La collera verde di Monique Watteau

Opera di straordinaria forza evocativa

Un romanzo che trasforma la lettura in un rito, e il giardino in un tempio

La collera verde (La colère végétale), romanzo d’esordio di Monique Watteau del 1954, arriva finalmente in Italia nella nuova traduzione di Camilla Scarpa, pubblicata da Agenzia Alcatraz nella sua collana Bizarre. La collana Bizarre, infatti, è dedicata alla riscoperta di gioielli dimenticati o inediti del fantastico francofono (usciti nella leggendaria collana Marabout) e La collera verde è uno di quei libri che sembrano appartenere a un altrove poetico e inquietante, sospeso tra sensualità, mito e orrore naturale.


Il romanzo racconta la storia di Mara, un avventuriero francese, e di Jennifer, giovane cresciuta a Bali in un ambiente spirituale impregnatamente pagano, dove la natura è percepita come entità viva e sacra. Il loro incontro sfocia in un amore intenso, circondato da paesaggi esotici e fioriture spettacolari, ma ben presto l’idillio si tinge di inquietudine: le piante, i fiori, le radici che popolano l’universo di Jennifer sembrano reagire alla presenza di Mara, come se una gelosia vegetale si risvegliasse. Il verde, prima accogliente e sensuale, si trasforma in un organismo animato e minaccioso, capace di avvolgere, stringere, quasi punire. La prosa di Watteau è ipnotica: ogni descrizione botanica pulsa di vita, quasi erotica, e i paesaggi sembrano respirare insieme ai personaggi. Jennifer non è una figura passiva, ma un medium vivente tra umano e natura, custode di una spiritualità immanente. Qui si innesta il cuore simbolico del romanzo: La collera verde è attraversato da un forte panteismo mistico, dove la divinità non è trascendente, ma diffusa nel mondo vegetale, nei petali che tremano, negli alberi che vegliano, nelle radici che afferrano. Il legame tra eros e natura si fa rituale, quasi sacrale, in una sorta di liturgia verde.

Il misticismo di Watteau non ha nulla di consolatorio: la natura non è buona né cattiva, ma sovrana, e la sua collera vegetale appare come la reazione di una divinità diffusa che rifiuta di essere violata o ignorata. Quando Mara e Jennifer si amano, qualcosa si incrina: la loro unione diventa un’offesa o un’offerta, e la foresta risponde con segnali sempre più tangibili, in un crescendo che unisce erotismo e orrore. L’intera vicenda si può leggere come una parabola ecologica ante litteram, un racconto iniziatico che avverte sul fragile equilibrio tra umano e ambiente. Lo stile lirico e simbolico di Watteau immerge il lettore in un sogno allucinato: fronde che si incurvano, petali che paiono sussurrare, radici che scivolano come dita viventi. Questo linguaggio ciclico e musicale ha qualcosa di rituale, come una preghiera verde che accompagna il lettore verso un epilogo inevitabile. Non mancano, tuttavia, passaggi controversi: la descrizione di Jennifer oscilla tra innocenza e sensualità, con tratti che oggi possono apparire ambigui o infantilizzanti, segno di un’epoca letteraria diversa e di un immaginario sospeso tra mito e voyeurismo.

Nonostante queste ambiguità, La collera verde rimane un’opera di straordinaria forza evocativa. La sua miscela di panteismo, misticismo e inquietudine ecologica lo rende attualissimo, come se anticipasse le moderne riflessioni sull’anima del mondo e sull’interconnessione tra umano e natura. La nuova edizione italiana di Agenzia Alcatraz nella collana Bizarre è dunque un’occasione preziosa per scoprire - o riscoprire - un classico marginale del fantastico, un romanzo che trasforma la lettura in un rito, e il giardino in un tempio.


L’AUTRICE
Monique Watteau è stato il primo pseudonimo della poliedrica artista belga Monique Dubois, nata a Liegi il 23 dicembre 1929 e oggi meglio nota con il nome di Alika Lindbergh. Dopo aver studiato pittura all’Académie Royale des Beaux-arts e teatro al Conservatoire Royal di Liegi, si trasferisce appena ventenne a Parigi, dove intraprende la carriera di attrice, modella e scrittrice. Tra il 1954 e il 1962 scrive quattro romanzi, diventando in breve tempo una delle voci più innovative e particolari del fantastico francofono dell’epoca, grazie alla forte espressività e sensualità dei suoi lavori e all’inserimento di tematiche ecologiste, femminili e spirituali stemperate con un tocco di surrealismo. Dal 1963 abbandona quasi completamente la scrittura e diventa una pittrice a tempo pieno (sono famose le sue illustrazioni nel campo della criptozoologia), attività che accompagna a una strenua militanza animalista ed ecologista che non è mai venuta meno. Il suo ultimo libro, l’autobiografia Le Testament d’une Fée, è stato pubblicato nel 2002 dopo un silenzio editoriale durato quasi trent’anni.

La collera verde
Autore: Monique Watteau
Traduttore: Camilla Scarpa
Introduzione: Isabelle Moreels
Editore: Agenzia Alcatraz
Collana: Bizarre
Pagine: 224
ISBN: 978-8885772540
Costo: 16,00 €


A cura di Cesare Buttaboni



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