Quando e come è nata la tua passione per la musica e per il rap in particolare?
La mia passione per la musica rap è nata da molto piccolo in un contesto che non ha niente a che fare con eventi live. Praticamente la prima volta che mi innamorai del rap fu ascoltando un singolo edizione speciale dei Sottotono consigliatomi da una cugina durante una visita in Veneto. Avrò avuto sì e no una decina d’anni.
Chi sono i tuoi artisti di riferimento, italiani o stranieri?
Domanda un po’ generica perché la musica e gli artisti progrediscono col passare del tempo. Comunque per il momento i miei artisti preferiti, che mi piace ascoltare anche come sottofondo, sono Guè, Noiz, Salmo e a volte apprezzo molto il flow di Nitro.
I brani del tuo album One Bloode sono cupi ma esprimono anche volontà di resilienza. Alla vita e alla società. È così?
È vero ogni volta che inizio a elaborare un pensiero cupo e quindi magari a esporlo si attiva l’istinto di sopravvivenza verso quello che non accettiamo e quindi automaticamente cerco sempre di inserirci nella barra del pezzo su cui sto lavorando “l’antidoto” per sconfiggere le paure.
Mi pare di ravvisare una matrice letteraria e/o cinematografica nei tuoi testi. Oltre alla musica ci sono scrittori o registi a chi ti ispiri?
In realtà mi ispirò alla vita reale come farebbe qualsiasi osservatore di ciò che gli gira intorno. Comunque sì, ho visto molti film, letto qualcosina ma la maggior parte delle volte non li uso come ispirazione. Al massimo mi piace richiamare più generi e altri artisti ma sempre dell’ambito musicale.
Consideri i tuoi, brani di denuncia sociale?
Assolutamente no. Li ritengo una personale introspezione che mi permette di creare l’antidoto alle mie paure e non sono il tipo di artista narcisista che pretende che tutti quelli che hanno un’opportunità di ascoltarlo debbano essere d’accordo con lui per forza.
Quanto influenza la tua musica vivere una città piccola e difficile come Brindisi?
In realtà se io continuo ad apprezzare ancora il rap e proprio perché Brindisi mi ha dato questa opportunità. Tutto sta nel riuscire a metabolizzare il meglio di ciò che è una città come la nostra può darci.
Componi da solo basi e testi? Cosa componi per prima?
No io compongo solo i testi o al massimo posso fare il postmastering delle varie tracce registrate. Per le basi ho fatto sempre riferimento a collaborazioni con producer del posto. Ovviamente sono due elementi, la scrittura il producing, che, se non viaggiano di pari passo, resta poca speranza che esca una traccia orecchiabile
Cosa ne pensi della scena rap e trap attuale? Chi stimi?
In Italia il rap, secondo me, da qualche produzione importante si è un po’ rattristito e come se chi è alla vetta come un Fibra o un Marracash hanno iniziato a inmanicunirsi e perdere la pasta che li hanno portati a essere quelli che sono. Per quanto riguarda la trap uso diciamo un eufemismo: i trapper sono nient’altro che marionette dei Papà ricchi che non hanno la minima idea su cosa sia la tecnica di fare rap e quindi strabordano di filtri le loro tracce modeste per nascondere i loro difetti.
Ricordiamo che il disco One Bloode di Magro Millle Chli si può ascoltare qui:
https://on.soundcloud.com/7QhyoAM1g77zffAv8
A cura di Luca Bonatesta
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