The Bunker Game di Roberto Zazzara

Il classico film di fantasmi senza pretese

Girato all'interno del bunker del Monte Soratte nella provincia di Roma

The Bunker Game (Italia, Francia, 2022)
Regia: Roberto Zazzara. Soggetto: Manuela Cacciamani, Davide Orsini, Roberto Zazzara. Sceneggiatura: Francesca Forristal, Davide Orsini, Kt Roberts, Roberto Zazzara. Produttore: Jad Ben Ammar, Leo Maidenberg, Riccardo Marchegiani. Casa di produzione: Eagle Pictures, Be Cool Produzioni, Place du Marché. Distribuzione in Italia: Eagle Pictures. Fotografia: Marco Graziaplena. Montaggio: Brian Schmitt. Effetti speciali: Davide Leone. Musiche: Umberto Smerilli. Scenografia: Marcello Di Carlo. Costumi: Maria Cristina La Parola. Trucco: Francesca Tampieri. Interpreti: Gaia Weiss, Mark Ryder, Makita Samba, Tudor Istodor, Amina Smaìl, Felice Jankell, Serena De Ferrari, Lorenzo Richelmy.

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Il nazismo ha vinto la seconda guerra mondiale e gli americani, per contrastare tutto ciò, decidono di avviare una guerra atomica. È questa la realtà alternativa che sta vivendo un gruppo di partecipanti a un gioco di ruolo all'interno di un vero bunker tedesco, sotto i comandi e le istruzioni dei loro organizzatori. Ma una serie di incidenti costringe gli organizzatori a interrompere il gioco facendo evacuare i gamer dal bunker in modo da poter venire a capo di ciò che sta accadendo. Scopriranno che il posto è infestato! Si manifesterà uno spirito maligno che abita quel luogo dai tempi della guerra… una presenza che ha vissuto tutte le atrocità di quell'epoca e che è in cerca di giustizia...

Film italo-francese del 2022, girato all'interno del bunker del Monte Soratte (nella provincia di Roma), e diretto da Roberto Zazzara che firma il suo esordio ponendo il tema del gioco di ruolo mescolandolo con risvolti da ghost-story. La pellicola parte con buone premesse trattando come argomento il nazismo (periodo buio per la storia mondiale ma che ha ispirato non pochi registi) ma in formato alternativo, ponendo allo spettatore il probabile scenario di come sarebbero potuti andare i fatti se la storia avesse avuto una svolta diversa. E con questo espediente entra in scena il gioco di ruolo, con personaggi ben distinti tra loro e ben calati nei costumi dell'epoca (troviamo scienziati, ufficiali, soldati e civili del ceto medio-alto), dove gli organizzatori non sono solo semplici persone che muovono i fili ma sono anche essi partecipanti al gioco inscenando delle vere e proprie situazioni di dittatura. Il passaggio da gioco di ruolo a ghost-story avviene in modo graduale e non immediato. Il film subisce un rallentamento senza riservare troppe sorprese e mancando di originalità, ma con un buon uso delle inquadrature, di una fotografia dai toni cupi (che ben rendono l'idea dell'atmosfera soffocante del bunker) e con l'inserimento di jumpscare, la visione prende una scorrevolezza tale da tenere lo spettatore incollato allo schermo fino alla rivelazione finale. L’atmosfera è macabra e suggestiva e il cast, che prevede la presenza di Gaia Weiss (Sheperd - Meander:Trappola Mortale) e Lorenzo Richelmy (Ride - La Ragazza Nella Nebbia - Il Talento del Calabrone - L'Uomo Sulla Strada) è ben calato nei rispettivi ruoli.

Insomma è il classico film di fantasmi senza pretese: intrattiene il giusto ma senza grandi emozioni. È d'obbligo (ri)sottolineare che si tratta di un film d'esordio, pertanto lo si può promuovere comunque a pieni voti nonostante le sue (per fortuna non tante) lacune. Ne consiglio comunque la visione.

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A cura di Marco Scognamiglio



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