Regia: David Cronemberg. Soggetto: dal romanzo a fumetti di John Wagner e Vince Locke. Sceneggiatura: Josh Olson. Fotografia: Peter Suschitzky. Montaggio: Ronald Sanders. Effetti Speciali: David Neil Trifunovich, Aaron Weintraub. Musiche: Howard Shore. Scenografia: Carol Spier, James McAteer, Peter P. Nicolakakos. Costumi: Denise Cronenberg. Trucco: Stephan Dupuis. Produttore: Chris Bender, J.C. spink. Case di Produzione: New Line Cinema, Bender Spink. Distribuzione (Italia): 01 Distribution. Titolo Originale: A History of Violence. Paese di Produzione: USA, 2005. Durata: 96’. Genere: Thriller. Interpreti: Viggo Mortensen (Tom Stall / Joey Cusack – doppiato da Pino Insegno), Maria Bello (Edie Stall), Ed Harris (Carl Fogarty), William Hurt (Richie Cusack), Ashton Holmes (Jack Stall), Peter McNeill (sceriffo Sam Carney), Stephen McHattie (Leland Jones), Greg Bryk (Billy Orser), Sumela Kay (Judy Danvers), Kyle Schmid (Bobby Jordan), Deborah Drakeford (Charlotte), Gerry Quigley (Mick), Heidi Hayes (Sarah Stall), Aidan Devine (Charlie Roarke), Bill MacDonald (Frank Mulligan), Michelle McCree (Jenny Wyeth), Ian Matthews (Ruben), R.D. Reid (Pat).
Un film che nasce da un romanzo grafico scritto da John Wagner e disegnato da Vince Locke, ricco di personaggi fumettistici ben caratterizzati, intriso di sangue e violenza, con quel pizzico di sesso che non guasta. Il film inizia con il racconto delle squallide gesta di due criminali psicopatici che massacrano per gusto le persone che incontrano sulla loro strada, ma dopo alcune sequenze ci rendiamo conto che il protagonista è Tom Stall, l’eroico ristoratore che libera il paese in cui vive dalla presenza dei due energumeni. Tom viene acclamato dai concittadini, ma lui cerca di non apparire e non vuol parlare di quel che ha fatto, perché ha un terribile segreto da nascondere. La sua famiglia – una moglie che ama, un figlio adolescente che si ribella ai bulli e una bambina -, può correre un grave pericolo da una serie di conseguenze negative scatenate nel mondo della mala. Il nome fittizio di Tom Stall nasconde la vera identità criminale (Joey Cusack) abbandonata per condurre finalmente una vita tranquilla. Non vado oltre con la trama, ma invito alla riscoperta di un thriller cupo e nerissimo che riesce a far vivere un palpabile clima di tensione. Ambientazione nella cittadina immaginaria di Millbrook nell’Indiana, anche se le riprese sono avvenute in Canada, nella vera Millbrook che si trova nell’Ontario. David Cronenberg non lo scopriamo noi, autore canadese di film importanti come Videodrome, Il demone sotto la pelle, Il pasto nudo, Scanners, La zona morta, La mosca, Spider… anche in questo lavoro mostra senso del ritmo e grande attenzione all’analisi introspettiva dei personaggi. A History of Violence è uno dei film che il regista considera meno, al punto di affermare che l’ha fatto solo per pagare dei conti in sospeso, ma la sua è una valutazione eccessivamente negativa, perché si tratta di un’opera ben costruita, sia tecnicamente sia dal punto di vista della sceneggiatura. La fotografia color pastello ricorda il fumetto, il montaggio è rapido ed essenziale, la colonna sonora suggestiva, il racconto procede in maniera lineare per colpi di scena imprevedibili. Alcuni cambiamenti tra romanzo grafico e sceneggiatura si avvertono ma non sono basilari nell’economia di una narrazione intensa e coinvolgente. Viggo Mortensen è il mattatore della scena, davvero molto bravo nel dare volto ed emozioni a un personaggio dotato di una doppia personalità. William Hurt si vede solo nel finale, bravo anche lui nei panni del fratello gangster che si sente tradito da chi ha voluto cambiare vita e ha tutta l’intenzione di fargliela pagare. Un film da riscoprire.
A cura di Gordiano Lupi