Super Mario Bros – Il film di Aaron Horvath e Michael Jelenic

Super Mario Bros. – Il film (Usa, Giappone 2023)
Regia: Aaron Horvath, Michael Jelenic
Sceneggiatura: Matthew Fogel
Produzione: Illumination, Nintendo
Musiche: Brian Tyler, Kōji Kondō

Il brand di Super Mario è noto ai più. Anche io ho giocato un paio di titoli pur non avendo mai avuto una console Nintendo. È un marchio talmente popolare che già molti anni fa tentarono di farne un film (quella volta in live action) con il mai troppo compianto Bob Hoskins a interpretare Mario, ma non andò molto bene. Sono passati gli anni e, ora che l’animazione 3D è ad alti livelli, è uscito quest’altro film che, alla fin fine, è un cartone animato.

Mario e Luigi sono due spiantati idraulici italoamericani di Brooklin che si trovano, per uno strano scherzo del destino, a viaggiare dalle fogne della loro città a un regno magico. Nel viaggio, però, vengono divisi e dove il fratello minore, Luigi, finisce nel regno dei malvagi Koopa (delle tartarughe umanoidi), Mario finisce in un regno di uomini fungo governato dalla affascinante principessa Peach. Pare che il re dei Koopa voglia conquistare l’intero mondo grazie a un artefatto che ha rubato tempo addietro e ora i due idraulici sono finiti dentro a questa stramba guerra fantasy. Riusciranno a ritrovarsi e salvare i mondi?

Questo film è quantomeno strano. Intanto è un fantasy bello e buono e, visto che si parla di un prodotto giapponese, direi proprio un isekai (un tizio del nostro mondo viene trasportato in un regno fantasy) con una trama abbastanza semplice perché sia adatto a un pubblico di bambini. Questo è quello che ti aspetti e i colori e la “scioccheria” dei personaggi seguono questa linea. Di contro il film ha diversi passaggi cupi che a un bambino secondo me potrebbero fare proprio paura e lunghe dissertazioni sulla morte tragica che, sì, non è una morte (perdonatemi la battuta) ma è il modo in cui se ne parla che è fin troppo serio. Anche se lo fa una stella pazza.
Dei molti personaggi risalta la principessa Peach che diventa un personaggio d’azione a tutti gli effetti che spesso ruba la scena al protagonista. Alcuni potrebbero lamentarsene, ma sarebbe alquanto sciocco. Non è male vederla sviluppare una certa profondità oltre che a “essere in un altro castello” e baciare nasi.
L’animazione è buona, coloratissima, rapidissima, segue spesso i canoni dei giochi (di moltissimi di quelli esistenti, che vengono così citati) in modo efficiente con salti, corse, rotolamenti e vari power-up. Il tutto risulta divertente e bello da vedere con scene che talvolta sono degne di prodotti d’azione superiore a questo.
Sul piano musicale abbiamo un bene orchestrato mix delle musiche dei giochi (soprattutto del classico) usate nei giusti momenti con vecchie glorie degli anni passati che un bambino non può conoscere. Qui si ritorna al punto del quale parlavo più sopra, ovvero che questo è un prodotto che sembra per bambini, ma non lo è.
Tutto il film da l’idea di essere una enorme operazione nostalgia per adulti che riconoscono così quell’ester-egg, quella musica, affrontano quel concetto senza problemi (si cerca di dare un senso ad alcune stramberie dell’ambientazione dei giochi). Tutto questo non è sbagliato, ma non era quello che mi aspettavo o che il trailer sembrava promettere. Meglio per me senz’altro, e penso che un bambino si divertirà lo stesso guardando la scimmia che salta e tira banane dal suo go-kart.
Solo un appunto veramente negativo mi sento di fare a questo film. Lo so che è la sua frase tipica, ma al sedicesimo “Mamma mia!”, in quanto italiano, ho cominciato a sentirmi proprio preso per il culo.

Tirando le somme è un film migliore del previsto, per quanto rimanga semplice, che va bene per una serata di relax.

A cura di Marco Molendi



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