma lascia fare). Un giorno viene infastidita in piscina dalle tre ragazze mentre fa il bagno da sola, due di loro potrebbero addirittura farla annegare in seguito a uno squallido gioco, ma è uno sconosciuto che la salva, purtroppo con metodi cruenti, perché rapisce le tre ragazzine, ne uccide una e tortura le altre. Lo sconosciuto è uno psicopatico che mette in allarme per alcuni giorni l’intero villaggio, scatenando una caccia al mostro, degenerata in una prevedibile ecatombe. Protagonista del film la stessa Laura Galán che aveva interpretato il corto, tutta la narrazione è sospesa tra il rapporto di amore e terrore che si instaura tra la ragazza e il folle sconosciuto, convinto che loro due sono dei disadattati ma potrebbero stare bene dopo aver eliminato chi vive irridendo. Piggy è il soprannome della ragazza obesa, diventa il titolo internazionale del film, in spagnolo Cerdita (porcellina).

Pellicola girata in un insolito formato quadrato, fotografia a colori di un’Estremadura arsa dal sole (Noriega), la regista abbonda in inquietanti soggettive, sprofondando lo spettatore in un clima angoscioso e claustrofobico. Le suggestive scenografie ricordano gli anni Ottanta, soprattutto costumi e interni, pur in un’ambientazione contemporanea, forse per sottolineare l’arretratezza culturale dei luoghi iberici dove si svolge l’azione. La regista (anche sceneggiatrice) compone un quadro familiare perfetto di una ragazzina incompresa che vive con un padre abulico e una madre ossessiva, fin troppo dura e (a suo modo) protettiva. I rapporti tra Sara e il mondo esterno sono analizzati a dovere, viene messo in evidenza il motivo per cui la ragazza non vuole uscire e andare alle feste con le amiche, che non sono certo compagne sincere. Una nota di colore è costituita dalla Guardia Civil del paese, rappresentata da due inetti poliziotti che sembrano usciti da una commedia grottesca di Almodovar. La forza della pellicola sta nel fatto che la regista usa gli strumenti del torture, del cinema splatter e del thriller per comporre un discorso sociale contro il bullismo e per affrontare il tema dei rapporti tra adolescenti e genitori. Film girato in una calda e assolata Estremadura, tra giugno e luglio del 2021, per la precisione nel piccolo comune di Villanueva de la Vera. Presentato al Sundance Film Festival e al Festival del Cinema di San Sebastián, prodotto da Spagna e Francia, uscito nelle sale italiane non in moltissime copie, distribuito poco e male da I Wonder, mentre è andata meglio negli Stati Uniti. Un clamoroso insuccesso al botteghino, se rapportato al budget di due milioni e mezzo di euro, forse per la tematica truce, per un realismo crudele, per un eccesso di sangue e torture. Ma tutto questo è la forza di Piggy, chi ama il cinema del terrore ricerca proprio tali elementi in un’opera cinematografica. Visto grazie a Rai 4, in Prima TV, in data 4 dicembre 2024. Adesso disponibile su Rai Play. Cinema del terrore, realistico e angosciante, ma anche cinema utile che tratta problemi reali. Davvero un buon film, truce e inquietante, che potrà avere un successo postumo, televisivo.

A cura di Gordiano Lupi



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