Smash Cut di Lee Demarbre

Smash Cut (Canada, Usa 2009)
Regia, Soggetto: Lee Demarbre. Sceneggiatura: Ian Driskoll. Produttore: Robert Menzies. Produttore esecutivo: Joe C. Dwek. Casa di produzione: Lionsgate. Distribuzione in italiano: Rai Cinema, 01 Distribution. Fotografia: Jean-Denis Ménard. Montaggio: Lee Demarbre. Effetti speciali: Jason Holtz. Musiche: Michael Dubue. Scenografia: Norman Soper. Costumi: Andy Tait. Trucco: Angie Mills. Storyboard: Randy Smith. Art director, Character design: Csaba András Kertész. Genere: Orrore, Thriller. Durata: 79′. Lingua originale: Inglese. Paese di Origine: Canada, Usa, 2009. Interpreti: David Hess (Able Whitman), Sasha Grey (April Carson), Michael Berryman (Philip Farmsworth Jr.), Herschell Gordon Lewis (Fred Sandy), Jesse Buck (Isaac Beaumonde), Ray Sager (Reverendo Ezekial Boone), Jennilee Murray (Georgina Carson/Gigi Spot), Michael Dubue (Alan Dackman), Barry Blake (Armand Parys), Parisa Kasaei (Intern).

Able Whitman è un regista di film horror molto contestato dal suo pubblico in quanto utilizza effetti speciali poco realisti e ridicoli. Una sera, uscendo da un night club, viene coinvolto in un incidente stradale nel quale muore Gigi Spot, la spogliarellista che si stava portando a casa. Ma da quell’incidente ecco che arriva l’ispirazione… Able utilizza il cadavere della spogliarellista nel suo prossimo film riscuotendo il tanto atteso successo. Da quel momento, Able darà vita a una catena di omicidi e mutilazioni che favoriranno la sua scalata al successo con grande stupore del suo produttore Philip Farmsworth Jr. e dei suoi investitori. Intanto April, sorella della spogliarellista defunta, indaga sulla sua scomparsa assumendo il bizzarro ma astuto detective Isaac Beaumonde il quale sospetta sin da subito su Able. Ma l’unico modo per coglierlo con le mani nel sacco è che Sasha si faccia ingaggiare per uno dei suoi film.

Film del 2009 diretto da Lee Gordon Demarbre (Jesus Christ Vampire HunterSummer’s Moon) che omaggia il genere splatter di Herschell Gordon Lewis, tanto da far apparire quest’ultimo in un paio di cameo. Evidentemente low budget, il regista si gioca la carta dell’autoironia per coprire le varie pecche del film, quali la recitazione e la sceneggiatura, facendo concentrare così lo spettatore sul lato divertente del film, rappresentato da scene splatter (anche se un po’ con il freno a mano tirato ma godibili e abbastanza realistiche) e momenti esilaranti di pura follia con personaggi molto sopra le righe. Nel ruolo di Able Whitman troviamo David Hess il quale, oltre a essere invecchiato maluccio (siamo molto lontani dalle memorabili performance viste ne L’Ultima Casa a Sinistra di Wes Craven e ne La Casa Sperduta nel Parco di Ruggero Deodato) appare allo spettatore come una ridicola macchietta. Ma ci piace pensare che la cosa sia voluta. Il personaggio di Philip Farmsworth Jr. è interpretato invece da un iconico Michael Berryman con un improbabile parrucchino riccioluto sulla sua pelata. Il ruolo di April è affidato all’ex star del porno Sasha Grey. Nonostante tutto, il film scorre bene, anche se il finale è un po’ affrettato come se il regista avesse esaurito le idee.

Sicuramente non si può gridare al capolavoro (pertanto se siete dei palati fini statene alla larga), ma se lo si guarda con lo spirito giusto, ovvero quello di passare una serata a divertirsi con litri di sangue e body count, questo film non tradirà le aspettative. E comunque Herschell Gordon Lewis a inizio film vi avvisa che sta a voi se proseguire o meno la visione.

A cura di Marco Scognamiglio



Tutti i diritti riservati per immagini e testi agli aventi diritto ⓒ.