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Black Cat di Lucio Fulci

Black cat (Il gatto nero), girato da Lucio Fulci nel 1981 e scritto da Biagio Proietti, è ispirato molto liberamente al celebre racconto di Poe. Chissà perché tra gli horror del “periodo d’oro” fulciano è il meno considerato dagli studiosi ma anche dallo stesso Fulci, che in un’intervista rilasciata a Marcello Garofalo (pubblicata su un Nocturno Dossier) lo definiva un film “debole”. Racconta di un parapsicologo che studia le voci dei morti e che per vendicarsi degli abitanti del paese che lo considerano un profanatore di tombe e lo emarginano, ipnotizza un gatto nero e lo spinge a uccidere, tra gli altri, la figlia della donna che lo ha lasciato, la donna stessa e un ubriacone che sparla di lui. Il gatto però sembra posseduto da un’entità diabolica (o dalle anime dei morti?), tanto che Miles non riesce più a controllarlo e temendo che voglia ucciderlo lo sopprime impiccandolo. Ma il gatto resuscita e alla fine, quando Miles cerca di liberarsi della fotografa che ha scoperto le sue responsabilità murandola viva (senza accorgersi che ha murato anche il felino) ne rivela il luogo alla polizia miagolando (finale simile a quello di Sette note in nero). Nonostante la figura del gatto domini la vicenda portando Black cat sui generi mostri e belve feroci, si tratta comunque di un film che potrebbe tranquillamente rientrare nel sottogenere degli assassini o in quello del sovrannaturale, poiché Fulci inserisce nella vicenda spunti che rimandano ai suoi film sui morti viventi. Questa creatività registica, l’atmosfera misteriosa e alcune sequenze ben costruite rendono Black cat un film del terrore di notevole interesse, tra l’altro meno cruento e sanguinoso dei coevi fulciani, più thriller sovrannaturale che gore puro.
   
a cura di Roberto Frini
    

Write for Paris - Contest letterario

"Ultimo minuto. Cosa stavo facendo prima che mi uccidessero": è questo il titolo del contest letterario indetto dalla Scuola Internazionale di Comics a seguito dei tragici avvenimenti avvenuti a Parigi lo scorso 13 novembre. 
La Scuola invita tutti a cimentarsi in questa difficile tematica per scuotere le coscienze anestetizzate dai filtri degli schermi televisivi. Il contest è aperto a tutti (esclusi gli iscritti alla Scuola Internazionale di Comics). Il racconto deve essere di massimo 1800 caratteri (spazi inclusi) e dovrà essere inviato entro il 20 dicembre 2015.
L’autore del migliore racconto potrà partecipare gratuitamente al corso di Scrittura Creativa anno accademico 2015-2016 presso la sede di Roma.
Sempre pensando ai fatti di Parigi, nella sede di Roma della Scuola è stata allestita la mostra di fumetti e illustrazioni dal titolo “Oriente e Occidente” che rappresenta un monito all’unione e alla solidarietà fra territori che anche se separati dai mari e da diverse culture condividono lo stesso cielo.
La mostra è ad ingresso libero e durerà sino al 22 dicembre. Si potrà visitare presso i locali della Scuola Internazionale di Comics all’indirizzo Circonvallazione Ostiense 80 (metro Garbatella) nei seguenti orari 10:30-12:30 e 15:30-18:30.
  
  

Zombie Lake di Jean Rollin


Nel 1981 Jean Rollin con la collaborazione di Jess Franco alla sceneggiatura realizza questa pellicola priva di mordente e abbastanza noiosa, prendendosi una pausa dai suoi lisergici films a base di lesbo-vampire e catapultate in contesti onirici.
Pur non rinunciando al consueto erotismo, Zombie Lake (Le lac des morts vivants) è in verità un melodramma camuffato da horror con un ritmo decisamente lento e soporifero che narra di un gruppo di militari delle SS e col volto verdastro che risorgono dalle profondità di un lago dopo che un'affascinante fanciulla dalle nudità sensuali vi si è immersa per un bagno rigenerante.
Non ci metteranno poi molto a raggiungere un villaggio di contadini seminando terrore e morte ovunque.
Ma la messa in scena poveristica e di maniera e lo script assai stereotipato non aiutano di certo a risollevare le sorti di un prodotto che inizia male e finisce pure peggio.
Mancano infatti quei guizzi visionari che caratterizzano lo stile onirico di Rollin, e il tutto si perde in un pastrocchio di rara sciatteria che solamente gli amanti del trash potranno gradire.
  
a cura di Andy Effendi
  

Altrisogni Vol. 2 - Edizioni Dbooks

La redazione GHoST segnala l'uscita del volume due di Altrisogni, la rivista digitale di narrativa fantastica trasformatasi di recente in una collana di antologie.
A pochi mesi dall’uscita del volume precedente, ecco pronta per il download una nuova selezione di racconti inediti: sette opere di autori italiani noti, meno noti ed esordienti, che spaziano dal fantasy tecnologico alla fantascienza ironica, passando per l’horror gotico e quello più cupo.
In questo secondo volume del "nuovo corso" di Altrisogni si inizia a intravedere - pur con una forte presenza di horror, a partire dalla copertina - quella varietà di sfaccettature del fantastico che i curatori del progetto mirano a far diventare uno dei tratti distintivi della loro collana.
Viene ospitato infatti un racconto Fantasy di ambientazione medio-orientale, a opera di Francesca Angelinelli; un Techno-fantasy di ambientazione giapponese, grazie alla penna esperta di Stefano Di Marino; un Horror gotico, offerto da Lia Tomasich; un Horror contemporaneo, di Mirko Dadich; un ironico e sveltissimo racconto Sci-fi, di Roberto Guarnieri; un Horror/Weird "on the road", dell'esordiente Luca Guiso e una inaspettata horror/black-comedy firmata da Matteo Pisaneschi, autore che con questo racconto ha vinto il Premio Speciale Altrisogni 2014 (all'interno del Premio Crawford 2014).
Un mix di generi e suggestioni insomma in grado di soddisfare ogni gusto.
La potente immagine di copertina è opera di Paolo Lamanna, illustratore professionista che già aveva arricchito Altrisogni Vol. 1 e che qui arriva a giocare con le decise atmosfere horror di una inquietante apocalisse zombie.
La rivista è acquistabile sul sito dell’editore dbooks.it al prezzo di 2,99 euro 
(http://www.dbooks.it/libreria/scheda/180/6/narrativa/altrisogni-vol.-2.html) e su Amazon.it (http://www.amazon.it/Altrisogni-Vol-Antologia-narrativa-fantastica-ebook/dp/B016H6ZY06) nei formati ePub e Mobi. Ideatori e curatori del progetto sono Christian Antonini e Vito Di Domenico.
      
Per informazioni e approfondimenti:
Sito dell’editore: www.dbooks.it; Blog Altrisogni: http://altrisogni.blogspot.com.
La redazione di Altrisogni è presente inoltre sui maggiori social network: Facebook, Twitter, GooglePlus, YouTube.
         

La notte dei diavoli di Giorgio Ferroni

Capitato casualmente in casa di una famiglia di contadini, un giovane entra in contatto con degli zombi. Il trauma lo conduce in una clinica psichiatrica. (Fonte: Ibs)
Il film che Giorgio Ferroni diresse nel 1972 è tratto dal racconto “I Wurdalak” di Aleksej Tolstoj. Non è la prima volta che il cinema italiano prende spunto da questo racconto. Lo fece già Mario Bava nell’episodio omonimo di I tre volti della paura, con Boris Karloff. Le differenze tra le due versioni saltano all’occhio e la dicono lunga sull’originalità con cui Ferroni affronta il genere. Diversamente da Bava, Ferroni dà poca importanza all’eleganza visiva del suo film, che anzi in certi momenti sembra addirittura scialbo e tirato via. Ma bisogna tener conto dell’epoca in cui è realizzato, e dell’influenza che sul genere (sia dal punto di vista stilistico che tematico) aveva avuto il capolavoro di Romero La notte dei morti viventi, tra l’altro citato apertamente da Ferroni nella scena della madre e della bambina. Anche qui si parla di morti che ritornano, d’altra parte, anche se è del tutto assente la motivazione scientifica e la lettura sociologica e politica di Romero. Prevale invece la dimensione allucinatoria e, se vogliamo, psicologica. Prevale, soprattutto, una luminosità pallida, più importante del buio e delle ombre, una luce fredda che sembra simbolizzare l’aridità e la crudeltà umana. Il protagonista, interpretato da un ottimo Gabriel Garko, giunge in una sperduta fattoria e scopre il mistero dei Wurdalak, morti che hanno paura della solitudine e che tornano per uccidere i propri cari e condurli nell’oltretomba. Ma è tutto vero o è soltanto frutto della sua follia? Il finale, raggelante, in cui l’uomo uccide la ragazza che lo ama (Agostina Belli), mantiene l’ambiguità. Come detto, ne La notte dei diavoli è evidente l’influenza romeriana ma anche quella de L’invasione degli ultracorpi ed è altrettanto evidente che il film di Ferroni ha poi a sua volta ispirato una gran quantità di pellicole del terrore, da L’ululato di Joe Dante a La casa di Sam Raimi. Gli effetti speciali, non proprio raffinati, non fanno che accentuare l’atmosfera angosciante, che raggiunge l’apice nell’insistita, pre-fulciana attenzione con cui Ferroni segue la decomposizione dei Wurdalak.
    
a cura di Roberto Frini
    

Nemesi di Donatella Perullo

Una subdola invasione aliena che trasforma gli esseri umani in antropofagi, uno scienziato, Grimm Reaper, che scopre un siero miracoloso, la Spes, in grado di generare una nuova razza di immortali.
L’apocalisse, e pochi sopravvissuti che cercano disperatamente di aver salva la vita.
Nemesi è un romanzo dalle tinte forti, con scene violente e raccapriccianti, capaci di far breccia nell’immaginazione del lettore: “… il giovane allora perse ogni freno, la paura gli annebbiò i sensi. La colpì di nuovo, più forte di prima e la colpì ancora e ancora, fin quando la sua testa non fu ridotta a un ammasso informe e sanguinolento ed ella non si accasciò al suolo, immobile …”.
Persone comuni che si ritrovano catapultate in un nuovo mondo dove il male avanza alla ricerca di carne umana, dove faranno di tutto per restare se stessi. Il barista Mario ed Erika, il poliziotto Thiago, Miriam, veterinaria figlia di Grimm Reaper, colui che diventerà il dittatore assoluto a capo delle nuove divinità che dispensano morte e si innalzano a giudici implacabili e spietati del destino dell’umanità.
L’autrice, Donatella Perullo, ha dato vita a un nuovo genocidio dove gli esseri umani diventano bestie d’allevamento, passando da predatori a prede: “… e il modo di marciare dei militi le riportò alla memoria storie d’orrori d’altri tempi, narrazioni di stermini e genocidi che il presente riusciva assurdamente a sminuire …” e ancora:
“…«Sono la nostra fonte di sostentamento. Non possiamo permetterne l’estinzione, il tuo compito sarà quello di catturarli e radunarli in un ghetto. In cattività potranno continuare a vivere e a riprodursi.» …”.
Scene d’azione adrenaliniche, un orrore e una brutalità che si percepiscono pagina dopo pagina, un romanzo, Nemesi, che ha iniettato nuova linfa in un genere nel quale si sono cimentati in tanti, il più delle volte con scorso successo. È invece questo l’esempio opposto: è una storia ben concepita, ben strutturata e che, grazie a uno stile snello e a un ritmo al cardiopalma, si fa leggere con piacere, trascinando il lettore in un incubo a occhi aperti che difficilmente potrà dimenticare.
Il finale è aperto quindi, si può sperare, che presto ci sarà un seguito e ritroveremo così Thiago e Miriam a combattere contro gli dei creati da Grimm Reaper.

SCHEDA
Nemesi
Autrice: Donatella Perullo
Editore: auto-produzione
Edizione: 2015, pagine 89
in formato Ebook Kindle Amazon
Codice ASIN: B00YBB9RLM

a cura di Stefano Milighetti
   

Come una crisalide di Luigi Pastore

Esordio alla regia per Luigi Pastore dopo una manciata di cortometraggi horror per un thriller sanguinolento dalla forte matrice argentiana.
Coadiuvato dall'estro creativo di Antonio Tentori alla sceneggiatura che ne realizza una assolutamente criptica e si vede fin da come è impostato l'incipit: totalmente incentrato sulla figura dell'assassino che videocamera alla mano inizia la sua personale e feroce vendetta verso quella società (il finale del film è emblematico in proposito) che lo ha abbandonato e rifiutato a cominciare proprio dalla sua analista che massacrerà senza pietà alcuna.
Ossessionato dai propri tormenti interiori questo lucido psicopatico si confronta più spesso col suo lato oscuro e ponendo domande di natura etico-filosofica alle sue vittime (la scena del prete pedofilo è palese) prima di trucidarle nei modi più selvaggi.
La regia di Pastore è ben ritmata, complice anche il montaggio rapido che amplifica il senso di smarrimento nello spettatore immerso in un clima surreale e onirico allo stesso tempo senza rinunciare alle morbosità di un erotismo torbido che si concede in più di un'occasione e a quella sensualità dell'omicidio che è sempre stata una costante di certo thriller all'italiana e (l'omicidio della ballerina nel locale di lap-dance che è anche una splendida citazione al Tenebre di Dario Argento, e quello di una prostituta e di un suo cliente) senza dimenticare il sadismo dei coevi torture-porn americani.
Gli effetti speciali delle coltellate e di altri feroci delitti con gran spreco di sangue sono curati da Sergio Stivaletti e la sua equipe Apocalipsys e risultano assai efficaci e disturbanti.
Quello che però non mi ha convinto è sicuramente la fotografia fin troppo fredda da rendere la pellicola artificiosa e stemperando quella tensione emotiva che in questo tipo di prodotti è fondamentale.
Nel complesso Come una crisalide è un discreto film con una sua personalità ben precisa e realizzato con un budget irrisorio che pur non offrendo una storia particolarmente originale ha il pregio di incuriosire lo spettatore con una sapiente dose di citazioni cinematografiche e sottile black humour che traspare qua e là come nelle migliori pellicole dei bei tempi andati.
  
a cura di Andy Effendi
  

iL Lepidrurno - Kindle Amazon

La redazione GHoST segnala iL Lepidrurno, la nuova opera di Francesco Basso.
Vi siete mai chiesti perché il più delle volte dietro a una sparizione c'è un delitto?
In una società distopica gli omicidi vengono pianificati. Le vittime e i carnefici diventano i veri protagonisti dei palinsesti televisivi.
Alpha è un ragazzo tormentato, ama Beltà ma lei sta per essere promessa definitivamente a Ontex. Bernadeath d'altro canto è innamorata di Alpha, ma lui non lo sa. Al party organizzato dalle famiglie dei fidanzati accorrono tutti gli amici del liceo, ma accade l'inspiegabile. Il tempo e lo spazio diventano un ricordo lontano. Bernadeath nauseata dal party esce a fumarsi una sigaretta viene sorpresa da due amici di Ontex, Jin e Natan. I giovani vogliono stuprarla. Nel mentre, Alpha bacia Beltà e viene sorpreso da Ontex che, furente, lo insegue per picchiarlo. Alpha scappa e assiste al tentativo di stupro. Bernadeath per sfuggire ai suoi aggressori si trasforma in farfalla, Gin riesce a prendere l'insetto e lo fa ingoiare a Alpha. Il ragazzo è vittima di una trasformazione straordinaria, diventa il Lepidrurno.
In un mondo ossessionato dalla tecnologia, dai media, dalla tv, i ragazzi per sfuggire ricorrono a droghe sempre più forti mentre sono vittime sacrificali della società. In questo mondo guidato dai Druidi, un nuovo essere grida vendetta: il Lepidrurno...
iL Lepidrurno, Anno: 2015, pagine: 129, Codice ASIN: B0178F38IA, Autoprodotto. 
   
Un assaggio dell'opera
Bernadeath è all'aria aperta, sull'attico, in mezzo alla spiaggia. Curve, contorni, diramazioni, non esiste più niente. E' triste, si sente sola. Alpha l'ha delusa profondamente, non si sarebbe mai immaginata una simile improvvisata. Se ne accende una, nervosa, la fuma tutta d'un fiato, se ne accende un'altra.
“Ciao Berny, nervosa?”.
Una voce davanti a lei, nell'oscurità data da certe nuvole, è Gin, accompagnato da Natan. Anche loro si sono defilati, erano lì sopra chissà da quanto tempo, oppure l'hanno seguita.
Comunque Berny si spaventa.
“Che c'è? Ti abbiamo messo paura? - borbotta Natan.
“Sì”.
“Ci spiace” - osserva Gin.
Avanzano in modo veloce. Cattive intenzioni. Lei lo nota. Cerca di scappare ma Natan l'afferra per i capelli, la fa inginocchiare. Un urlo unico, inafferrabile.
Vogliono stuprarla.
Lei vorrebbe essere altrove, vorrebbe scappare, volare via.
Le braccia si contorcono, si fanno violacee, si spaccano, liquido giallo fuoriesce dalle vene, si miscela di azzurrino.
Le gambe si sfaldano, si fanno più piccole, ali fuoriescono dalla porpora schiena, la testa si snatura, Bernadeath è altrove.
Sta mutando.
Le grida, Alpha ha sentito qualcosa, si ridesta. In lontananza Camma e Samma che cercano di far placare l'ira di Ontex. Corre.
Terrazza sgomenta, vede un corpo grande come uno sgabello mutare, è una farfalla blu, con le zampette che oscillano sul pavimento, le gambe bagnate che sbraitano tra le ringhiere.
Gin e Natan addosso all'insetto.
E' cambiata.
“Cosa le state facendo bastardi” - strepita Alpha.
La botta di prima l'ha reso senza forze, è incredulo, una farfalla vestita e riconducibile per mistificazione a Bernadeath. E' lei, ne è sicuro.
“Sei arrivato stronzo. La faremo pagare a te che hai baciato chi non dovevi e alla stronzetta della tua amica che fa la difficile” - sentenzia con ghigni Gin. Immobilizza Alpha.
Natan prende fra le mani Bernadeath.
Da bruco a farfalla.
Infinito irrealizzabile.
L'insetto nel pugno.
L'urlo muto di Alpha, Natan lo fa piegare in ginocchio, la bocca aperta, Gin gli tende l'esserino, cerca di chiuderla, non ce la fa, Natan gli tiene la bocca aperta, Gin cerca di inserirgli a fatica il corpo bluastro.
In bocca.
Le zampe che fuoriescono, gli massaggiano la faccia, poi agonizzano sulle guance. Fluido celeste sulle gote. Raggi vermigli negli occhi, la testa insettivora si squaglia fra i denti del ragazzo.
Alpha soffoca.

   
L'AUTORE
Francesco Basso nasce il 20.06.1985 a Sanremo
Vicedirettore de L'ECO DELLA RIVIERA, testata giornalistica fondata a Sanremo nel 1915, collabora con la televisione PRIMOCANALE GENOVA,  pubblica la tesi di laurea in Scienze dello Spettacolo della facoltà di Lettere e Filosofia di Genova dal titolo Lucio Fulci le origini dell'horror per il Foglio Letterario di Piombino.
Il racconto il "Cacciatore di Cuori" è stato pubblicato per l'antologia Dritto al Cuore promossa dall'Ospedale Bambin Gesù di Roma insieme a scrittori del calibro di Carlo Lucarelli e Andrea G. Pinketts
Il racconto "Venerdì Santo" fa parte dell'antologia Savona in Giallo pubblicata da De Ferrari.
Il racconto "Il Boia" fa parte dell'antologia Parole Per Strada Rovereto.
  

I sotterranei della cattedrale di Marcello Simoni

Nell’inverno del 1789 la monotona vita universitaria della città di Urbino è sconvolta da una serie di morti misteriose, il cui unico, apparente legame, è il dedalo di gallerie e cunicoli scoperto sotto la cattedrale dopo il crollo della cupola.
Vitale Federici, dottorando in filosofia, andrà a fondo della vicenda, scoprendo così una verità che in molti vogliono tenere nascosta: l’esistenza, nel sottosuolo di Urbino, di un antico tempio romano consacrato alla Ninfe e custodito dall’Ombroso, creatura innominabile temuta da tutti gli urbinati, il coinvolgimento di un ordine segreto che annovera nelle sue fila alti e insospettabili prelati.
Il thriller I sotterranei della cattedrale di Marcello Simoni ha due evidenti punti di forza. Il primo è la meticolosa ricostruzione storica: grazie a una dovizia di particolari, dai tappeti alle pipe, dall’abbigliamento alla città stessa, il lettore riesce a vedere e a percepire in maniera nitida non soltanto il “quando”, ma anche la vita intellettuale di una delle più antiche e prestigiose università d’Europa.
Secondo elemento vincete è il ritmo: serrato, tesissimo. Con l’incalzare dei fatti che trasforma la storia in una lunga concatenazione di eventi che avvinghia il lettore fino alle battute finali. Un’esposizione martellante e senza troppi fronzoli che, a differenza de I custodi della biblioteca di Glenn Cooper, si adatta perfettamente al romanzo e non fa percepire al lettore nessuna carenza narrativa.
Condito infine con una punta di romanticismo, frutto del legame d’amore appena tratteggiato che unisce Vitale alla bella Lucrezia, I sotterranei della cattedrale si rivelata un libro vincente e avvincente, che ben si adatta a tutti gli appassionati sia di romanzi storici che di gialli per così dire “nostrani”: mentre le pagine scorrevano sotto ai miei occhi e il protagonista compiva le sue incredibili deduzioni con l’uso della sola ragione (siamo infatti ben lontani delle indagini in stile CSI dove la tecnologia fa la parte del leone!), ho avuto l’impressione di trovarmi davanti a un don Matteo di fine ‘700 impegnato in una delle suo avventure all’ombra della croce. Mancava soltanto la bicicletta.
         
SCHEDA
I sotterranei della cattedrale
Autore: Marcello Simoni
Editore: Newton Compton Editori
Collana: Narrativa n. 225
Edizione: 2013, pagine 128
Codice ISBN: 978-88-541-5245-8
       
a cura di Stefano Milighetti