L’intruso di Deon Taylor

L’intruso (Usa, 2019)
Regia: Deon Taylor. Soggetto e Sceneggiatura: David Loughery. Fotografia: Daniel Pearl. Montaggio: Melissa Kent. Musiche: Geoff Zanelli. Case di Produzione: Screen Gems, Hidden Empire Film Group, Primary Wawe Entertainment. Durata: 102’. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America, 2019. Lingua Originale: Inglese. Interpreti: Dennis Quad (Charlie Peck), Michael Ealy (Scott Russell), Meagan Good (Annie Russell), Joseph Sikora (Mike), Lili Sepe (Cassidy Peck/Vanessa Smith), Debs  Howard (Reception Clerk).

The Intruder (titolo originale) è un film nordamericano dal taglio molto televisivo che ho recuperato su Rai 4, il canale digitale del thriller e del noir, ma che è apprezzabile (senza spese) anche su Rai Play. Scott (Ealy) e Annie (Good) vogliono fare un figlio e non hanno intenzione di vivere in città, per questo comprano una casa della Napa Valley chiamata Foxglove dal suo vecchio proprietario, Charlie Peck (Quaid). Tutto molto ordinario sino a questo punto, ma le stranezze cominciano quando ci accorgiamo che Charlie non ha nessuna intenzione di abbandonare la casa. Inoltre sono troppe le cose che non tornano sul losco figuro che mostra una predilezione per Annie e un’antipatia per Scott. La moglie di Charlie sarebbe morta di cancro, ma le ricerche di Scott fanno scoprire una decesso per presunto suicidio, inoltre pare che la figlia che vive in Florida non voglia avere più niente a che fare con il padre. Basta con la trama, il film presenta un crescendo di tensione e una suspense palpabile che non va sciupata con anticipazioni fuori luogo. Il regista dimostra di saperci fare con i meccanismi del cinema thriller, diffonde indizi a tempo debito, incasella suggestioni horror in una storia nerissima, schizza qua e là un po’ di erotismo, infine gira molto bene una sceneggiatura di David Loughery che non concede tregua allo spettatore. La regia alterna parti oniriche e ricordi a momenti di pura suspense vissuti in diretta, così come le immagini inserite ad arte con personaggi che compaiono e appaiono fanno parte della tensione narrativa. Inutile dire che il montaggio di Melissa Kent è perfetto, 102’ di narrazione sono la misura adatta per il film, mentre la fotografia di Daniel Pearl è soffusa di chiaro scuri evocativi e di luminose panoramiche. Colonna sonora di Geoff Zanelli interessante, in tema con la storia. Interpreti molto ordinari, soprattutto Ealy e Good nei panni dei coniugi che vivono un vero e proprio incubo, mentre Dennis Quad sfoggia la giusta folle espressione tra le pieghe dei sorrisi. Se proprio vogliamo trovare difetti a una pellicola di puro intrattenimento che non aspira alla qualifica di capolavoro, diciamo che la storia sa molto di già visto e di già detto, inoltre il finale è abbastanza scontato. Un buon thriller nordamericano che cita Shining nel momento più alto della follia di Charlie, quando fracassa una porta per dare la caccia ai coniugi. Consigliato per gli amanti del thriller psicologico e dell’horror non soprannaturale.

A cura di Gordiano Lupi



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