Numero estivo all’insegna del mare e del mistero
Dedicato all’universo narrativo di Peter Benchley
Il nuovo numero estivo di Zothique si presenta all’insegna del mare e del mistero, celebrando i 50 anni di Lo squalo (Jaws), il romanzo che ha inaugurato l’era dei bestseller stagionali. Al centro di questa edizione c’è un dossier dedicato all’opera narrativa di Peter Benchley, a cura di Pietro Guarriello. L’articolo L’universo narrativo di Peter Benchley non si limita infatti al celebre Lo squalo, ma ripercorre tutta la sua produzione letteraria, includendo romanzi come The Deep (1976), The Island (1979), Beast (1991) e White Shark (1994). Guarriello evidenzia come Benchley, inizialmente famoso per i thriller marini e l’iconica rappresentazione degli squali come predatori temibili, abbia poi fatto una vera e propria abiura, dedicando la sua vita a riabilitare il ruolo e l’importanza degli squali nell’ecosistema marino, sottolineandone il valore e la necessità per l’equilibrio naturale degli oceani.
La rivista prosegue con un approfondimento su Sax Rohmer, uno degli autori più misteriosi e controversi del weird e del thriller esotico. L’articolo La narrativa occulta di Sax Rohmer, a cura di Claudio Maneri, mette in dubbio la veridicità della sua presunta partecipazione alla Golden Dawn, la celebre società esoterica di fine Ottocento. Maneri suggerisce che Rohmer abbia probabilmente sfruttato questa affiliazione, reale o presunta, per rafforzare la sua credibilità letteraria nell’ambito dell’occulto e del soprannaturale. Inoltre, Zothique presenta un racconto inedito in Italia di Sax Rohmer, Il signore di Hollow Grange. Questa storia, oscura e fortemente gotica, richiama lo stile di Sheridan Le Fanu, con atmosfere cariche di mistero e inquietudine che prefigurano anche alcuni temi di H.P. Lovecraft. Uno dei contributi più originali di questo numero è un saggio comparativo che accosta tre figure apparentemente distanti per epoca e mezzi espressivi: William Hope Hodgson, Fritz Leiber e Alfred Hitchcock. Il testo si muove con eleganza tra letteratura e cinema, mettendo in luce una sottile rete di affinità estetiche e tematiche, tutte centrate sull’idea di un “terrore moderno” che nasce non tanto da creature esterne, ma da un senso profondo di disorientamento, spaesamento e minaccia incombente. Il saggio, mai banale, mostra come l’evoluzione del terrore nel Novecento non segua una linea retta, ma piuttosto una spirale di ritorni e metamorfosi. I tre autori, pur operando in contesti differenti, sembrano infatti esprimere la stessa ansia: quella per un mondo sempre più indecifrabile, in cui il confine tra reale e immaginario si fa poroso.
Il dossier su Zothique prosegue con un omaggio a Frank Belknap Long, autore e poeta della vecchia guardia di Weird Tales. Il contributo firmato da Pietro Guarriello, intitolato Romanticismo oscuro e squarci cosmici nella poesia di F. B. Long, è uno dei fiori all’occhiello di questa edizione. L’autore ricostruisce l’evoluzione poetica di Frank Belknap Long, proponendolo come un poeta visionario (elogiato anche da S.T. Joshi), capace di coniugare sensualità romantica, atmosfere gotiche e inquietudine cosmica. Attraverso le sue raccolte — da A Man from Genoa (1926), The Goblin Tower (1935), fino al volume In Mayan Splendor (1977), che raccoglie in un unico lavoro molte delle sue liriche più emblematiche — Long riesce a evocare un senso potente di nostalgia, meraviglia e timore dell’ignoto. Le sue poesie, spesso arricchite da immagini evocate in stili che oscillano tra lirismo romantico e visione onirica, riflettono una natura ambivalente — tra malinconia e sublime — che risuona perfettamente con i motivi centrali del Dark Romanticism: la fascinazione per l’inquietudine, il sovrannaturale, il grottesco e l’ineffabile. Alcuni temi ricorrenti includono il mare, il viaggio siderale, creature di spazi alieni e l'incorporazione di miti arcaici, spesso filtrati da quella sensibilità che Long condivideva con i suoi contemporanei del Lovecraft Circle. La sua poesia viene presentata qui in una selezione curata da Emilio Patavini (fra cui troviamo anche un il tributo H.P. Lovecraft. A completare l’omaggio a questo scrittore, la rivista propone un articolo inedito di H.P. Lovecraft, nel quale il celebre maestro del weird elogia l’opera di Frank Belknap Long, riconoscendone il talento e l’originalità nell’arricchire la letteratura dell’orrore. Questo testo, finora mai tradotto in italiano, offre uno sguardo prezioso sul rapporto tra i due autori e sull’ambiente letterario del loro tempo. Tuttavia ricordo anche una lettera di Lovecraft in cui lo stesso Long non veniva considerato fra gli scrittori in possesso di un senso dell'orrore cosmico molto spiccato. Bisogna sempre considerare una certa generosità da parte di Lovecraft nei confronti dei suoi colleghi.
Nella rivista si trova anche un racconto di Flavio Deri, intitolato Un’insolita apocalisse. In questa storia quattro ragazzi — novelli cavalieri dell’apocalisse — vogliono dare il via all’apocalisse, ma non per distruggere l’umanità, bensì per trasformarla in un mondo dove l’uomo e la tecnologia coesistano in armonia, un’idea di futuro che unisce fantascienza e riflessione sociale.
A completare questo numero estivo, infine, troviamo un articolo di Francesco Brandoli intitolato Alla scoperta del vino in Dracula: il ‘Golden Mediash’ gradito da Harker, un’analisi curiosa e raffinata delle abitudini enologiche nel celebre romanzo gotico di Bram Stoker, che intreccia letteratura, cultura e simbologia, offrendo uno sguardo inedito su un dettaglio apparentemente marginale ma ricco di significati.
Zhotique 20
Editore: Dagon Press
Pagine: 178
ASIN: B0FHQ8VXS3
ISBN-13: 979-8292632603
Dimensioni: 16.99 x 1.14 x 24.41 cm
Prezzo: 14,90
A cura di Ceare Buttaboni
Commenti
Posta un commento