Per tutto il corso della storia si capisce che il nodo della trama non è descrivere la violenza - cosa che a volte viene fatta senza risparmio - ma indicarne le origini sociali e culturali, nel chiaro tentativo dell’autrice di scuotere le coscienze. Se la gente è sempre pronta a indignarsi di fronte ai drammi domestici che gonfiano le pagine di cronaca nera, altrettanto non lo è nell’interrogarsi, meno ancora nel mettersi in discussione. Di fronte alla percezione del disagio la risposta più immediata e corretta sembra essere il restarne fuori, fare come se non accadesse e non riguardasse chi a quel disagio assiste anche solo indirettamente.
Scrivere un romanzo come Jeremy - mi sono detto da autore - non è facile, perché per la sua crudezza sembra contrastare con tutti i valori in cui si crede e che si vorrebbero predicare. Ma Laura Cherri, trentatreenne scrittrice veneziana, ci lascia capire come dall’odio non possa che nascere altro odio e che se una possibilità di cambiamento c’è, non possiamo aspettarci che avvenga solo a partire dal singolo individuo. Jeremy è la testimonianza di una società che teme il diverso, lo discrimina, lo isola, cerca di ignorarlo fino a trasformarlo in un mostro, senza comprendere che esso ha semplicemente origine dalla medesima, ottusa società. È la risposta alla spettacolarizzazione dei baci e degli abbracci che sembra fare la fortuna di tanta inutile televisione, ma di cui poco ci si ricorda nell’insipida vita di tutti i giorni.
Se poi non bastasse, Jeremy è un ottimo romanzo di genere, godibile dalla prima all’ultima delle sue 124 pagine, capace letteralmente di farti scordare di tutto il resto, ma non di farsi scordare.
Scheda tecnica
Titolo: Jeremy
Autrice: Laura Cherri
Editore: Ferrara Edizioni
Origine: Italia 2004
Collana: Scoprendo 1
Formato: 124 pagine
Copertina: Laura Cherri
Codice ISBN: 88-901470-7-5
a cura di Alessandro Del Gaudio