1. Ciao ragazzi, partiamo a razzo parlando del vostro album di debutto e di cosa state facendo in questo momento.
Salve a tutti, Hidden Voices è un album incentrato sullo scorrere del tempo che scandisce la quotidianità delle persone e di ciò che gli sta accanto. Piccoli e fuggenti ritratti della natura umana tesi a dar voce a chi voce non ne ha tramite una musica evocatrice di immagini, pensieri ed emozioni non sempre descrivibili con le parole.
2. Come definireste la vostra proposta? E come mai la voce è assente?
La nostra proposta può essere definita come: “libertà di comporre musica raccontando delle storie senza alcun legame ad un testo”. In questo senso, l’assenza di una voce narrante si concilia con l’esigenza di non obbligare l’ascoltatore a seguire un viaggio interiore precostituito, ma consentirgli di svilupparne uno proprio.
3. Pensate che differenziarsi, come nel vostro caso, sia una scelta che paga in termini di popolarità al giorno d’oggi? Oppure suonate con questo stile perchè è l’unico modo per esprimervi al meglio?
Come gruppo abbiamo fatto la scelta di non legarci ad uno stile canonico sapendo perfettamente le difficoltà a cui saremmo potuti andare incontro sviluppando tale tipo di sound. Liberarsi dagli schemi tradizionali per dare spazio ad una sperimentazione sonora capace di lasciare qualcosa di emozionale allo spettatore è l’elemento cardine della nostra band, e la musica strumentale è il veicolo con cui esprimiamo al meglio la nostra storia e le nostre emozioni
4. Come nasce solitamente un vostro brano?
Nella creazione dei nostri brani è di fondamentale importanza, il rispetto delle peculiarità stilistiche di ogni membro del gruppo. I nostri pezzi, nascono spesso da improvvisazioni in sala o spunti avuti a casa, poi riproposti durante le prove.
5. Dal vivo proponete esattamente i pezzi come in studio o improvvisate qualcosa?
Aggiungiamo sempre qualche chicca, come intro ed elementi che possano ampliare e rendere più intima la musica che suoniamo.
6. Piani immediati per il futuro?
Ultimamente siamo molto concentrati sulla produzione di quello che sarà il nostro prossimo album e a tutte le questioni pratiche e logistiche legate a essa come la ricerca di una casa discografica, la produzione di un artwork, etc.
7. Cosa vi piace e non vi piace dell’attuale scena metal e rock in generale?
Nulla da dire, se non che ci sono un’infinità di musicisti in più e meno spazi per proporre le proprie idee dal vivo. Tralasciando gli scherzi, ci sono molte giovani realtà che meriterebbero di portare la loro musica sui grandi palchi, ma che vengono messi da parte in favore del fenomeno sempre più crescente delle cover band.
8. Siete a favore delle piattaforme di streaming o pensate che abbiano rovinato molti artisti?
Viviamo in un mondo in continua evoluzione fatto di contrapposti abbastanza particolari. Da un lato vi sono le piattaforme streaming, ormai diventate imprescindibili sia per gli artisti che vogliono farsi conoscere, sia per gli ascoltatori ora molto più facilitati nella fruizione del media musicale, dall’altro un dilagante collezionismo che torna ad apprezzare medium come vinili o audiocassette. Come musicisti non possiamo che seguire tale evoluzione nel bene o nel male.
9. Concludete come volete. Un saluto!
Intanto ringraziamo tutti voi di Club GHoST per questa intervista e poi ringraziamo tutti i vostri lettori e la Rock on Agency che ci ha fatti incontrare!
Di seguito inviamo il nostro linktree in modo che anche coloro che non ci conoscono abbiano modo di farsi un’idea del nostro sound!
https://linktr.ee/thelastsoundrevelation
A cura di Knife
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