Romanzo fantasy denso di immagini poetiche
Opera di narrativa tematica che merita di essere letta
[…] Mi è stato concesso di scegliere, di redimere o vendicare: ho scelto. E di quei bambini, adesso, son voce, perché la prole può risanare là dove l’adulto non è stato capace di andare. Il Grande Spirito, di fianco a me, osserva laggiù dove, per un istante, immagino i volti di mia madre e mio padre. Del nonno e di tutti i suoi abitanti […]
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I perduti di Bosco Rosso è un romanzo breve di Arianna Cislacchi, edito da 256 Edizioni all’interno della Collana 5-Tematiche.
È un’opera intensa e lirica, sospesa tra allegoria, denuncia e rito. Si tratta di un romanzo fantasy denso di immagini poetiche, che intreccia il punto di vista umano a quello della Natura vivente, dando voce alle creature dimenticate, agli spiriti dei boschi e alle vittime silenziose dell'arroganza antropocentrica.
Ambientato nel villaggio immaginario di Lys, ai piedi delle Alture Sempreverdi, il romanzo segue la giovane Sophie Lemar, nipote di un cacciatore spietato. La narrazione si snoda attraverso visioni, sogni, tragedie e risvegli spirituali, mentre la protagonista affronta l’orrore del massacro dei Cervo-Volpe, creature magiche e innocenti portatrici di rigenerazione. La caccia sfocia in un banchetto rituale cannibalesco che restituisce giovinezza agli umani, ma scatena la maledizione della Natura e il risveglio del Grande Spirito.
Sophie sarà chiamata a decidere tra vendetta e giustizia, in un percorso di consapevolezza personale che la porterà a essere strumento di redenzione o annientamento.
Cislacchi adotta una prosa poetica e sensoriale, ricca di immagini forti e visioni oniriche. Il tono è lirico, quasi liturgico, spesso crudo e violento, ma attraversato da un'intensa compassione per le creature della Terra. Le voci narranti si alternano - Sophie, il Grande Spirito, i piccoli animali - e compongono un mosaico di punti di vista che si rincorrono e si intrecciano in un’armonia dissonante, volutamente disturbante.
I temi trattati sono molto interessanti, come:
Ecocidio e giustizia ambientale, la violenza umana verso la Natura e la conseguente reazione spirituale del mondo naturale.
I bambini e i Cervo-Volpe come figure sacrificali, pure e ignorate.
Il dolore come strumento di trasformazione e il sogno come archivio dell’inconscio collettivo e l’ambivalenza della vendetta oltre alla possibilità di scegliere la compassione.
L’unico appunto che trovo da segnalare è che in alcune parti - soprattutto nel capitolo “Il richiamo dei Cervo-Volpe” - non si capisce bene se quello che succede è reale o solo nella testa di Sophie.
Per il resto è un’eccellente opera di narrativa tematica che merita di essere letta.
L’AUTRICE:
Arianna Cislacchi (1991, Albenga) sin da bambina ha fatto della musica, dei libri e delle persone i pilastri del suo percorso. Laureata in Scienze dell’Educazione, lavora in vari contesti, dai centri diurni alle carceri, trovando poi casa in un nido d’infanzia. Esordisce con la novella 'I perduti di Bosco Rosso' edita 256 Edizioni - Dà voce a storie su diverse riviste letterarie indipendenti, in cartaceo e online. Suoi testi sono stati pubblicati con le case editrici Moscabianca Edizioni (Prisma volume 3 / I Dossier di Maxtor) e Homoscrivens (And the winner is…).
I perduti di Bosco Rosso
Autore: Arianna Cislacchi
Editore: 256 Edizioni
Pagine: 72
ISBN: 979-1281548121
Costo: 12,00 € - Ebook 3,99 €
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