Intervista ai Black Motel Six

1. Ciao, presentate i Black Motel Six in poche parole ai nostri lettori. 
Ciao, siamo i Black Motel Six – metal band da Roma; siamo in attività da circa il 2012 e recentemente è uscito il nostro nuovo album “When The Pillars Collapse”.

2. Come definireste il vostro sound e quali sono i vostri punti di riferimento? 
L’album precedente ha uno stampo “groove metal” che abbiamo iniziato a sentire un po’ stretto nel corso degli anni. “When the Pillars Collapse” è stato scritto senza porci troppe domande sul genere e su quali influenze inserire, cercando però di evitare plagi o scopiazzature inutili. Le influenze includono tutto ciò che può essere ormai considerato “classico” e che hanno mantenuto il fuoco “acceso” per farci continuare a suonare (come i Pantera ad esempio, o i Machine Head) e “moderno” come GojiraMeshuggahPeriphery per citarne qualcuno. A proposito dei Periphery, abbiamo l’onore di avere un assolo di Mark Holcomb su “Angel”.

3. Com’è stato realizzare “When The Pillars Collapse”?  Insomma, è cambiato qualcosa stavolta nel vostro metodo compositivo? Normalmente Marco, il nostro chitarrista, arriva con delle idee più o meno complete in sala prove e le suona. Da quel momento in poi vengono potenzialmente stravolte e ne esce un brano completamente nuovo, frutto del lavoro di condivisione con tutti; altre volte invece il brano funziona già molto bene e quindi il lavoro è molto più veloce e normalmente si tratta di “cesellature”.

4. Pensate che i Black Motel Six si esprimano meglio in studio o live? E perchè? 
La dimensione live è la dimensione che prediligiamo perchè cerchiamo costantemente di comunicare con il pubblico attraverso la nostra musica; parte di questo è anche parte integrante del processo di scrittura dei brani, dove alcune sezioni di brano sono proprio pensate per essere suonare dal vivo. Nonostante siano canzoni con testi in inglese, durante i live Stefano spesso si ferma a spiegare di cosa trattano i testi delle canzoni per coinvolgere il pubblico non solo sul piano prettamente musicale ma anche sul piano del significato e di quello che è stata un’esperienza, un pensiero o una riflessione riguardo un determinato tema.

5. Avete già stabilito una ipotetica data per il vostro prossimo full-length? 
Non ancora ma sicuramente dopo il periodo promozionale di “When The Pillars Collapse”, cominceremo a scrivere!

6. Come è stato accolto fino ad ora “When The Pillars Collapse”? Siete soddisfatti in generale?
La soddisfazione che cercavamo di più è durante i live e siamo contenti che i brani sembra che funzionino e gli ascoltatori li apprezzino. Man mano che li suoniamo live vengono migliorati nella performance e questo li rende sempre più convincenti.

7. Dove volete arrivare con questa band e qual è la vostra più grande ambizione, nonostante siate in giro da molti anni?
Il sogno è poter arrivare a tante persone e che possa comunicare le stesse emozioni che abbiamo provato ad esprimere!

8. Con chi vorreste fare un tour o una data almeno una volta nella vostra vita? 
Direi che siccome i Pantera originali non ci sono più, sicuramente sarebbe bello poter suonare di supporto a i Gojira!

9. Ok abbiamo finito, concludete come volete. 
Un saluto da parte nostra. Grazie per lo spazio! Un saluto a tutti i lettori e ricordate di supportare le band italiane!!

La recensione dell’album When the Pillars Collapse.

A cura di Knife



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